Mark Waid è uno degli uomini su cui alla Marvel si punta quando si vuole andare sul sicuro, ottenere consensi di pubblico e critica e portare a casa il risultato creativo e commerciale. Con un film in arrivo per due personaggi storici, ma a loro modo innovativi, a chi dare in mano la gestione di Ant-Man & The Wasp, che vedrà protagonisti Scott Lang e Nadia Pym? La risposta la conoscete già.

Lo sceneggiatore di Avengers, Daredevil e Captain America ha risposto alle domande in merito di Newsarama assieme al disegnatore della miniserie, Javier Garron, fresco di titolo di Young Gun e ospite internazionale di Panini ComicsCartoomics 2018. Il primo numero è in arrivo a giugno negli Stati Uniti.

 

Waid – Tutti alla Marvel sanno che sono ossessionato da due cose: il Microverso e Ciclope. Quindi, quando Jordan D. White si è trovato per le mani questa miniserie, sapeva che se non mi avesse fatto una proposta gliel’avrei fatta pagare.

Garron – Entrambi i personaggi sono incredibili, ma la vera gemma è il modo in cui interagiscono. Da disegnatore di fumetti di supereroi, sono consapevole di dover ritrarre l’azione in modo che risalti sulla pagina, renderla chiara ma spettacolare. Ma è altrettanto importante l’abilità di far percepire i personaggi come reali e rendere interessanti le scene più tranquille. Una conversazione deve appassionare quanto una battaglia e, a volte, questo dipende dall’abilità di messa in scena dell’artista. Ma se la dinamica tra i personaggi è buona, metà del mio lavoro è fatto. Tra questi due in particolare, è esplosiva!

 

Garron definisce la storia come un classico supereroistico mescolato alla fantascienza. I due protagonisti hanno bisogno l’uno dell’altra, ma non si sopportano per divergenze di carattere. Un supergenio con un senso della responsabilità enorme come Nadia, accanto a un disastro d’uomo dal cuore d’oro come Scott.

 

Ant-Man & The Wasp #1, copertina di David Nakayama

Garron – Il ritmo e i toni della storia sono velocissimi e molto divertenti. Già prima della fine del primo numero, succedono un sacco di cose, quasi due avventure intere in un solo albo. Un vero regalo ai lettori. Ho paura di dire troppo, ma sappiate che ci sono inseguimenti alla velocità della luce, un’intera specie animale in pericolo, un esperimento andato a male e un sacco di teorie e ipotesi.

Ho avuto l’occasione di realizzare sia tavole dalla griglia molto classica, sia composizioni di pagina di struttura sperimentale. E un sacco di espressioni facciali che non mi erano mai capitate.

Wade – Per quanto mi piacciano le storie di gruppo, la coppia di Scott e Nadia mi ha permesso di dedicarmi maggiormente ai momenti interpersonali tra loro, cosa che ho sfruttato al massimo. Il mio desktop è pieno di file di ricerca per le mie storie. Con Nadia e il suo genio come mia voce, ho potuto approfondire le teorie e le tecniche sulle particelle subatomiche della scienza moderna. Il modello di atomo che tutti abbiamo studiato a scuola, la palla da biliardo con attorno altre palline, è terribilmente scorretto e non tiene in conto il modo in cui gli elettroni si connettono alle probabilità, non riposando su percorsi già segnati e stabili. Né spiega un sacco di cose importanti di meccanica quantistica.

Garron – Questa avventura non somiglia a nessun’altra storia di supereroi. Ci stiamo gettando a capofitto in uno degli angoli più folli dell’Universo Marvel, accessibile solo a eroi microscopici. Questi personaggi permettono di utilizzare un sacco di diverse immagini visive, grazie ai propri poteri, il che prepara il terreno per un sacco di bizzarrie visive anche in termini di regia e inquadratura dell’azione.

 

Non ci sono limiti all’immaginazione, una volta scesi a livello subatomico. Si entra in un mondo molto diverso dal nostro, anche se rimane il nostro. Per questo, Garron è molto felice di avere per le mani un universo più interessante anche del cosmo Marvel. Dopotutto, su un mondo alieno vigono regole più o meno simili a quelle del nostro. A livello subatomico non è affatto così.

 

Garron – Ci sono un sacco di elementi interessanti in Ant-Man & The Wasp, tanto che credo sia stata un’occasione di crescita per me. Ogni giorno, significa entrare in un territorio del tutto inesplorato, affrontare una sfida. Adoro i personaggi, sia nelle loro incarnazioni odierne che in quelle classiche, ma non avevo mai avuto l’occasione di disegnarli.

 

Tanti complimenti agli editor della serie da parte del disegnatore, così come al colorista Isreael Silva, a cui fa tanti applausi per aver trasformato i colori nella colonna sonora della storia utilizzando tecniche diverse e passando da un genere all’altro a seconda delle necessità.

 

Garron – E poi c’è Mark Waid! Uno dei più grandi scrittori che abbiamo, una leggenda vivente. Non avrei mai potuto immaginare di poter lavorare un giorno con lui. Ogni volta che vedo una nuova mail con il suo nome, mi do un pizzicotto. Devo ancora accettare la cosa, non riesco a credere fino in fondo di lavorare con lo stesso Mark Waid di Daredevil e Black Widow, di Champions e Captain America. Ma non ditegli che ogni volta che parlo di lui divento un fan brufoloso, vi prego.

Waid – L’obiettivo di questa miniserie? Non solo avrò l’occasione di definire molto meglio il rapporto tra Ant-Man e Wasp, ma la speranza è quella di poter creare una serie di regole, per così dire, per il funzionamento del Microverso, che possano aiutare altri scrittori a sfruttare questo luogo fantastico.

 

 

Fonte: Newsarama