La Marvel annuncia il nuovo team creativo che si occuperà del Golia Verde. Immortal Hulk sarà scritta da Al Ewing, che approda dunque su uno dei personaggi storici della Casa delle Idee, e disegnata dall’artista brasiliano Joe Bennett.

La serie vedrà il ritorno di Bruce Banner nei panni del personaggio forse più tragico della Marvel e non è questo l’unico elemento che riconnette Hulk alla tradizione. A quanto pare, infatti, Ewing e Bennett hanno tutte le intenzioni di riprendere quella vena horror che connotava le primissime storie del personaggio, visto più come un mostro e un pericolo che come un eroe.

Ecco come ne parlano lo sceneggiatore e il disegnatore, che vedranno la nuova serie debuttare a giugno sugli scaffali americani.

 

Immortal Hulk #1, copertina di Alex Ross

Ewing – Iniziamo con il dire che il protagonista sarà Bruce Banner e che Banner è l’Immortale Hulk, l’umano più forte della Terra, il Golia Verde, il più forte che c’è, eccetera. Un sacco di gente era preoccupata, voleva sapere se e quando l’avremmo riportato stabilmente sulla scena, quindi mi pare una buona occasione per confermare che sì, è Banner, è tornato, ha una sua serie in solitaria e non ha intenzione di morire nel prossimo futuro. Anzi, quest’ultimo elemento è un po’ il punto della serie.

Per rispondere a un’altra domanda prevedibile, sì, questi eventi sono conseguenza di No Surrender e, ovviamente, speriamo che stiate leggendo quella storia. Tuttavia, non avete assolutamente bisogno di farlo per godervi Immortal Hulk. Parliamo ampiamente del come, del perché e del quando delle varie resurrezioni di Hulk all’interno del decimo capitolo di No Surrender, credo corrisponda a Avengers #684, che contiene un piccolo prologo mio e di Joe, in cui facciamo i conti con questo genere di cose. Ma per il resto siamo completamente liberi di gettarci nella serie senza alcun bagaglio ingombrante. Era fondamentale per me costruire un nuovo numero #1 che potesse davvero essere indipendente, un nuovo inizio.

Venditori, i vostri clienti non necessitano di nulla di aggiuntivo. Lettori, siete benvenuti e accolti a braccia aperte. Vogliamo che ogni fan, vecchio o nuovo, di Hulk si possa godere tutto questo. Perché si tratterà di un fumetto davvero bello e, speriamo, diverso da ogni altra storia sul personaggio che abbiate mai letto. Parla di un mostro che non può morire, di un uomo convinto di poter utilizzare gli elementi più oscuri della sua personalità per fare del bene nel mondo e delle conseguenze a cui questo la conduce. Parla di mortalità, di espiazione e di rifiuto della realtà. Parla delle parti di noi che non vorremmo vedere. E sarà un fumetto horror. Se abbiamo fatto almeno metà del lavoro che crediamo, sarà uno dei fumetti più chiacchierati del 2018.

Benett – Tom Brevoort mi ha chiesto se fossi interessato a una nuova serie su Hulk che avrebbe necessitato di atmosfere e stile visivo molto particolari. Le sceneggiature di Al evocano vivamente questi elementi, quindi ho deciso che l’approccio alla serie dovesse essere una sorta di revival dello stile di Bernie Wrightson. Il Golia Verde avrà un look molto più oscuro e notturno, in questa storia. Sto cercando di evocare le sensazioni che davano le mitiche riviste della Warren, come Eerie e Creepy.

Ewing – C’è una frase che per me ha grande significato, quando si parla del rapporto tra Banner e Hulk e che trovate sulla copertina del primo numero: “È un uomo, è un mostro… oppure entrambi?” Ed è questa frase che abbiamo intenzione di approfondire assieme a Bruce Banner. Quando lo ritroviamo, sta vagando per la Terra, il suo ritorno dai morti è noto ad alcuni, ma non di pubblico dominio. Sta cercando di usare il potere dentro di lui e la rabbia che porta per fare ammenda dei suoi peccati, per sistemare torti, per portare giustizia, oppure vendetta, nelle situazioni che lo coinvolgono. Sta permettendo, quasi, a Hulk di avere il controllo. E, se quest’idea vi mette i brividi, non siete i soli.

 

Tanta psicologia e psicanalisi in questa storia, che vede Hulk come l’ombra di Banner, personificazione di tutto quel che non accetta di sé. Il che conduce a una serie di dinamiche molto particolari, che vedono il Golia Verde affiorare negli specchi, di giorno, fare da inconscio illuminante e intuitivo. La differenza fondamentale tra il mostro e l’uomo è che Banner può morire, Hulk no. E sparare in testa a Bruce lo uccide, finché non cala la notte. L’ora di Hulk.

 

 

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