E se i poliziotti americani diventassero le star di un reality show, esecutori sia materiali che giuridici della giustizia, con il potere di condannare i criminali davanti alle telecamere e a un pubblico entusiasta? Accetterebbe, questa società distopica e perennemente connessa, l’amore tra una giovane poliziotta edonista e un hacker combattivo e sovversivo, vegano e straight-edge?

Se lo chiedono Ales Kot (Secret Avengers) e Tradd Moore (Ghost Rider) in New World, fumetto fantascientifico dal taglio apparentemente antropologico, satirico e pop che arriva a luglio sugli scaffali delle fumetterie americane. I due hanno parlato di questa curiosa novità Image Comics sulle pagine di Bleeding Cool.

 

The New World #1, copertina di Tradd Moore

Moore – Abbiamo iniziato a sviluppare la storia un sacco di tempo fa, costruita insieme e da zero. Siamo partiti nel 2013, quando Ales mi riassunse l’idea in una frase: un hacker povero e una poliziotta ed esecutrice, star della TV, si innamorano e iniziano una fuga durante la quale invecchiano, cambiano, crescono… Poi è diventata un’idea comune e una costante condivisione di cose tra me e lui: articoli, opere d’arte, musica, film, giochi, fumetti, pensieri, desideri e vita vissuta. Tutto nel calderone.

Kot – Ho scritto New World #1 a metà del 2016. Il capitolo finale, il quinto, l’ho finito una settimana fa. Ci sono voluti due anni, e il progetto è cambiato molto, ma in maniera organica. Il tema delle blockchain [tecnologia che permette lo scambio di beni senza la necessità di un garante e con un elevato livello di sicurezza, certificato dalla rete – NdR] ne ha sempre fatto parte. Credo ci sia un motivo se tanti che hanno idee di destra o libertariane si ammassano attorno alle blockchain. Il loro possibile uso è davvero molto ampio e ha a che fare con molto più che i semplici soldi. L’idea di un governo totalitario che usa le blockchain come uno strumento, mentre altri le utilizzano in modi meno istituzionalizzati, aveva perfettamente senso per me.

Non credo si tratti di una tecnologia buona o cattiva in sé, né una sorta di pony magico che possa salvare il pianeta o il sistema finanziario. I nostri strumenti sono quel che noi li rendiamo. Ma, forse, alcuni strumenti non vale la pena costruirli, men che meno usarli. Se ce ne rendiamo conto quando già li usiamo, forse dovremmo farci qualche domanda sul loro scopo.

Moore – La matita ha toccato la pagina nel 2016 e da lì abbiamo comunicato settimanalmente o quotidianamente per due anni. Questa comunicazione costante è ciò che fa apparire il fumetto così coerente e nostro, secondo me. Abbiamo iniziato il lavoro su New World in maniera non tradizionale. Prima abbiamo progettato i personaggi, poi ci siamo messi a scrivere la storia. Ales mi ha detto che voleva lasciarsi ispirare dai miei disegni, dalle mie idee, dagli studi e dalle atmosfere. Abbiamo sviluppato e poi scolpito i personaggi partendo da lì, dando loro nomi e poi immaginando degli scenari interessanti. Solo allora Ales ha scritto la prima sceneggiatura.

The New World #1, variant cover di Tradd Moore

Kot – C’è un hacker attivista che si interessa di questioni relative alle blockchain. Penso sia interessante il fatto che non è uno di quegli hacker che sembrano onnipotenti e che riescono in tutto, a cui si affidano molte storie. A volte è poco attento, fa degli errori. Inoltre è in rotta di collisione con un personaggio, che è il suo opposto, altrettanto abile nel mondo dei media e della tecnologia, ma che probabilmente è altrettanto vittima del sistema, intrappolato come chiunque altro.

Volevo raccontare una bella storia, e ho tratto ispirazione da un sacco di direzioni disparate, come l’osservazione delle relazioni, le preoccupazioni per quel che sta succedendo negli Stati Uniti, vecchi traumi personali, speranze e desideri. Una delle ragioni più grandi per realizzare questo fumetto? Lavorare ancora assieme a Tradd. Mi dà un sacco di gioia. Ecco perché molto di New World trae ispirazione dalla sua arte.

Moore – Nessuno dei due adatta la propria arte all’espressione dei desideri dell’altro, perché i nostri desideri sono coerenti. New World è una visione nata in maniera organica da entrambi. Stiamo lavorando al meglio del nostro talento individualmente e ci ispiriamo a vicenda, sviluppando direzioni creative grazie al lavoro di squadra e alla libertà espressiva che ci diamo l’un l’altro. Ales fa un passo con il piede sinistro e io con quello destro. Così camminiamo.

 

 

 

Fonte: Bleeding Cool