La DC Comics ha annunciato la prossima pubblicazione di Martian Manhunter, nuova maxi-serie in dodici parti dedicata all’iconico membro della Justice League. Il titolo, al via a dicembre negli Stati Uniti, sarà scritto da Steve Orlando – fresco di contratto in esclusiva con la casa editrice – per i disegni di Riley Rossmo.

L’opera è descritta come una rivisitazione delle origini del personaggio, un viaggio emozionale che è anche una storia investigativa, dato che Martian Manhunter tornerà a indossare i “panni umani” del detective John Jones, impegnato a risolvere un caso di omicidio legato al suo passato su Marte.

Immediate sono giunte le prime dichiarazioni di Orlando al riguardo, rilasciate all’Hollywood Reporter:

 

Martian Manhunter #1, copertina di Riley Rossmo

Da più di un anno, lo definisco il progetto dei miei sogni. Le prime chiacchierate in merito sono avvenute al San Diego Comic-Con 2017. È sempre stato il mio personaggio preferito, fin da quando ero ragazzino, e dunque avere la possibilità di scrivere una sua storia è davvero entusiasmante. Lo faccio ogni giorno, e ancora non riesco a crederci.

In passato, J’onn è stato troppo perfetto. Uno dei motivi per cui i lettori non riescono ad affezionarcisi è il fatto che era una specie di poliziotto impeccabile su Marte; la sua famiglia morì, ma non fu colpa sua, e poi venne sulla Terra, dove è stato ancora troppo perfetto.

I nostri personaggi preferiti sono altri. Spider-Man lasciò fuggire quel rapinatore. Bruce Wayne era troppo terrorizzato per salvare la sua famiglia. Questa serie darà a J’onn un momento del genere, che fungerà da chiave di volta della storia. Tutti i nostri personaggi preferiti hanno superato il loro senso di colpa, e speriamo che lui possa fare altrettanto.

Diventare Martian Manhunter gli ha dato una seconda possibilità. La sua vita su Marte è finita con una catastrofe, e la tragedia che ha dovuto subire è stata enorme: con la perdita della sua famiglia, ha fallito definitivamente, sia come marito che come padre. La sua seconda esistenza sulla Terra è stata un dono: una nuova possibilità per essere l’uomo che ha sempre desiderato essere su Marte, quando non era abbastanza forte da riuscirci.

 

 

 

Fonte: THR