Un paio di giorni fa è uscito negli Stati Uniti il primo numero della nuova serie Hit-Girl, di cui già dovreste sapere qualcosa. Mark Millar ha parlato di questo debutto rispondendo alle domande della redazione di Comic Book Resources, e noi ci troviamo a darvi conto delle sue dichiarazioni più interessanti.

 

Hit-Girl #1, copertina di Rafael Albuquerque

Questa nuova serie, per me, è sostanzialmente una versione del tutto depravata di Tintin. Mi ricordo di quando ero un ragazzino in Scozia e leggevo le storie di Tintin, Asterix e un sacco di altri fumetti di vari Paesi nella mia enorme collezione di graphic novel. Ed è quell’esperienza che voglio riprodurre qui. Quelle di Hit-Girl saranno tutte storie in quattro capitoli, scritte da grandi sceneggiatori e con artisti internazionali alle matite. Ed ecco che io e Ricardo Lopez Ortiz vi mostriamo la protagonista in Colombia, Kevin Smith la porta a Hollywood, Rafael Albuquerque a Roma, e così via.

Voglio che questa serie duri qualcosa come tre anni e dia vita a nove diverse graphic novel, ognuna ambientata in un Paese diverso, e che, come Tintin, mettano i brividi lungo la schiena ai lettori, facendo loro desiderare di averle tutte.

La nuova serie di Kick-Ass è una ripartenza del tutto nuova del brand, con una protagonista che prende ispirazione da Dave per mettersi il suo stesso costume dall’altra parte dell’America. Hit-Girl, invece, è la diretta continuazione delle avventure del personaggio. Come i lettori sapranno, abbiamo lasciato Paul McQue a raccogliere il manto del nuovo Kick-Ass, ma la cosa non funziona benissimo.

Hit-Girl #1, copertina di Amy Reeder

Adoro giocare con le aspettative più tradizionali dei lettori, ma quel che posso dirvi è che Hit-Girl è tornata ed è in cerca di un nuovo socio. Amava Big Daddy e voleva bene a Kick-Ass. E adora i fumetti di Batman e Robin. Ora cerca qualcun altro che le guardi le spalle, ed è su questa nota che si apre Hit-Girl #1.

Ogni arco narrativo è indipendente. Rachel Fulton, la nostra editor, ci tiene tutti in riga e si assicura che ogni storia sia molto diversa dalle altre, ma anche solo la collocazione geografica assicura che ognuna abbia una sua identità specifica.

Pete Milligan, ad esempio, sta finendo quella ambientata in India, che è davvero pazzesca, anche grazie alle matite di Alison Sampson. Non potrebbe essere più distante da quella di Jeff Lemire ed Eduardo Risso, che si svolge in Canada. Poi visiteremo Russia, Cina e Hong Kong, ritratta dalle matite di Goran Parlov. Devo essere onesto: sto mettendo assieme queste persone e queste storie come un fan, solo per poter lavorare con degli autori e degli artisti da sogno, per me.

 

Lemire e Risso, afferma Millar, hanno reso il Canada, una terra già tosta di suo con tutto quel freddo e tutta quella neve, un luogo decisamente complicato, aggiungendo, forse inedite in assoluto, Giubbe Rosse corrotte al mix. Kevin Smith, decisamente il nome più inaspettato nell’elenco dei coinvolti in questo progetto, è stato contattato direttamente da Mark Millar.

 

Non avevo grandi speranze che mi rispondesse di sì, quando l’ho chiamato, quindi ero felice come una Pasqua quando mi ha richiamato sparandomi idee per la storia una dietro l’altra. Felice come il giorno in cui ho firmato il contratto con Netflix per il Millarworld.

Credetemi. Adoro quell’uomo e lo seguo da quando il mio editor su Swamp Thing, Stuart Moore, me lo ha fatto conoscere, a circa ventitré anni. Credo sia perfetto per Hit-Girl e la sua idea è davvero divertente, con una struttura narrativa in quattro numeri che non vi rivelerò, ma che sprizza brillante creatività da tutti i pori. Vorrei averci pensato io.

Kevin è stato il primo sceneggiatore a cui ho pensato e averlo con noi mette l’asticella in altissimo, per la serie.

 

 

 

Fonte: Comic Book Resources