Yanick Paquette risponde alle domande di Comicbook.com su Wonder Woman – Earth One vol. 2, nuovo episodio della trilogia sulla guerriera DC Comics, reimmaginata e raccontata dal disegnatore assieme a Grant Morrison.

Vi abbiamo riportato da poco le considerazioni dello sceneggiatore sul proseguire di questa storia molto particolare nei temi e nella visione del personaggio. Ecco le dichiarazioni più interessanti dell’artista:

 

Wonder Woman Earth One Vol. 2, anteprima 01

Abbiamo aspettato un po’ prima di metterci a lavorare al seguito, per vedere come il pubblico avrebbe accolto il primo volume. Ma abbiamo sempre valutato la possibilità che fosse una trilogia. In qualche modo, il primo episodio doveva funzionare come una storia di origini e basta. Non eravamo certi di tornare a raccontare l’isola e di espandere quel mondo, perché nel primo volume non facevamo altro che stabilire dei parametri etici su cui lavorare.

In questo secondo volume, l’idea che vogliamo approfondire è il folle modo di ragionare delle Amazzoni, il loro bizzarro pacifismo. Può davvero funzionare nel mondo reale? Il terzo, invece, sarà più uno spettacolo pieno d’azione. Per ora, non abbiamo mostrato granché, dal punto di vista fisico. Il secondo volume è più che altro un gran dibattito intellettuale, mentre il terzo sarà adrenalinico.

Grant Morrison mi manda due pagine di sceneggiatura per volta. Credo che abbia in testa un grande piano generale, ma io non lo vedo, non ne sono consapevole. Al di là del fatto che so che si tratterà di una trilogia e che nel terzo ci sarà una qualche forma di invasione dell’isola delle Amazzoni, o qualcosa di simile, scopro i dettagli della storia mentre li disegno, come un lettore.

 

Paquette ha quindi parlato di quanto è felice della sua scelta di disegnare i margini delle vignette in maniera creativa, dando loro forma di disegno e includendoli nella composizione della tavola assieme alle figure che vi sono presenti.

 

Wonder Woman Earth One Vol. 2, anteprima 02

Nel primo volume di Wonder Woman – Earth One, mi sono tenuto sul semplice. Nei bordi delle tavole che descrivevano il passato, quello della mitologia greca, c’erano le forme di vasellame rotto. Il lazo segnava i margini ogni volta che qualcuno era sotto l’effetto della sia magia e doveva dire la verità. Oppure quando veniva raccontata parte della storia, dato che il primo episodio era una sequela di flashback. Quindi, ecco le curve del lazo.

Nel secondo volume vedrete una battaglia tra due tipi di bordi nelle tavole. Uno ispirato all’Art Nouveau, per le Amazzoni. Elegante, fluido e organico con le cose che mostriamo. E poi uno più Art Deco, molto spigoloso, con tanti angoli a novanta, più mascolino e severo, che simbolizza il cattivo della storia. Quel che succede è che questi due stili si mescolano quando il cattivo influenza la mente di Wonder Woman.

Una terza struttura dei margini è dedicata ai nazisti, che appaiono in gruppo nella vicenda. Ho studiato il simbolismo nazista e ho cercato di chiedermi quale tipo di bordo avrebbe funzionato bene con quei personaggi, con il bianco e il nero del loro logo.

 

Un processo creativo e narrativo che Paquette, dice scherzando, vorrebbe provare a portare alle estreme conseguenze: raccontando una storia senza disegni, solo tramite la simbolizzazione dei bordi. Il disegnatore, inoltre, chiarisce che ha visto il film dedicato al personaggio, che gli è piaciuto, ma che ha cercato di non farsi influenzare dalla sua estetica. Non è la Diana guerriera, forte e potente che vediamo nella pellicola, quella della storia sua e di Morrison, ma un personaggio dalla natura molto diversa.

 

Il tema femminile della storia è davvero perfetto per i nostri tempi. Ricordo che, quando parlavamo del progetto nel 2016, avevamo la sensazione di vivere in un mondo in cui l’evoluzione femminista del mondo pareva destinata a raggiungere presto il suo apice. L’umanità sembrava pronta a un presidente americano donna, con la Clinton, che avrebbe simbolicamente ucciso il drago. Era una cosa quasi data per certa, no? Lo pensavamo tutti. Quando le cose sono andate diversamente, credo che Grant sia rimasto scioccato, un po’ come tutti. E questo ha avuto i suoi effetti sul secondo volume di Wonder Woman – Earth One.

 

 

Fonte: Comicbook