Vi abbiamo già ampiamente parlato di Mister Miracle, la nuova maxi-serie scritta da Tom King che, negli Stati Uniti, ha iniziato a mostrarci la visione dell’acclamato autore di uno dei personaggi più interessanti del pantheon dei Nuovi Dei della DC Comics. Figlio naturale dell’Alto Padre di Nuova Genesi, affidato alle cure di Darkseid e a una vita nell’infernale Apokolips, a causa di uno scambio di ostaggi di natura diplomatica, Scott Free è uno dei personaggi più tragici creati da Jack Kirby alla DC Comics. Perfetto per la sensibilità di King, che ha risposto quanto segue alle domande di Comics Beat.

 

Mister Miracle #3, copertina di Mitch GeradsHo scritto una serie intitolata Omega Men, una storia che ritenevo bellissima e che adoravo, che pensavo sarebbe stata un successone. Ed è una delle serie che hanno venduto meno in assoluto, tra quelle Marvel e DC. Credo che ci siano almeno centoquaranta fumetti di supereroi che escono ogni mese. Omega Men era l’ultimissimo della classifica. Questo per dirvi che non penso mai al successo di quello che scrivo. Ci provo sempre, ma cercando semplicemente di realizzare il prodotto migliore possibile.

Il mondo in cui viviamo oggi, per me non ha senso. E non lo dico da un punto di vista politico partigiano. Mi sveglio ogni giorno e vedo cose che non ho mai nemmeno immaginato. Siamo vicini a una guerra nucleare per ragioni ridicole. I Cubs vincono le Word Series. Cinque uragani in fila colpiscono gli Stati Uniti. Houston annega, Puerto Rico è spazzata via. Il mondo non ha più senso. Ed è di questo che volevo scrivere, senza tirare in ballo la politica, ma questa sensazione un po’ paranoica di essere intrappolati e voler scappare. A volte leggo Twitter o le notizie e non voglio far altro che sparire. Ma non posso. Mi sembra che il mondo sia diventato una bolla di merda da cui non so come uscire.

Mi chiedevo come potessi parlare di tutto questo e mi sono reso conto di avere a disposizione un esperto di fughe e di evasioni. Dopotutto, Mister Miracle è proprio questo: un personaggio che parla di quel momento in cui tutti noi siamo intrappolati e ci rendiamo conto che qualcosa proprio non va, ma dobbiamo comunque continuare con le nostre vite e trovare il modo di farci i conti.

 

King ha sceneggiato insieme tutti i primi sei numeri del progetto e promette una visione di insieme all’interno della narrazione fortemente coerente e coesa. Scrivere Mister Miracle è un piacere per lo sceneggiatore, un momento di relax rispetto alla stesura di Batman, perché entra troppo in profondità nella mente del Cavaliere Oscuro, dice. Una prospettiva inquietante. Inoltre, lavorare con Mitch Gerads, il suo disegnatore di fumetti preferito, è una vera gioia.

 

Mister Miracle #1, copertina di Mitch GeradsLo conosco piuttosto bene, abbiamo lavorato assieme per circa un anno. Onestamente, non sapevo che fosse così bravo. Il suo genio sta nel fatto che è un umanista. Prende ciò che è bizzarro e incredibile e lo rende normale, lo rende umano, fa in modo che tu ti possa identificare in personaggi assurdi meglio che in ogni altro personaggio dei fumetti. Ti caccia a forza nella storia e ti fa sentire di avere a che fare con degli esseri umani, non con miti e leggende, ma persone che fanno il meglio che possono.

Chiaro che non si può sorpassare Kirby. Non si può essere più folli di lui, più magnificenti. Quindi, quel che fa Mitch è andare nella direzione opposta, prendere tutta la follia di Kirby e interiorizzarla, renderla umana. Il che produce quanto di più kirbyano possa esistere: ovvero qualcosa di nuovo.

Personalmente, mi ritengo uno scrittore arrogante. Quali sono le mie più grandi speranze? Be’, voglio cambiare il fottuto mondo. Ecco quello che desidero sempre, ogni volta che scrivo. No, parlando seriamente, la mia speranza più grande è scrivere qualcosa che un giorno mio figlio possa leggere sentendosi orgoglioso di papà.

Ci sono molti modi di leggere la storia. Uno di quelli possibili è credere che in realtà Scott sia già morto. Oppure potrebbe essere tutto l’Universo DC che è andato a male. C’è un senso di incertezza costante, nella storia, che ha bisogno di risposte. Ma ancora non ci sono. Il che è un po’ la condizione del mondo in cui viviamo oggi.

Ci sono parecchi cliffhanger in questa storia. Non è che sia proprio il mio stile, dato che non sono uno scrittore particolarmente bravo con le trame, ma in Mister Miracle ci sono un sacco di eventi e la trama fa dei balzi avanti piuttosto repentini. Lo status quo non dura mai a lungo. Penso a una stagione di Il Trono di Spade, in cui, alla fine di ogni episodio ti trovi a chiederti che diavolo sia successo. Questa è l’idea per Mister Miracle.

 

 

 

Fonte: Comics Beat