Alex Ross ripensa alla sua carriera alla Marvel. Il disegnatore di una delle graphic novel fondamentali del Fumetto supereroistico degli ultimi trent’anni, il capolavoro Marvels, tornerà a fare coppia con lo sceneggiatore Kurt Busiek l’anno prossimo, anno del venticinquesimo anniversario dell’opera. Inoltre, è attualmente impegnato sul progetto Marvelocity.

Lui e Chip Kidd, che di Marvelocity è il curatore, sono intervenuti al New York Comic Con, per un dibattito con il pubblico. Ecco quanto è emerso dalla loro discussione, varia e non sempre lineare:

 

Marvelocity, copertina di Alex Ross

Ogni volta che inizio un dipinto non so mai quando finirà. Ogni volta, è un po’ come lanciare dei dadi, perché ciascun dipinto è differente. Ogni immagine può prendere direzioni inaspettate. Ho tempo per costruire una mia scaletta, quindi posso gestire quasi tutto il lavoro che ho da fare. Se ti occupi di una singola cosa per un po’ di giorni, diventi in qualche modo cieco, non sai valutare il suo valore estetico. Quindi, è utile aspettare a darla per fatta, trovare un altro paio d’occhi e cercare così di capire come la percepirà il pubblico.

Ci sono molti argomenti per difendere il medium del Fumetto di super eroi e molti altri per accusarlo. I normali, così li chiamo io, ci vedono come un carrozzone di matti. Ma c’è qualcosa di magico in questo tipo di fumetti che trovo sia una combinazione di tutti gli aspetti della vita. Un fumetto di Superman è un misto di fantasy, fantascienza e mitologia. E qual è il lavoro di lui? Il giornalista. Mescolate queste cosa assieme e vi trovate con qualcosa di incredibilmente divertente, con un sacco di generi diversi impastati assieme in un personaggio. E funziona! Questa è la cosa grandiosa di come funzionano i comics. Sono uno specchio del nostro mondo, della nostra cultura.

Quando penso alle storie classiche di Wonder Woman e sento dire che lei veste soltanto un costume da bagno, penso di ascoltare delle assurdità. La sua pelle è la sua armatura e in questo non c’è assolutamente nulla di sessuale. Ovviamente, ci sono alcuni disegni e alcune versioni che la rendono un oggetto potenzialmente erotico, in un certo contesto, ma la caratteristica principale della sua caratterizzazione visiva è semplicemente la purezza.

Anche se Jack Kirby è stato insostituibile per la Marvel, per molto tempo non gli è stato concesso il riconoscimento che meritava. Sono certo che Jack pensasse che Stan Lee avrebbe dovuto lottare di più perché questo accadesse e sono certo che ciò abbia creato tra loro una situazione di contrasto. Negli anni Sessanta, pare che fossero una coppia affiatata, ma c’è da dire che si vedevano molto poco. Jack lavorava perlopiù da casa e inviava per posta le tavole.

Adoro il fatto di essere associato ai personaggi Marvel. Da quando sono emersi, negli anni Sessanta, con la creazione dell’Universo Marvel, praticamente hanno sempre occupato le posizioni di testa nelle vendite. Voglio dire, guardate anche solo alla popolarità dei film. C’è sempre stata questa sensazione che invece la DC debba ancora trovare una soluzione. Quando ho sottomano i personaggi Marvel, non devo far altro che disegnarli e so che la gente li adorerà, perché, presso il pubblico, sono generalmente considerati i personaggi cool.

 

Captain America #1, copertina di Alex Ross

 

 

Fonte: Comic Book Resources