Dacché Brian Michael Bendis ha lasciato la Marvel per accasarsi alla DC Comics è naturale che si faccia un gran parlare di lui, dei suoi progetti futuri e dei particolari delle sue scelte del recente passato.

Negli ultimi giorni, molteplici particolari sono emersi e noi vi facciamo un riassunto di quel che si è detto Oltreoceano sullo sceneggiatore di Cleveland. Dalla sua viva voce, ad esempio, apprendiamo particolari in più sul motivo dell’abbandono della Casa delle Idee.

 

Ho ascoltato i piani per il futuro di entrambe le compagnie ed entrambi erano davvero ottimi, ma la DC mi offriva una situazione in cui avrei potuto realizzare di più, una collaborazione più stretta, che attualmente la Marvel non ha modo di mettere sul piatto.

Tom Brevoort mi ha fatto proposte ambiziose, ma si trattava di montagne che avevo la sensazione di aver già scalato.

 

Montagne che portano il nome di Deadpool e Wolverine, due personaggi che avremmo potuto vedere scritti da Bendis se fosse rimasto.

 

Action Comics #1000, copertina di Jim Lee

La nomina di C.B. Cebulski a Editor-in-Chief alla Marvel è per me motivo di grande gioia, anche se non faccio più parte di quel contesto. So che, con C.B. alla guida, quel che ho contribuito a creare presso di loro sopravvivrà e avrà modo di svilupparsi. Cosa potrei chiedere di più? Scrivere ai miei amici alla Marvel che me ne sarei andato è stato un momento triste, perché sono ancora miei amici. Ero preoccupato per il mio rapporto con Joe Quesada, perché è un uomo grandioso. Ma, a quanto pare, non c’era ragione di preoccuparsi. Tutto va alla grande tra noi.

Sono convinto, anche se so che è impopolare, che la Marvel e la DC non siano affatto in competizione tra loro e che invece collaborino a mantenere vitale il nostro ambiente, in una gara amichevole che produce grandi storie. Avevo la sensazione che il mondo del Fumetto avesse bisogno di qualche scossone e che, se avessi mosso le chiappe dal mio posto, forse altri avrebbero avuto la possibilità di posare le loro dove mi trovavo io, cosa che mi rende molto felice.

Quando sono arrivato alla DC, ho detto a Dan DiDio che se Superman fosse stato disponibile, avrei voluto tentare di scriverlo. Credo che lui desse per scontato che avrei chiesto di Batman, ma sono convinto che ci sia già chi lo sta scrivendo alla grande – non che Superman non lo sia: la storia di Mr. Oz è stata grandiosa – ma mi attirava molto di più. Dan mi ha avvisato che Action Comics #1000 sarebbe stato un punto di svolta e che sarebbe stata un’occasione importante per farmi debuttare.

Powers #1, cover A

I piani di DiDio per il mercato editoriale sono incredibili. Sa di cosa c’è bisogno per trasformarli in realtà e io non posso che esserne entusiasta. Dan mi piace un sacco. Mi ha scritto proponendomi una sfida creativa: si tratta di qualcosa che affonda le sue radici pesantemente negli anni Ottanta e che potrete vedere prossimamente nei miei lavori alla DC, dato che quella sfida l’ho accettata immediatamente. Come ho detto a Dan, io e lui saremmo stati grandi amici, se ci fossimo incontrati ai tempi della scuola.

Per quanto riguarda il Jinxworld, la DC sta trattando i miei titoli indipendenti come se fossero suoi, non si limita a pubblicarli e sperare che vendano bene. C’è un progetto per sostenere le vendite e un progetto per la distribuzione. Il che mi dà un’insperata seconda occasione per rilanciare queste storie e portarle al livello che avrebbero sempre dovuto raggiungere. Aspettatevi Scarlet vol. 3 e una nuova graphic novel di Powers, oltre ad annunci di nuove serie tra circa un mese, all’Emerald City Comic-Con, che vedranno l’arrivo di grandi nomi come miei collaboratori, di cui sono davvero entusiasta.

 

 

Fonti: Newsarama | Newsarama | Newsarama | CBR