Ieri sera, Teresa Radice e Stefano Turconi (Il porto proibito, Non stancarti di andare) hanno presentato alla Mondadori Bookstore di Bologna il loro nuovo fumetto Tosca dei boschi, originariamente pubblicato in Francia da Dargaud in tre capitoli e raccolto in un solo volume per l’Italia da BAO Publishing.

Ecco come i due autori ne hanno parlato al pubblico presente:

 

Tosca dei boschi, copertina di Stefano Turconi

Stefano Turconi – Ormai abbiamo una formula consolidata: i nostri fumetti per adulti li pubblichiamo con BAO Publishing e poi arrivano all’estero, mentre ciò che è per ragazzi esce prima per Dargaud e poi arriva in Italia. “Tosca dei boschi” è nato da una proposta di Pauline, la nostra editor francese, che voleva la storia di una ragazza e il suo gatto. Non si dice mai di no, quindi abbiamo accettato, anche se non era esattamente quello che avevamo in mente.

Girando la Toscana si possono notare ambientazioni medioevali rimaste come nel 1300, sono colorate e perfette per un fumetto. Abbiamo iniziato a lavorare, poi abbiamo sostituito il gatto con il falco e gradualmente è diventato qualcosa di completamente diverso. Abbiamo mandato a Pauline un sacco di bozze, immagini e il testo completo – che molto probabilmente non ha capito – e lei si è innamorata del progetto.

Tra l’altro, di solito ci dicono che siamo “troppo Disney”, mentre stavolta invece ci è stato chiesto esplicitamente di fare qualcosa come un vecchio film Disney, con il libro che si apre, tipo Robin Hood o La Spada nella Roccia… e noi abbiamo accettato! Finalmente!

Teresa Radice – C’è una sequenza “muta” accompagnata dal Cantico delle creature, di San Francesco. Nella scrittura ero limitata dalla struttura standard degli albi francesi, che prevedeva quarantasei tavole per episodio, e grazie a quello stratagemma sono riuscita a raccontare in poco tempo l’incontro tra tre ragazzini e il loro conoscersi: sono diversi ma capiscono di avere qualcosa in comune.

Il viaggio è in molte nostre opere, ritengo porti le persone a incontrarsi, e il Cantico delle creature parla di ogni aspetto della natura e dei luoghi che si possono visitare. Inoltre, nella storia c’è un frate e pensavo fosse un brano appropriato che gli potesse piacere.

Tosca dei boschi, anteprima 01

Per quanto riguarda le citazioni letterarie e la figura di Francesco Petrarca, trattato da Rinaldo come una rockstar, non mi sono posta il problema che un lettore giovane potesse non capire questo aspetto. Io vado molto a istinto, provo a rileggere ciò che scrivo come se fossi un lettore esterno, ma per un’autrice è impossibile. Credo però che sia come quando leggi qualcosa in inglese, magari non capisci tutto ma il senso lo cogli. E poi è più forte di me, non riesco a non inserire le cose che mi piacciono: è come quando esci dal cinema dopo aver visto un film fighissimo e lo consigli a tutti, anche alle persone a cui sai che probabilmente non piacerà.

Lavorando con Stefano non capita quasi mai doverci arginare reciprocamente, però ho una paura pazzesca quando lui legge le mie cose. Le storie nascono insieme, ma poi le fasi del lavoro sono suddivise come se non ci conoscessimo: io lavoro tutto a matita in questi libricini, in una copia unica; poi per rendere il testo comprensibile lo batto a computer, l’unico utilizzo che faccio della tecnologia. L’unica differenza è che quando nella sceneggiatura faccio un riferimento a qualcosa, so quali film abbiamo visto assieme, ma per il resto è come se fosse uno sceneggiatore che non conosco.
A pranzo, quando ho scritto qualcosa che mi esalta, gli racconto tutto e alcune cose le conosce già, mentre altre le scopre leggendo la sceneggiatura.

Turconi – Sì, ma solitamente quando leggo la sceneggiatura è quello che mi aspettavo che scrivesse, quindi fila sempre tutto abbastanza liscio.

Radice – I miei personaggi preferiti di “Tosca dei boschi” sono Rinaldo e Granito. Quest’ultimo è un po’ come Nathan de “Il porto proibito”, sembra una roccia ma sotto ha qualcosa che si sgretola, ho un debole per i personaggi così.

Turconi – Sì, Rinaldo e Granito sono anche i miei preferiti.

 

Gli autori hanno poi dato qualche anticipazione sui loro prossimi progetti, pianificati fino al 2026, raccontando che proprio il giorno precedente avevano avuto un’idea entusiasmante su cui hanno lavorato per ore.

Ci sono però altri due progetti in arrivo nei prossimi anni di cui eravamo già a conoscenza: lo spin-off de Il porto proibito sulle ragazze del Pillar annunciato a Lucca Comics & Games 2018, e un nuovo romanzo grafico adulto ad ambientazione bellica, finito di scrivere proprio pochi giorni fa. La coppia ha svelato qualche dettaglio in più su questi due progetti:

 

Turconi – Nel 2019 parleremo di prostitute, di persone che arrivano dall’Oceania senza un braccio e di scienza come la si intendeva nell’800.

Nel 2020 parleremo dell’inverno russo: inizierà come una barzelletta, perché ci sono un italiano, un russo e un tedesco… È una storia della guerra, ma non di guerra, rimane in sottofondo. Chi viene a casa nostra può considerarmi un pazzo militarista, perché c’è una parte di libreria con volumi sulle divise delle SS, sui mezzi corazzati, colleziono soldatini… ma io sono un obiettore di coscienza, ho fatto il servizio civile!

Radice – É una storia che nasce da qualcosa di personale, ci sono dei documenti reali trovati a casa mia, vere lettere censurate con le barre nere, come si faceva in guerra. Ho dovuto chiedere a mia madre di leggerle, perché erano scritte sgrammaticate, con la calligrafia dell’epoca.

 

Quest’ultimo fumetto sarà un tributo a tre autori che hanno influenzato molto il volume. Uno di questi è Rien Poortvliet, pittore olandese conosciuto nel nostro Paese soprattutto per aver illustrato i libri sugli gnomi, molto popolari negli anni ’80, da cui è stato tratto il cartone animato David Gnomo.

Turconi ha dichiarato di voler ricopiare il suo stile in questo nuovo lavoro, cercando di emularne l’utilizzo degli acquarelli per rappresentare i paesaggi.