La prima fase delle avventure a fumetti di Poe Dameron è appena giunta a conclusione negli Stati Uniti, per mano di Charles Soule e Angel Unzueta. La serie chiude con il venticinquesimo numero l’arco narrativo precedente agli eventi de Il Risveglio della Forza e inaugura un nuovo capitolo, fatto di avventure parallele a quelle viste sullo schermo, che apre con il numero #26.

Soule ha risposto alle domande in merito del sito ufficiale della Marvel:

 

Poe Dameron #25, copertina di Phil Noto

Ho iniziato a scrivere il primo numero della serie prima ancora di vedere il primo film. Ho avuto grandi aggiornamenti dalla Lucasfilm, ho volato fino a San Francisco con Phil Noto per dare un’occhiata alle immagini e alla storia. Avevo un’idea di chi fosse Poe, ma non l’avevo mai visto parlare o camminare. Per fortuna, il nostro lavoro sembra abbia funzionato, e ora che abbiamo avuto l’occasione di vederlo sul grande schermo è migliorato ulteriormente. Credo di aver scritto più avventure e più dialoghi per lui di quanto non abbia fatto ogni sceneggiatore di Star Wars per Oscar Isaac.

Poe è Poe. Si evolve un po’, impara, ma è una persona che capisci non appena la guardi in faccia. Quel che vedi è quel che ti aspetta, anche quando sta cercando di fregarti a modo suo, come fa ne Gli Ultimi Jedi. Anche in quel caso, è fedele a se stesso. Sono certo che sia un pessimo giocatore di poker. Sarebbe una grande scena: Poe perde da fesso a sabacc, perché troppo felice di aver pescato una buona mano.

Nelle storie che stiamo raccontando ora, c’è molto del senso di fiducia che ci siamo guadagnati presso gli editor Marvel, ma anche presso i responsabili della Lucasfilm. Quando ho iniziato a scrivere Poe, avevo solo una decina di fumetti di Star Wars a curriculum. E poi Poe Dameron è un personaggio perfettamente inserito nelle storie contemporanee, il cui canone, all’epoca, era ancora inesplorato.

Ora sono molto più rilassato al riguardo, in parte perché il personaggio è più definito, ma anche perché ormai ho cinquantadue numeri di fumetti di Star Wars alle spalle. Poe Dameron, altre serie e quella su Darth Vader che sto scrivendo, cosa che ti fa guadagnare un po’ di credito. Ciò non significa che mi lascino fare quel che voglio in assoluto. Ogni storia deve essere coerente con il quadro generale.

 

I momenti preferiti di Soule riguardanti il suo personaggio? Poe Dameron #7, in cui il protagonista incontra la giornalista spaziale Suralinda Javos. Il personaggio funzionò alla perfezione e quell’albo è il primo della collaborazione con Unzueta. Anche il quattordicesimo numero della serie, scritto subito dopo la scomparsa di Carrie Fisher è tra i favoriti dello sceneggiatore

 

Le sfide sono una cosa buona quando scrivi, ti spingono a essere creativo, il che è sempre la cosa migliore sia per l’evoluzione del tuo stile che per i lettori. La cosa più complessa di Poe Dameron è che non contiene nessun personaggio che usi la Forza. La serie parla di un gruppo di piloti in missioni segrete, impegnati contro il ricco parco di cattivi della galassia di Star Wars. Ma, a meno che non mi stia scordando qualcosa, non c’è una singola spada laser nelle storie. Il che mi rende onestamente felice, perché scrivere in queste condizioni una serie così lunga, senza un classico topos di Star Wars è un gran risultato.

 

 

Fonte: Marvel