Vi abbiamo già parlato di Wakanda Forever, serie di one-shot che propone i team-up tra alcuni dei più famosi eroi Marvel e le Dora Milaje, le guardie del corpo di Pantera Nera.

La scrittrice e sceneggiatrice Nnedi Okorafor ha risposto ad alcune domande in merito di Comic Book Resources. Ecco le dichiarazioni più interessanti che ne sono scaturite:

 

Wakanda Forever: The Amazing Spider-Man

Questa storyline è piena d’azione e ho apprezzato la sfida di rendere i personaggi tridimensionali, nonostante il suo dinamismo. Tutti reagiscono alle situazioni come solo loro farebbero.

Ho avuto l’occasione di conoscere molto da vicino e singolarmente Okoye, Ayo e Aneka, scrivendo questa storia, ma anche il modo in cui si muovono in formazione. Specialmente Okoye, mi interessa per la sua durezza, la sua lealtà e la sua fermezza, per quanto sia capace di grande compassione.

Consiglio di tenere d’occhio i dettagli per cogliere i piccoli gesti e commenti di Ayo e Aneka, che dicono moltissimo di quel che ognuna pensa della situazione. Mi sono parecchio divertita con i particolari più sottili.

Lasciatemi dire molto chiaramente che la Nakia che vedrete è quella dei fumetti, non quella del film. Ha una storia complessa alle spalle e ne ha passate parecchie. Quando la sua storia comincia, la Nakia che incontriamo è spezzata da tutto quel che ha dovuto sopportare in passato. Era una Dora Milaje che ha preso la strada sbagliata, e Okoye, Ayo e Aneka devono affrontare qualcuno che un tempo lottava con loro.

A dirla tutta, la Marvel m’ha chiesto di concentrarmi soprattutto su Nakia/Malice. Quando le ho dato un’occhiata da vicino, ho capito subito di voler scavare nel suo passato e nelle ragioni del suo agire. Adoro i personaggi complessi e feriti.

Wakanda Forever: X-Men #1, copertina di Terry Dodson

Ho amato scrivere il personaggio di Spider-Man e mi è risultato davvero un compito facile. Non me l’aspettavo. La sua lingua non sta mai ferma, combina pasticci nel tentativo di fare la cosa giusta, ma alla fine è sempre encomiabile e generoso. E le sue interazioni con le Dora Milaje sono imbarazzanti, a volte invece divertenti e affascinanti.

Sono una grande fan di Tempesta, quindi scrivere il suo personaggio è stata una gioia. C’è un momento in cui è semplicemente a suo agio, in un alimentari africano, e parla di cucinare un piatto keniota-wakandiano per T’Challa. Questi piccoli dettagli mi piacciono moltissimo. E poi c’è Nightcrawler. E non dirò altro.

Il terzo numero è un pazzesco esercizio di giocoleria con grandi personaggi. Sono una narratrice con una certa esperienza, e questo compito ha messo in difficoltà persino me, perché ci sono tante figure in azione che fanno cose importanti, tutte centrate su un unico obiettivo. Una splendida follia. Ci sono stati momenti, durante la scrittura, in cui mi fermavo e non potevo credere a quello che stavo raccontando.

 

La Okorafor dice di essere una narratrice non metodica, le cui storie sono esperimenti pronti a impazzire da un momento all’altro. Sapeva solo che il primo numero avrebbe contemplato Spider-Man, il secondo gli X-Men e il terzo di Avengers, e che Malice sarebbe stata coinvolta. Altro punto fermo era la presenza delle Dora Milaje a New York. Per il resto, la storia ha preso vita da sola.

 

 

 

Fonte: Comic Book Resources