Black Panther #171, uscito di recente nelle fumetterie statunitensi, accoglie il successo del film ancora nelle sale – risultato storico per la Marvel e per i cinecomic in generale – riprendendo un personaggio che ha colpito moltissimo gli spettatori: parliamo di Okoye, la Dora Milaje che ha spesso rubato la scena a T’Challa nel corso del lungometraggio di Ryan Coogler.
Il personaggio è basato su quello che fu spalla del protagonista ai tempi della run di Christopher Priest, e che ora fa ritorno in una versione molto simile a quella del film nella serie scritta da Ta-Nehisi Coates e disegnata da Leonard Kirk.
Okoye si rivede dunque sulle pagine dei fumetti dopo molti anni di assenza e omaggia in maniera evidentissima il look che ha sfoggiato Danai Gurira nell’interpretarla: la ragazza dai capelli lunghi che accompagnava Pantera Nera nelle storie di Priest è ora completamente calva e dalla testa tatuata.
Non solo: anche il saluto a braccia incrociate che la guerriera e le sue ex compagne regalano al loro re è specchio del successo del film; negli Stati Uniti, dove la pellicola di Black Panther ha colpito in maniera potente l’immaginario collettivo – diventando addirittura il terzo maggior incasso di sempre – è ormai un gesto piuttosto comune in certi ambienti. Un volano che la Casa delle Idee ha colto prontamente in questa storia.
Tuttavia, lo scambio tra media differenti non è del tutto completo: Coates rispetta la paternità cinematografica dell’esclamazione “Wakanda Forever” che accompagna il gesto e che è diventata parimenti popolare al di là dell’Oceano, mentre “Hail Wakanda!!! Hail Damisa-Sarki!!!” resta il più classico e più ufficiale grido di battaglia delle Dora Milaje dei fumetti.
Fonte: Comic Book Resources
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