A partire dal 22 novembre, sulle pagine di X-Men: Gold #16, inizierà The Negative Zone War. Dopo lo scontro con Mojo avvenuto durante il crossover Mojo Worldwide, la Squadra Oro si metterà in viaggio verso il pianeta Dartayus, mondo natale di Kologoth Antares (conosciuto in precedenza come Kleevus).

L’arco narrativo è firmato da Marc Guggenhem (sceneggiatura) e Lan Medina (disegni), e il primo ha presentato così il suo nuovo lavoro:

 

X-Men Gold #16, copertina di Ken LashleyQuando ho cominciato a scrivere X-Men: Gold sapevo che avrei voluto scrivere una vicenda che evocasse le grandi storie degli X-Men ambientate nello spazio con cui sono cresciuto. Ho amato la saga della Covata e Ascesa e Caduta dell’Impero Shi’ar, per questo ho voluto realizzare una storia di quel tipo.

Allo stesso tempo, però, nessuno può eguagliare la qualità di quelle storie, per questo ho iniziato ad immaginare altre location simili allo spazio. La Zona Negativa era ciò di cui avevo bisogno: qualcosa che rendesse le circostanze un po’ diverse. Sono un grande fan dei Fantastici Quattro e della Zona Negativa, così ho pensato: “Ehi, non ho mai visto niente di simile prima d’ora. Potrebbe essere interessante.” Detto ciò, andiamo sì nella Zona Negativa, ma senza incontrare i suoi tipici abitanti. Annihilus e Blastaar non saranno presenti in questo arco narrativo.

Il pianeta Dartays è un’ambientazione particolare che, tra l’altro, ha preso quel nome da uno dei VFX Artist con cui ho lavorato in uno show televisivo prodotto da me. Revisiono sempre gli effetti speciali, li ricevo separatamente, e ognuno di essi ha un cartellino con il nome dell’autore. Quando ho letto “Dartayus” ho pensato: “Non può essere un nome vero”. Ma, vero o falso che sia, ho pensato: “Devo rubarlo e riutilizzarlo per qualcosa.” Dunque, grazie Dartayus, apprezzo molto la possibilità di poter usare il tuo nome.

Abbiamo la possibilità di presentare ai lettori e agli stessi X-Men un nuovo pianeta, con una nuova cultura. Mi piace giocare con tutti i giocattoli che ho a disposizione, ma, allo stesso tempo, voglio aggiungerne io stesso qualcuno.

X-Men Gold #14, copertina di Dan MoraParlando di Dartayus, ne abbiamo visto un assaggio in X-Men: Gold #12. In quell’albo sono stati mostrati gli eventi dalla prospettiva di Kologoth, il mutante originario del pianeta. Se tutto andrà come previsto, il numero #12 sarà incluso nello stesso volume dei numeri dal #16 al #20, che costituiranno l’intero arco The Negative Zone WarX-Men: Gold #16 sarà ambientato sulla Terra, mentre a partire dal successivo numero #17 andremo nella Zona Negativa.

L’aspetto della popolazione di Dartayus è stato firmato da diversi disegnatori. Ardian Syaf ha creato Kologoth, Luke Ross (disegnatore del numero #12) ha realizzato i militari e buona parte dell’iconografia della popolazione. Lan Medina ha firmato le navi. Ken Lashley ha costruito Scythian, un personaggio che, in pratica, agisce come il dio di Dartayus. Si è trattato del lavoro duro ed amorevole di quattro disegnatori differenti che hanno contribuito individualmente alla creazione dell’intero mondo di Dartayus. È stata una cosa fantastica: se è necessario un villaggio per far crescere un bambino, saranno necessari quattro disegnatori per realizzare un pianeta.

L’editor Mark Paniccia mi ha messo in testa l’idea che forse, a un certo punto, tutti i membri della Squadra Oro avrebbero avuto lo stesso costume: un ritorno all’idea originaria dell’uniforme degli X-Men. Per varie ragioni non se ne è fatto nulla, ma in qualche modo l’idea mi è rimasta in testa. Accadrà nel numero #17 dove, seguendo la tradizionale moda dei fumetti, vedrete un assaggio dei nuovi costumi in copertina prima di leggerli nella continuity. In quel momento, gli X-Men entreranno nella Zona Negativa. Quando sono arrivati su Dartays, l’idea iniziale di Mark è sbocciata, e ho pensato: “Sarebbe interessante se avessero dei costumi speciali, funzionali alla Zona Negativa.”

