La Leggenda dell'Oro di Babilonia

Se Il Castello di Cagliostro riprendeva i toni della prima serie animataLa Pietra della Saggezza era più simile alla seconda, La Leggenda dell’Oro di Babilonia ripropone la versione del Ladro Gentiluomo in giacca rosa vista in Lupin, l’Incorreggibile Lupin, completando un’ideale trilogia cinematografica parallela alle avventure sul piccolo schermo.

Il film inizia con un prologo di ben venti minuti, nel quale viene messo in scena un rocambolesco inseguimento tra Lupin e Zenigata all’interno di un mirabolante casinò/luna park; si tratta di un divertissement – slegato da quella che poi sarà la vicenda principale – composto da sequenze slapstick esagerate, degno delle scorribande tra Tom e Jerry o Wile E. Coyote e Beep Beep. La trama prende poi il via dall’incontro con Rosetta, una vecchietta svampita che fa insistenti avance a Lupin, ma che soprattutto gli rivela alcuni indizi utili per trovare la Torre di Babele. Comincia così uno sconclusion...