Christian Ward è il disegnatore di Black Bolt e un artista dallo stile decisamente peculiare. Il che lo mette in chiara rotta di collisione con la tradizione riguardante Freccia Nera e con l’ombra lunga del suo co-creatore: Jack Kirby.

Il sito ufficiale della Marvel ha raccolto le sue dichiarazioni in occasione del centenario dalla nascita del Re dei Comics.

 

InumaniDa ragazzino cresciuto in Gran Bretagna negli anni Ottanta, associavo i disegni di Kirby alla categoria dei vecchi fumetti e, per lo più, li ignoravo. Solo molto più tardi, con la mia maturità fumettistica, ho iniziato ad apprezzarlo. Ho sempre creduto che, quando fossero diventati il mio mestiere, avrei apprezzato meno i comics, invece non faccio che amarli sempre di più. E ogni volta che osservo il lavoro di Jack Kirby riscopro quanto fosse incredibile.

Credo che l’incantesimo del suo stile sia nascosto nella grande fiducia che aveva in se stesso. Al di là della potenza nuda del suo tratto, Kirby spesso combinava forme astratte ai suoi personaggi muscolari, il che crea una tensione vibrante nelle pagine. Una cosa che si vede spesso, anche se non sempre, nel modo in cui presenta oggetti meccanici, costumi, parti di tecnologia. Ognuno di questi aspetti presenta delle caratteristiche stratificate di contrasto. Lo faceva solo per il gusto di farlo e, secondo me, a volte il suo era semplicemente un riflesso condizionato del suo disegno.

Quindi, invece di imparare da lui degli specifici trucchi, preferisco pensare di poter apprendere la fiducia che gli dava la forza di fare semplicemente quel che gli passava per la testa. Conosciamo tutti le storie su quanto in fretta sapesse entrare nel suo mondo, e il suo lavoro è la prova della potenza di chi sa affidarsi al proprio istinto e seguirlo. Per lo più, è quello che cerco di fare anche io. I suoi disegni mi danno la forza per spingermi verso l’astrattismo, ogni tanto. Come Kirby, anche io amo le immagini coraggiose.

In Ultimates #6, mi sono divertito un sacco. Ho disegnato Galactus in un armadio!!! Ho sempre adorato il personaggio ed è stata un’esperienza surreale poterlo ritrarre, specialmente perché quello era il mio debutto su un numero singolo. Non c’è giorno in cui, lavorando per la Marvel, non si pensi a tutti i grandi che sono venuti prima di te, ma se mi fermassi troppo tempo a ragionarci mi ritroverei immobile, zoppo. Sono stato fortunato ad avere Al Ewing, in quell’occasione, che ha scritto per me una sceneggiatura incredibile su cui lavorare. Ho lasciato che il mio autore mi guidasse.

Black Bolt #3, copertina di Christian WardTorno sempre indietro a vedere i disegni di Kirby, quando ho sottomano suoi personaggi. Credo sia importante per un artista trovare la propria personalità, anche quando lavora su personaggi già esistenti, ma è cruciale anche rispettare la tradizione. Ho cercato di seminare riferimenti nascosti in ogni dove, disegnando Black Bolt, dei piccoli omaggi non solo a Jack Kirby, ma anche ad altri grandi artisti che hanno fatto la storia di Freccia Nera.

Difficile descrivere la possibilità di seguire il destino degli Inumani se non come un grande onore. Quando mi hanno offerto l’incarico su Black Bolt, ho sobbalzato al pensiero. E le sceneggiature di Saladin Ahmed hanno reso l’esperienza una gioia assoluta. Credo che il suo approccio originale sia ciò che fa funzionare la serie. Non abbiamo portato il Re Silenzioso sui terreni già noti e ogni albo sorprende persino me, che sono il suo disegnatore. Mi rende davvero entusiasta la consapevolezza di aver contribuito alla parabola del personaggio, portandola in luoghi inesplorati.

Dopo i rimaneggiamenti passati del suo costume, è stato bello tornare a una versione di Freccia Nera più simile a quella di Jack Kirby. Se mi chiedete perché il suo aspetto sia sopravvissuto più o meno immutato così a lungo, è perché ha un design coraggioso e pulito. Non ha molti elementi che possano portarlo fuori strada, è quasi un lavoro di pop art. Pieno di fiducia alla Kirby.

 

 

Fonte: Marvel