Non scherzava Nick Spencer quando nel presentare Secret Empire lo definiva il capitolo più oscuro della storia di Capitan America. Il primo numero della miniserie portante del megaevento, uscito in questi giorni negli Stati Uniti e realizzato dallo sceneggiatore assieme a Steve McNiven, ci offre il primo assaggio degli Stati Uniti sotto il controllo di Cap e dell’Hydra, ma soprattutto apre le danze con una morte sconvolgente che purtroppo lascia ben pochi dubbi su quanto Rogers si sia addentrato nell’oscurità.

 

ATTENZIONE: SEGUONO SPOILER SU SECRET EMPIRE #1

 

Secret Empire #1, anteprima 01

A farne le spese è Rick Jones, storica “spalla” di vari supereoi, da Hulk allo stesso Cap (per cui vestì per un lungo periodo i panni di Bucky), e che recentemente aveva fatto uso delle sue nuove abilità per guadagnarsi un posto cruciale all’interno dello S.H.I.E.L.D. come il Sussurratore, genio informatico e hacker in grado di gestire e diffondere informazioni delicate e cruciali. Un ruolo infelice, che lo pone prima nella posizione di scoprire troppi dati sensibili sui sinistri piani di Cap e dell’Hydra, e che poi lo induce a denunciare la scalata al potere di Rogers e a prendere posizione pubblicamente contro di lui.

La risposta di Rogers è drastica e inesorabile: “abiurare” le sue azioni o affrontare il plotone di esecuzione. Jones si appella per l’ultima volta – inutilmente – all’uomo che Capitan America era un tempo (prima che il Teschio Rosso manipolasse il suo passato con il Cubo Cosmico), ma si rifiuta di sottostare all’ultimatum, e il plotone di esecuzione apre il fuoco. Il giovane muore, giustiziato dal suo ex-maestro e compagno di battaglia, e le ultime sue parole sono: “Vendicatori Uniti”. Invito profetico agli altri eroi a ribellarsi contro Cap o ulteriore amara ironia del destino?

Secret Empire #1, anteprima 02

Già, perché in un certo senso, i Vendicatori sono già “uniti”. Come Norman Osborn prima di lui, anche Rogers ha approfittato della sua scalata al potere per riformare una squadra personale di Vendicatori personali, composta da:

 

Secret Empire #2, variant cover di Dan Mora– Figlio di Odino: Il Thor originale è ancora considerato “indegno”, e sebbene sia impegnato in un lungo e difficile cammino di redenzione, si fida implicitamente del compagno di mille battaglie Steve Rogers. L’autore delle sue storie, Jason Aaron, ha promesso pagine ancora più oscure per lui prima di risalire la china, e Secret Empire sembra corrispondere alla perfezione con questa “minaccia”.

– Deadpool: È probabilmente una questione di fiducia anche per Wade Wilson. Cap è stato il primo e forse l’unico a credere in lui e a concedergli l’ingresso negli Incredibili Avengers.

– Scarlet: Più misteriosa invece la ricomparsa di Wanda Maximoff, assente in un team dagli eventi di AXIS, ma che riaffiora ora nella formazione radunata da Cap. Anche nel suo caso, un vecchio debito di fiducia nei confronti di Rogers, che fu il primo a “garantire” per lei come eroina, potrebbe essere alla base del suo arruolamento.

– Visione: Reduce dai tristi eventi della sua miniserie personale, l’androide intangibile non è nella sua forma migliore: più logico e distaccato che mai, sembra aver fatto passi indietro nella sua eterna ricerca dell’umanità, cosa che ne fa un membro ideale per l’Impero Segreto di Cap.

– Taskmaster: Una recluta facile, visti i suoi trascorsi criminali e le sue interazioni recenti con Madame Hydra.

– Black Ant: Questo life model decoy del terzo Ant-Man, Eric O’Grady, si muove al seguito di Taskmaster, ed è assieme a lui che si unisce alla squadra.

– Superior Octopus: Tornato nel mondo dei vivi grazie agli eventi di La Cospirazione del Clone, