Io e Tom godiamo di una chimica professionale molto particolare. Sappiamo quel che l’altro pensa in anticipo e arriviamo fino al punto di completare le frasi dell’altro.
Per me, Peter e Spider-Man non sono separati, il che mi consente di connettere l’uno all’altro tramite le loro espressioni facciali e il loro linguaggio del corpo. Il che è un aspetto molto interessante. In questa serie potrò essere più brillante ed ottimista nelle atmosfere visive. Nella storia non avremo bisogno di un personaggio che si faccia carico dei momenti comici, come Gabby nelle storie della Nuovissima Wolverine. Spider-Man è la spalla comica di se stesso.
Il processo creativo tra me e Tom è molto collaborativo ed entrambi siamo apertissimi ai suggerimenti. La cosa include anche il nostro colorista, Nolan Woodard, e l’editor, Nick Lowe. Cerchiamo di dar vita a personaggi ricchi ed interessanti, che non siano soltanto delle funzioni narrative. Ognuno è molto importante per noi, perché c’è bisogno che ai lettori importi davvero di loro, per il tipo di storia che raccontiamo.
Potrà sembrarvi una contraddizione, ma quando disegno cerco di evitare lo stile realista. Anzi, io detesto il realismo. Cerco di utilizzarlo come punto di partenza, perché fa riferimento a ciò che tutti noi uomini abbiamo in comune. Ma, se fate attenzione al mio stile, noterete che il suo realismo è di facciata, teatrale, surrealista, completamente subordinato alla storia che ho bisogno di raccontare. Partendo da questo terreno comune, amo migrare verso atmosfere diverse, influenzato dai sogni, dalle pitture, dalla letteratura e da qualunque elemento che sia necessario alla storia.
Fonte: Marvel
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