Al Ewing torna a parlare della conclusione di Royals. I nobili degli Inumani stanno tornando a casa dopo la loro odissea nello spazio e lo sceneggiatore fa il punto della situazione, dando un’occhiata al recente passato e facendo qualche considerazione sul prossimo futuro, all’indomani della fine della serie e alla vigilia di Inhumans: Judgment Day, il mini-evento che ne chiude le trame.

 

Inhumans: Judgment Day, copertina di Daniel Acuna

Royals è probabilmente la serie più spensierata a cui abbia mai lavorato. Un sacco di cose sono successe dietro le quinte, e probabilmente Judgment Day non avrebbe mai visto la luce se le cose fossero andate secondo i piani.

Detto ciò, i punti fondamentali del progetto non sono cambiati poi molto: ci siamo spinti fino ai recessi ultimi dell’Universo Marvel, abbiamo rinvigorito la razza dei Kree, abbiamo dato un’occhiata a gli Inumani Universali e abbiamo fatto la conoscenza di una nuova razza aliena, raccontando la nostra storia parallela come un viaggio verso un mondo futuro destinato alla distruzione.

Se i punti chiave sono rimasti gli stessi, Judgement Day è ora la naturale conclusione della storia che li ha intessuti. Si tratta di esplorare quegli stessi temi che sono cresciuti e hanno prosperato agli angoli della trama. Dopo tutto è impossibile stabilire davvero di cosa parli un libro prima di aver finito di scriverlo.

Il piano è sempre stato quello di portare il cast dei personaggi nel profondo del cielo stellato per poi farlo ritornare sulla Terra cambiato, in maniera che potesse riportare indietro la conoscenza che aveva acquisito. Ecco, questa è la differenza tra un viaggio e un esilio. Non so quanto sarebbero stati felici i fan degli Inumani se li avessi scagliati nel vuoto tra le galassie e poi li avessi lasciati là.

Un’altra ragione per scrivere Judgment Day era lasciare i personaggi in una situazione in cui un nuovo scrittore avesse la possibilità di cominciare qualcosa di nuovo. Al termine di questa storia le cose saranno un bel casino e il prossimo sceneggiatore che si occuperà degli Inumani potrà ripartire da qui per trovare strade nuove e migliori, se lo vorrà.

 

Al Ewing ha quindi ribadito di aver lavorato a stretto contatto con lo sceneggiatore delle avventure di Freccia Nera, Saladin Ahmed, per fare in modo che le trame dedicate in solitaria al vecchio Re degli Inumani fossero coerenti con ciò che stava raccontando; cosa che contribuisce a rendere Judgement Day una storia d’azione e d’avventura, ma soprattutto una vicenda di emozioni in grado di scendere al più profondo livello dell’interiorità dei personaggi.

 

Royals #12, copertina di Javier Rodriguez

I Reali sono colpiti, indeboliti, e in queste condizioni dovranno fare i conti con i cambiamenti che hanno subito. Alcuni di loro, come Maximus e Flint, si ritrovano con poteri e percezioni aumentati. Altri sono alle prese con le conseguenze di terribili infortuni, in particolare Marvel Boy, che esteriormente è guarito grazie ai suoi geni riparatori, ma è ancora profondamente ferito interiormente.

Mi piacerebbe moltissimo lavorare ancora su di lui se ce ne fosse l’occasione. E poi non c’è molto tempo per piangersi addosso, dato che i Progenitori si dirigono verso la Terra per la battaglia finale.

Il ricongiungersi con Freccia Nera è una parte fondamentale della storia. In qualche modo, è diventato il suo centro, attorno al quale ruotano tutti gli eventi. A questo puntavano tutti i temi che abbiamo inserito.

Ovviamente non posso dirvi come andranno le cose, ma ci sono alcuni momenti di cui vado particolarmente fiero. Sarà interessante vedere cosa faranno gli scrittori che verranno dopo di me.

 

 

Fonte: Marvel