Donny Cates risponde alle domande di ComicBook.com sulla sua run di Venom. Lo sceneggiatore, che ha già fatto voltare gli sguardi della critica con Thanos e una breve permanenza su Doctor Strange, è stato presto dirottato dalla Marvel sulla testata che rilancia l’antica nemesi di Spider-Man nella sua versione classica, incarnata da Eddie Brock.

Ecco le dichiarazioni rilasciate nella recente intervista:

 

Venom #1, copertina di Ryan Stegman

Questo è il progetto più importante e ambizioso che abbia mai intrapreso. Avere il controllo del personaggio di Venom durante un periodo così entusiasmante della sua esistenza è davvero un onore. Con il trentesimo anniversario dalla sua nascita e il film in uscita, certamente vogliamo puntare in altro. Le conseguenze degli eventi della serie saranno percepiti in lungo e in largo per mesi a venire. Se avete pensato che le mie serie Thanos e Doctor Strange fossero folli, allacciatevi le cinture, perché non avete ancora visto niente.

Sono stato fastidiosissimo e super-aggressivo con la gente della Marvel per ottenere questo incarico. Ho reso molto chiaro che lo volevo, quando ho firmato il contratto. Dicevo a tutti che c’erano quattro o cinque personaggi di cui sono un fan sfegatato e su cui avrei voluto mettere le mani perché avevo delle idee interessanti per loro. Venom era una parte enorme di quella lista. C’è una folle storia sugli Inumani nell’elenco e altre cose su personaggi che non posso ancora rivelare.

Adoro Venom. Quando sono arrivato alla Marvel, gli editor mi conoscevano e apprezzavano per i miei lavori indipendenti, che mi sono valsi il contratto. Ma ero un novellino, alla Casa delle Idee. A volte, il buono che fai altrove non si traduce per forza in buon lavoro qui. A volte i fumettisti indipendenti arrivano in una major e non trovano la giusta chiave. Io ho avuto la fortuna di arrivare e guadagnarmi l’apprezzamento di Axel Alonso per Thanos, e abbiamo iniziato a discutere di altro. Ho portato Venom alla sua attenzione e lui era entusiasta della prospettiva di mettermi sulla serie.

 

Cates dice che la sua passione per il personaggio è di vecchissima data, visto che il suo primo fumetto mai letto è proprio il numero di Spider-Man in cui debutta. Senza dubbio si tratta di uno dei personaggi dei comics più accattivanti a livello visivo, secondo lui lui, e il personaggio di Eddie Brock lo attrae da sempre. Lo vede come un misto, e allo stesso tempo un opposto speculare, tra Peter Parker e Frank Castle.

 

Venom #1, anteprima 05 (chine)

Peter e Frank sono entrambi solidi nelle loro convinzioni, nei loro principi. Dite quello che volete sulla morale di Catle, ma quel tizio non dubita mai di sé, nemmeno per un secondo. E Peter altrettanto. Ma Eddie è sempre stato un uomo in tinte di grigio. Se il vento soffia verso nord, Eddie va a nord. Non sa chi sia nello stesso modo in cui Tony Stark sa esattamente quale sia la propria identità e di quali siano i suoi obiettivi. Eddie non ha mai raggiunto questo stato.

E questo, per uno scrittore, il fatto di avere un personaggio con così tanto passato alle spalle eppure con così tanto da costruire, come creta ancora morbida, è un sogno fatto realtà. Eddie e il simbionte sono nati entrambi trent’anni fa, ma c’è ancora moltissimo di loro che non sappiamo. Cosa molto strana, perché crescendo ho letto un sacco di fumetti di Venom, o di Spider-Man con Venom come co-protagonista, e mi facevo un sacco di domande su di lui. Chi è Eddie? Da dove arriva? Perché si comporta così? E da dove sono arrivati i simbionti? Non potevo immaginare, all’epoca, che la persona che avrebbe risposto a quelle domande sarei stato proprio io. Se non è strano questo…

Credo che Eddie sia probabilmente l’uomo più dipendente dagli altri sulla faccia della Terra. Ed è piuttosto evidente dalle compagnie di cui si circonda. Se doveste chiedere agli uomini che hanno vestito il simbionte, o uno dei simbionti, tutti vi direbbero che questa esperienza li ha cambiati profondamente. Hanno acquisito potere, hanno cambiato personalità, hanno portato alla luce il loro lato oscuro. Ma non penso che Eddie vi direbbe che è cambiato. Semmai, che per la prima volta nella sua vita si è sentito completo, che da sempre sentiva che qualcosa dentro di lui era assente e che con questo legame finalmente ha percepito che non sarebbe mai più stato solo.

 

 

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