Pochi giorni fa, negli Stati Uniti, è uscito Batman Beyond #25, scritto da Dan Jurgens e disegnato da Cully Hamner e Marco Santucci. L’albo ha presentato ai lettori il primo capitolo della saga The Final Joke, che mette in scena il “ritorno al futuro” del Principe Pagliaccio del Crimine, ossia Joker.

In un’intervista a Newsarama, lo stesso Hamner ha parlato di quanto sia stato impegnativo dar vita a un ritratto futuristico della nemesi di Batman.

 

Batman Beyond #25, copertina di Viktor Kalvachev

C’è un duplice aspetto da considerare: questo è il Joker originale. Doveva quindi apparire come quello di sempre per giocare il ruolo che tutti gli attribuiamo. La vera sfida, però, è stata quella di invecchiargli il volto. Quindi la sua faccia è interamente percorsa da profonde rughe d’espressione che si irradiano dai suoi occhi iniettati di sangue. Ho subito pensato a quelle bambole che spesso vedevo nei vecchi negozi della mia città, le cui teste erano composte da mele essiccate e poi scolpite. Erano dei lavori stupefacenti, e sembravano sempre avere un aspetto antico.

Per il resto, era tutto scritto nelle pagine di Dan. È stato molto specifico sul fatto che, dato che il personaggio avrebbe avuto un faccia a faccia con Barbara Gordon nelle battute finali della storia, l’aspetto di Joker dovesse evocare quello di Killing Joke, non come una copia carbone, ma come una specie di eco. Dan ha chiesto esplicitamente che fosse vestito con una camicia hawaiana e armato di revolver, cosa ovviamente anacronistica dato il periodo in cui si svolge questa storia, e che riportasse a galla la stessa inquietudine provata da Barbara in passato.

Ad ogni modo, non è stato così difficile, dato che, almeno nel capitolo della storia che io ho disegnato, il personaggio doveva sembrare fuori posto. Joker è da sempre la variabile impazzita che appare di colpo e semina il caos, ed è proprio ciò che fa anche in questa occasione. In un certo senso, è un personaggio sempre immune al contesto in cui lo poni.

 

L’artista ha poi parlato più in generale del suo coinvolgimento su Batman Beyond e della sua collaborazione con Jurgens:

 

Mi è sempre piaciuta la serie d’animazione, e in questo senso è stata abbastanza dura rendere omaggio allo show definendo ogni dettaglio di Neo Gotham e cercando di gestire al meglio le sequenze d’azione. Quando devi disegnare qualcosa che non è contemporaneo o concreto è sempre una sfida, perché non hai molti riferimenti a disposizione. Volevo però che queste tavole apparissero quanto più credibili possibile, e ciò ha significato lavorare molto su ogni minimo aspetto.

Seguo il lavoro di Dan Jurgens sin dai tempi della serie di Flash Gordon che fece per la DC nei tardi anni Ottanta. No, aspetta, prima c’era stato Sun Devils. E la sua run originale su Superman è ovviamente qualcosa di memorabile. Lui è semplicemente… Dan Jurgens. Un narratore classico, solido come una roccia, e come scrittore non tralascia alcun dettaglio. Sa bene come gestire ogni aspetto della produzione di un fumetto. È una leggenda.

 

 

 

Fonte: Newsarama