Al New York Comic Con 2017, la DC Comics ha presentato un panel dedicato a Doomsday Clock, miniserie evento che prenderà il via a novembre negli Stati Uniti: si tratta a tutti gli effetti di un sequel di Watchmen che andrà a fare luce sul recentemente coinvolgimento dei personaggi dell’opera di Alan Moore e David Gibbons nelle dinamiche del rilancio Rinascita.

Sul palco era presente Geoff Johns, sceneggiatore di Doomsday Clock, architetto della più recente era dell’Universo DC e Presidente della casa editrice di Burbank. Lo scrittore ha aperto la conferenza parlando dell’importanza che ha per lui Watchmen.

 

Doomsday Clock #1, anteprima 01Avevo dodici anni quando venne pubblicata. Ero davvero giovane. Watchmen rappresentava un nuovo, intenso sguardo sul mondo del Fumetto. La metà degli anni Ottanta per la DC fu un periodo folle, eppure non c’era nulla di simile all’epoca. L’impatto che ha avuto sui lettori e sugli autori è innegabile.

In passato, non ho mai pensato di farlo [connettere Watchmen alla continuity dell’Universo DC] per una serie di ragioni. Una cosa del genere non mi è mai passata per la testa prima di un anno e mezzo fa, quando stavo scrivendo Universo DC: Rinascita.

La DC è sempre stata rappresentata dai sentimenti, a mio modo di vedere, da eroi e umanità. È come se parte di quell’umanità sia stata strappata via dai fumetti. Chi può averlo fatto? Chi possiede il desiderio – e la curiosità – di rimuoverla dall’Universo DC? Chi ne ha il potere?

Superman e il Dottor Manhattan: da un lato abbiamo un alieno, che è probabilmente il più umano dei supereroi. Dall’altro abbiamo un umano, che è forse il più alieno dei superumani. Ho pensato che una conversazione tra questi due personaggi sarebbe stata fantastica, quindi feci dei semplici riferimenti a tutto ciò. Solo in seguito la storia venne a formarsi nella mia testa, e la raccontai per sommi capi a Gary [Frank]. Disse che doveva essere lui a disegnarla, e ci impegnammo a realizzarla.

Doomsday Clock #1, anteprima 02È una vera sfida sotto ogni punto di vista. Le aspettative, quando ti avvicini anche solo alla superficie di Watchmen o fai una qualsiasi cosa con i suoi personaggi, sono opprimenti. Ci sono le tue aspettative come scrittore, ma anche le pressioni che arrivano dall’esterno, quasi come se stessi commettendo un sacrilegio. Per fare qualcosa del genere, ho dovuto avventurarmi in un territorio inesplorato. Ha richiesto più tempo di qualsiasi altra cosa su cui abbia lavorato in precedenza, anche quelle complicate come La Notte più Profonda.

Ho scritto molte storie di Superman e qualcuna di Batman, mi piace mettermi alla prova. E questa è la più difficile di tutte. Quando qualcuno mi dice che non ce la posso fare, divento ancora più determinato.

 

Lo scrittore ha poi menzionato Alan Moore, lo “Scrittore Originale” di Watchmen:

 

Lui non lo leggerà mai, non gli darà nemmeno un’occhiata. Lo so bene. Ma ci sono tantissime persone che hanno amato Watchmen, e che stanno amando quello che stiamo facendo. Penso che ci siamo guadagnati il diritto di provarci.

 

Doomsday Clock #1, anteprima 03Sono state poi mostrate le prime sei tavole di Doomsday Clock #1, il cui contenuto è stato illustrato da Johns sul palco.

La storia si aprirà nel novembre del 1992 e sarà narrata da un personaggio misterioso, per niente entusiasta della piega che il mondo ha preso qualche anno prima. Si tratta infatti di una realtà “senza un dio”, definizione che allude alla scomparsa del Dottor Manhattan.

Nonostante il finale di Watchmen lasciasse intravedere un po’ di speranza per il mondo, la diffusione del contenuto del diario di Rorschach ha svelato il grande complotto di Ozymandias, e la situazione politica e sociale a livello globale è forse addirittura peggiorata. Lo stesso Ozymandias è oggi la persona più ricercata del mondo a causa dell’omicidio di tre milioni di innocenti, come attestato dal titolo di un quotidiano che appare nelle tavole. Alcuni soldati russi cercano Adrian Veidt, senza successo, ma trovano la radiografia di un soggetto con un evidente tumore al cervello. Che sia proprio di Ozymandias?

Il National News Network annuncia che una guerra nucleare è ormai imminente. La scena si sposta all’interno di una prigione, dove un carcerato sta cercando di evadere, mentre una misteriosa figura gli si avvicina con in mano le chiavi delle celle. Si tratta di Rorschach, che ha messo fuori gioco la guardia e le ha sottratto le chiavi. È lui, apparentemente vivo e vegeto, il narratore di questa prima parte della storia. Il vigilante chiede al carcerato se vuole davvero uscire, e lui gli risponde di essere a posto così.

Johns ha poi spiegato che Rorschach sarà una figura centrale in Doomsday Clock, non aggiungendo però alcun dettaglio sul suo presunto ritorno dalla morte. L’autore ha anche specificato come Doomsday Clock sia una miniserie in dodici parti “secca”, ossia priva di tie-in e crossover.

 

Fonte: CBR