Nel corso del suo primo arco narrativo Legacy, intitolato Jen Walters must dieShe-Hulk affronta il Capo – nemesi del defunto cugino Bruce Banner – qui alleato con Robyn Meiser, una scienziata che ha una particolare ossessione per la Gigantessa di Giada…

La seconda parte della storia verrà pubblicata negli Stati Uniti il 13 dicembre su She-Hulk #160, sempre scritto da Mariko Tamaki e disegnato da Jahnoy Lindsay. La sceneggiatrice di E la chiamano estate… ha recentemente detto la sua in merito agli avversari di Shulkie.

 

She-Hulk #160, copertina di RahzzahJennifer Walters ha passato un paio di mesi piuttosto incasinati. Ha dovuto fare i conti con il trauma derivato dalla perdita di suo cugino e con la sua esperienza diretta con Thanos. Dopo Civil War II, ha iniziato a lavorare in un nuovo studio legale, dove tenta di concentrarsi sui problemi altrui invece che sui suoi.

Il problema è che non si può trattare un trauma come se fosse un mal di testa, tipo: “Ok, questa sensazione fa schifo ma prima o poi se ne andrà.” Non lo farà! Più cerchi di evitare i traumi e più si manifesteranno di nuovo. Jen vorrebbe trattare il suo dolore come un crampo da far passare per poi focalizzarsi sui mostri che assillano la gente. Ma, nonostante tutto, i suoi stessi mostri restano lì, in attesa, a incasinarle la vita.

Lo status di Hulk Grigio è una versione amplificata del precedente Hulk Verde. Il Grigio fa apparire ogni aspetto più grande e rabbioso; inoltre, durante questa trasformazione le è impossibile mettersi in contatto con Jen. Essere Grigi equivale a essere arrabbiati. Rabbia allo stato puro.

Il Capo è un cervellone (in tutti i sensi, grazie ai Raggi Gamma), cospiratore e calcolatore. Allo stesso modo in cui le radiazioni hanno reso Hulk e She-Hulk rabbiosi e iracondi oltre ogni limite, le ambizioni del Capo, il suo ego e la sua bramosia di dominazione e potere sono cresciute oltre misura. Certo, il problema principale dei piani su vasta scala è che tendono a essere sventati, e Hulk ha fatto fallire quelli del Capo più e più volte. Ma proprio per questo, i suoi progetti diventano sempre più complessi e malvagi.

She-Hulk #159, copertina di Mike Deodato JrAl di là della storia che lega il Capo a Hulk, parafrasando Jinkx Monsoon – vincitrice della RuPaul’s Drag Race – penso ci siano due ragioni che ti spingono a inseguire una persona: o la segui perché è brava nel fare cose in cui tu non riesci, oppure perché è brava nelle cose in cui sei brava anche tu. Sono dell’idea che per il Capo, She-Hulk rappresenti una doppia minaccia, in questo senso: lei è intelligente e forte. In più, credo che sotto un certo punto di vista si scelga una persona da distruggere e, una volta fatto, la si segue verso lo stesso destino.

Robyn, la scenziata che lavora con il Capo, è una fan sfegatata di She-Hulk. Rappresenta la mia idea di una certa tipologia di fan. Cosa accade quando dai la possibilità a qualcuno di andare oltre l’essere ammirato? In cosa si trasforma l’oggetto del tuo desiderio? E come si collega alla visione che hai di te stesso? All’inizio del numero #159 lei lavora con il Capo. Jen viene drogata e imprigionata in un bunker, in compagnia di questa donna che vede Hulk come una risposta, qualcosa che sta esattamente agli antipodi di come Jen vede se stessa. Robyn ha trasformato Jen in una favola, una storia che (con qualche spinta) ha riempito la sua testa con un’idea singolare… un’idea decisamente pericolosa.

Penso che Jen non chiederebbe mai aiuto, ma per ottenerlo sarà necessario farsi avanti per prima. Fortunatamente, credo stia cominciando a fare i conti con il proprio dolore, piuttosto che evitarlo. Più lo si esplora e più lo si comprende, ma questo è solo il mio punto di vista.

 

 

Fonte: Marvel