Poco prima dell’edizione 2018 di Lucca Comics & Games, abbiamo avuto l’opportunità di fare qualche domanda a Michele Monteleone e Dario Sicchio, sceneggiatori di Caput Mundi: I mostri di Roma – Nero, seconda stagione del mensile pubblicato da Editoriale Cosmo.

Ecco cosa è scaturito dalla nostra chiacchierata:

 

Ciao, Michele e Dario. Bentornati su BadComics.it!
In occasione della prossima edizione di Lucca Comics & Games proporrete il primo numero della seconda stagione di “Caput Mundi”, progetto pubblicato da Editoriale Cosmo. Qual è stato il bilancio al termine della prima stagione e, soprattutto, cosa è accaduto in tutti questi mesi di “silenzio”?

Caput Mundi, I mostri di Roma - Nero 1: L'inferno è vuoto, copertina di Marco Mastrazzo

Sicchio – Ciao a tutti voi e scusateci del ritardo, dato che questa risposta vi è arrivata DOPO il Lucca Comics. Colpa nostra. Comunque, i mesi che hanno separato le due serie sono stati animati dalla soddisfazione per l’ottimo risultato raggiunto dalla prima stagione. Il primo numero ha venduto davvero davvero bene e i successivi hanno mostrato che l’obiettivo di creare un universo narrativo affascinante e coeso era stato raggiunto, dato che la fisiologica dispersione di lettori è stata minima e, per quanto riguarda gli ultimi tre numeri, quasi non c’è stata. Un risultato ottimo per un esperimento come “Caput Mundi”.

Prima ancora che la prima stagione finisse, a me e Michele era stato chiesto di creare un one-shot su Nero, e così abbiamo iniziato a gettare le basi per questa storia. Quando i risultati hanno iniziato ad arrivare e a confermare il successo dell’operazione, ci è stato chiesto di trasformare quell’albo autoconclusivo in una vera e propria seconda stagione. Per noi è stato come se ci avessero dato più giocattoli con cui giocare. Ci siamo divertiti tantissimo a creare la trama di Nero. Abbiamo iniziato a lanciare ogni sorta di idea. In un paio di giorni, avevamo abbastanza materiale per altre due stagioni! Poi siamo andati scremando, una volta deciso di cosa volevamo parlasse la serie. Ma non escludo che alcune di quelle idee scartate tornino in futuro.

Monteleone – La nota positiva di arrivare così tanto in ritardo a rispondere a delle domane è che, ad esempio, possiamo dire che abbiamo esaurito tutte le copie dell’albo mandandolo in sold out a Lucca!

La nuova storia si svilupperà su tre albi incentrati su un unico personaggio: come mai la scelta è caduta su Nero? E quanto andremo a fondo nella tana del bianconiglio?

Monteleone – Nero è il primo personaggio che ho creato quando ho dato vita ai Lupi di Roma, e anche il personaggio preferito di Dario, non abbiamo neanche dovuto scegliere. Poi Nero ha tanti significati: molte delle storie che hanno ispirato il nostro lavoro vengono dalla cronaca nera, e il buio è il posto in cui si annidano i mostri e le paure. Quindi per rispondere alla tua seconda domanda, ci infileremo nelle nella tana del bianconiglio fino in fondo e oltre, finché tutto, attorno a noi e al lettore, non sia Nero come la pece.

Sicchio – Non saprei davvero che aggiungere a una risposta del genere.

Cosa potete dirci dei disegnatori che vedremo all’opera sui singoli numeri? Come si è sviluppato il processo di selezione?

Sicchio – Nel modo più classico possibile. Michele è uno dei più attivi talent scout in circolazione. Conosce davvero tutti i giovani disegnatori che fanno capolino nel mondo del Fumetto. Assieme ne abbiamo selezionati alcuni e abbiamo mandato loro delle prove da fare. Ricevute le loro tavole, assieme all’editor (Giulio Antonio Gualtieri) abbiamo selezionato quelli che ci sembravano i migliori o i più adatti. Da questo processo di selezione sono emersi i tre artisti di questa serie: Francesco Mobili, Andy Pompeo e Giorgio Spalletta. Tre mostri di bravura, dagli stili molto, molto diversi, che stanno facendo un lavoro incredibile. Aspettate e vedrete.

E poi c’è Pierluigi Minotti, che realizzerà delle sequenze in tutti e tre gli albi. Lui è stato l’unico ad essere stato scelto a priori. È un veterano dell’Universo Cosmo, nonché uno dei disegnatori preferiti sia mio che di Michele (non a caso, assieme a lui stiamo realizzando un altro progetto di cui ancora non possiamo dire nulla).

Monteleone – Ha detto tutto Dario.

Durante la prima stagione abbiamo visto alcuni luoghi di Roma diventare veri e proprio attori all’interno della storia, e ricordiamo in particolare l’incarnazione della “Coscienza di Roma”. Dalla seconda miniserie possiamo aspettarci qualcosa di simile, oppure l’Urbe resterà più sullo sfondo?

Monteleone – Come al solito, Roma farà da protagonista alla storia e avranno particolarmente risalto i luoghi dell’abbandono, quegli scheletri fatti di cemento che giacciono come carcasse per tutta Roma, dal centro alle periferie. Abitiamo entrambi a Roma, a San Lorenzo, uno dei quartieri più centrali e problematici dell’urbe e siamo drammaticamente coscienti che Roma è una città morente. Già nel primo, ma ancora di più nel secondo, vedrete tutto il peggio della capitale.

Sicchio – Esatto. E laddove nella scorsa stagione abbiamo usato lo scenario ecclesiastico per raccontare il villain della serie, stavolta alcuni orrori arriveranno dalla sfera pubblica e politica.

Avete accennato al fatto che “nero” sarà anche il tono della storia raccontata: è lecito aspettarsi più influenze noir e violente legate a “poteri oscuri”?

Sicchio – Assolutamente sì. Questa seconda stagione riprende le atmosfere del primo numero della precedente e ripropone la stessa formula in chiave più realistica, urbana e pulp, andando ad espanderla, aumentando la posta in gioco e la portata degli eventi. Si parlerà molto del sottobosco criminale romano (e italiano, più in generale) e non mancheranno gli accenni all’attualità.

Una cosa che mi ha divertito particolarmente è che abbiamo iniziato a usare Roma come fosse un vero e proprio personaggio della serie. La vedremo trasformata dagli eventi del finale di “Caput Mundi”, e in questo senso introdurremo anche una continuity molto forte (pur non sacrificando l’accessibilità per i nuovi lettori).

Monteleone – Come dice il mio socio.

Nel precedente arco narrativo abbiamo visto quanto accaduto a San Pietro, l’ultimo di tanti scontri distruttivi. Questa volta possiamo aspettarci qualcosa di ancor più devastante?

Monteleone – Non mancheranno gli scontri e gli “effetti speciali”, ma stavolta abbiamo mantenuto la vicenda ad un livello più “di strada”. È tutto più personale, più legato ai personaggi.

Sicchio – Pur non mancando un paio di momenti “da bockbuster”, è come dice Michele. Ma non preoccupatevi: laddove abbiamo sottratto in catastrofismo, abbiamo aggiunto in cattiveria. Il finale del secondo albo, ad esempio, è davvero uno shock!

Ognuno di voi scelga tre aggettivi per descrivere gli altrettanti albi del progetto.

Sicchio – 1) Inaspettato. 2) Doloroso. 3) Mostruoso.

Monteleone – 1) Intimo. 2) Violento. 3) Catartico.

 

Caput Mundi - I mostri di Roma - Nero 1: L'inferno è vuoto, anteprima 01