Di recente, la stessa Simone ha parlato con Comic Book Resources del progetto, a partire da ciò che ritiene sia essenziale per dar vita a una buona storia di Plastic Man:
Ho sempre pensato che se hai a disposizione Plastic Man e non realizzi una storia stramba e divertente è come avere un fumetto dei Fantastici Quattro in cui Johnny non si “accende” mai.
Sono abbastanza abituata a scrivere commedie che si esprimono anche con la fisicità, e cerco di essere molto attenta nella scelta delle coreografie. Scrivere questa miniserie si sta rivelando sorprendentemente intricato, ma la cosa mi piace.
Il tipo di umorismo che mi piace meno, invece, è quello “demenziale”. Se prendi personaggi come Deadpool e Plastic Man, che hanno un background da crime, e li fai sconfinare nel territorio di Daffy Duck, finisce per essere qualcosa di svilente nei loro confronti. Entrambi sono antieroi nati dal dolore e dal desiderio, e il loro humour deve rifletterlo.
Ci sono persone che piangono tutto il giorno per un’unghia spezzata, e altre che ridono ai funerali dei loro cari. Ciò che conta è come ti rapporti alla vita: non c’è un modo giusto o uno sbagliato in termini assoluti. Plas è il tipo che non capisce bene come la sua vita stia procedendo, ma cercherà comunque di godersela. Amo scrivere personaggi di tutti i tipi, ed è divertente farlo con un tipo come Plas, scoprire come lui vede il mondo.
Questa miniserie è abbastanza modulare. Abbiamo iniziato a lavorarci in anticipo rispetto ai fumetti che l’hanno preceduta [Dark Nights: Metal e Terrifics – NdR], e c’è anche un editoriale che chiarisce il tutto. La nostra storia è a sé, ma può tranquillamente confluire in quei titoli.
Di seguito vi proponiamo le prime pagine di Plastic Man #1 e alcune copertine dei numeri successivi.
Fonte: CBR
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