Poche serie possono vantare un pedigree nobile e una storia editoriale sofferta quanto Miracleman. Il parto di Alan Moore, Garry Leach e Alan Davis incentrato sulla decostruzione del mito del supereroe ha dovuto destreggiarsi nel corso degli anni tra le complicazioni più disparate, dal cambio di autori, alla chiusura delle case editrici fino ad arrivare a una controversia legale per i diritti.

Alla fine di questa lunga odissea, la saga di Miracleman ha trovato una nuova casa alla Marvel che ha ristampato le storie originali e promesso racconti inediti a firma di Neil Gaiman e Mark Buckingham. Ma la maledizione continua, e il nuovo ciclo di storie non ha mai visto la luce, nonostante la Casa delle Idee lo avesse già incluso tra le pubblicazioni del futuro prossimo.

A fare luce sulla situazione giungono le recenti dichiarazioni di Buckingham, che attribuisce la mancata continuazione della serie a impegni puramente familiari e personali:

 

Miracleman di Gaiman & Buckingham #1, copertina di Mark BuckinghamAl momento mi sto concentrando sul completamento di Miracleman… avendolo mio malgrado ignorato per qualche tempo. Il problema sta nel fatto che anche Neil è diventato di nuovo padre, quindi essenzialmente i nostri figli sono il motivo per cui abbiamo prodotto così poco!

La buona notizia è che Miracleman sta per tornare. Io e Neil ci siamo incontrati regolarmente per lavorare assieme alle nuove sceneggiature… abbiamo apportato qualche cambiamento interessante, quindi non sarà esattamente la storia che intendevamo raccontare negli anni ’80 e ’90… l’abbiamo ripensata nel contesto odierno, alla luce dei recenti cambiamenti avvenuti nel mondo.

C’è sempre stato un ottimo rapporto di amicizia e un piacevole rapporto di lavoro con Neil. In questo caso, sono a tutti gli effetti co-autore delle sceneggiature di Miracleman assieme a lui… quindi ciò che sta accadendo  al momento è che ci incontriamo di tanto in tanto e discutiamo dei nostri progetti per la storia, definendo i vari dettagli. È una procedura divertente ed è bello essere coinvolti fin dall’inizio dello sviluppo in un progetto del genere, perché la narrazione è un aspetto molto importante per me. Se sono coinvolto nella trama e nella sceneggiatura, la cosa mi è di grande aiuto per farmi un’idea del peso e delle proporzioni di una storia prima di mettermi a disegnarla.

 

 

Fonte: Bleeding Cool