C.B. Cebulski è intervenuto al New York Comic Con, il fine settimana scorso, incontrando i fan e rispondendo alle loro domande riguardo l’attuale stato della Marvel e le tendenze generali della compagnia.

L’incontro, che si è aperto con un rapido racconto della nascita della passione dell’Editor-in-Chief per la narrativa, il Fumetto e la Casa delle Idee, ha visto Cebulski tracciare la propria visione della casa editrice che dirige.

 

Avengers #1, variant cover di Esad Ribic

La chiave del nostro grande successo è il fatto che abbiamo in forza degli eroi, e non intendo soltanto i super eroi. Intendo eroi, personaggi che sono eroici. La seconda ragione è il cuore. C’è cuore nelle azioni e nelle motivazioni dei nostri personaggi, un cuore con cui i lettori possono identificarsi. La terza ragione è l’umorismo. Quando leggi un fumetto Marvel, c’è buona speranza di ridere e, se vai a vedere un nostro film, se vai a vedere Infinity Wars, anche se si tratta di una storia molto seria, hai di fronte una gag come: “Io sono Groot“, “Io sono Steve Rogers“.

Alla fine dei conti, la Marvel Comics è il cuore che pompa sangue in tutto il resto della Marvel. Le cose che facciamo sono completamente aperte dal punto di vista creativo. Quando vediamo qualcosa di grandioso in un film, vogliamo portarla nelle storie a fumetti. In X-Men 2, quando Nightcrawler si intrufola nella Casa Bianca? Scena rubata per i comics. Abbiamo spesso preso ispirazione dai film e parte del mio lavoro è assicurarmi che le varie divisioni comunichino.

 

Una comunicazione che Cebulski ha studiato lavorando in Asia, dove i fumetti sono poco noti e i film Marvel sono quasi solo dei film. Lì, ha notato che si crea un richiamo verso i fumetti quando le pellicole hanno uno specifico legame con eventi Marvel. Civil War e Infinity War hanno avuto un beneficio. Black Panther, no.

 

Thor #1, copertina di Mike Del Mundo

Ci sono tante cose che mi entusiasmano oggigiorno. Riportare all’ovile lettori, ad esempio. Il nostro lavoro consiste nel capire il motivo per cui alcune storie funzionano e altre no. Dobbiamo sempre tenere la mente aperta e ricordare di non pensare solo ai lettori, ma anche ai non lettori. Dobbiamo capire che cosa succede nel mondo per capire cosa funzionerà nelle storie: se racconteremo quelle che risuonano con la gente, i lettori arriveranno. Ecco cosa mi entusiasma: capire come raccontare storie che riguardino il nostro mondo e continuare a riguadagnare lettori.

La Marvel non lavora in un mondo fatto di bianchi e neri, separazioni nette. Gran parte dell’ispirazione per il mio lavoro la prendo dai disegni. Ho fatto esperienza di un sacco di forme d’arte diverse, e la Marvel ha il parco artisti più diversificato di sempre. Sapere cosa piace al pubblico del Fumetto europeo, di quello giapponese è qualcosa che aiuta ad abbattere i limiti. Noi vogliamo semplicemente dar vita ai comics migliori possibili.

Siamo sempre in cerca di bravi narratori. Ogni artista è ispirato da altri artisti. Quel che è importante per un giovane che si sta formando è che il suo stile cresca insieme alla sua tecnica. I comics sono fatti di tavole, di narrazione per immagini. L’abilità di far muovere un personaggio da vignetta a vignetta, pagina a pagina, senza che ci sia bisogno di leggere i dialoghi per capire cosa stia succedendo. Questo dovrebbe essere il DNA di un artista.

Immortal Hulk #1, copertina di Alex Ross

Per gli scrittori, le cose sono un po’ più difficili, perché il compito è quello di raccontare storie che non sono mai state narrate prima. Moltissimi di loro sono tentati di dar vita a vicende che richiamano quelle che hanno letto da ragazzini, hanno paura di rompere i giocattoli della loro infanzia. Ma noi vogliamo autori che si sentano del tutto liberi di rompere quei giocattoli, per mantenere nuove le storie, per mantenerle interessanti.

Alla Marvel creiamo nuovi personaggi ogni mese. Il punto è che non appaiano forzati, che ai lettori non sembri che stiamo sacrificando il retaggio dei vecchi eroi per dare importanza a quelli nuovi. La loro emersione deve essere organica. Anni fa succedeva con Cloak e Dagger, succedeva con Rocket Raccoon, che ha debuttato su Incredibile Hulk. Anni prima di avere una loro serie. Oggi succede con Miles Morales, Ironheart, Moon Girl e tutti i meravigliosi personaggi che stiamo introducendo. Ma il nostro successo consiste nel fatto che, pur avendo tutti questi personaggi, non abbiamo dimenticato Steve Rogers e Bruce Banner.

 

Amazing Spider-Man #1, copertina di Ryan Ottley

 

 

Fonte: Comic Book Resources