X-Men: Gold #13, cover variant cover di Benjamin CaldwellCon quest’idea in testa, abbiamo contattato Ken Lashley, che, con la sua visione della moda, ha tirato fuori un design nuovo e allo stesso tempo iconico, senza essere troppo elaborato. Amo i concept puliti dei costumi, senza arnesi vari, e penso che Ken ci abbia proposto qualcosa di davvero fantastico. A quel punto, il colorista Frank Martin ha creato una palette di colori che è apparsa anch’essa senza tempo e originale. Quel rosso appare davvero estremo: un colore che normalmente non assoceresti agli X-Men, per questo è così bello. Si è trattato, inoltre, di un escamotage per far indossare un costume a Vecchio Logan.

C’è una componente sussurrata nella reazione dei fan, non limitata ai fumetti, perché la vedo in televisione tutto il tempo. Chiede: “Non affrontate la politica, vogliamo solo intrattenimento”, ma anche: “Non riflettete nelle vostre storie ciò che accade nel mondo, vogliamo solo intrattenimento”. Ho un grosso problema con questi concetti. In buona parte perché vengo da un’epoca in cui gli show televisivi parlavano degli eventi del giorno, cosa che, francamente, era fatta anche dai fumetti. Da bambino apprendevo così le informazioni di quel tipo. Non leggevo il New York Times, leggevo Uncanny X-Men. Penso che alcune delle storie di Chris Claremont che parlano di razzismo (non solo su Uncanny, anche su New Mutants) fossero davvero profonde. Mi hanno davvero aiutato a dar forma ai miei pensieri a riguardo. Quando qualcuno dice cose tipo: “Vogliamo solo essere intrattenuti, tenete la vita reale fuori dal vostro lavoro”, sento che si abbassa la caratura del discorso.

Se faccio correttamente il mio lavoro, le persone che vogliono essere solo intrattenute lo saranno. Non salgo su nessun pulpito scrivendo. Teoricamente, la politica dovrebbe essere come lo humour per adulti nel film Pixar (se sei un adulto, capisci a cosa mi sto riferendo). Si tratta di un livello di lettura extra, non comprensibile dalla mente di un bambino, che però non gli impedisce di godersi il film.

X-Men: Gold #13, variant cover di Mike McKoneIn una pagina del numero #16, Kitty ha un confronto con Lydia Nance che, nella storia, è sostanzialmente una bigotta anti-mutante. Sto per fare una parafrasi del mio stesso lavoro, ma Kitty dice: “Puoi chiarirmi una cosa? Tutto ciò che riesco a fare è svegliarmi la mattina, affrontare la giornata e vivere la mia vita. Non capisco, francamente, come le persone riescano a trovare il tempo per essere bigotte. Non capisco come riescano a trovare le energie emotive per essere bigotte. Non è abbastanza vivere la tua vita senza ficcare il naso nel modo in cui gli altri vivono le loro? O senza interessarsi di chi siano o come sono nati? Non hai nella tua vita fatta di mentalità ristretta cose più importanti a cui pensare?”

Ho parlato io stesso attraverso Kitty, ma non penso che questo sia un punto di vista particolarmente controverso o rivelatore. Penso che non importi il periodo storico in cui vengono scritti, gli X-Men parleranno sempre della divisione contrapposta all’inclusione. Penso che se si scrivesse una storia senza questo aspetto, sarebbe come realizzare una storia dei Fantastici Quattro senza la meraviglia, o una storia di Spider-Man senza l’umorismo. Perderesti un elemento critico di ciò che rende X-Men gli X-Men.

Sono molto emozionato per via del numero #16. È diventato uno di quegli albi in cui, per me, da scrittore, tutto confluisce. Penso che una delle sfide da sceneggiatore che affronti sia bilanciare in venti pagine trame secondarie, sviluppo dei personaggi e azione. Mi sono sentito davvero appagato. Odio le interviste in cui lo sceneggiatore si da le pacche sulla spalle da solo, ma quest’albo sembra davvero qualcosa in cui tutto è andato per il verso giusto dal punto di vista della scrittura.

Poi è arrivato Lan, e ho avuto l’impressione che abbia innalzato il livello della sua arte. Il suo lavoro aveva già un aspetto ottimo, ma alcune pagine del numero #16 sono semplicemente strabilianti. Una delle cose belle dell’aver fatto ruotare i disegnatori su X-Men: Gold, è che nessuno di loro sta realizzando la sua prima uscita, tutti questi disegnatori stanno lavorando all’intera storia già da un po’. Lan è un esempio perfetto di chi ha già disegnato in passato X-Men: Gold, è tornato e ha pensato: “Bene, adesso so come devo farlo.”

 

 

Fonte: Marvel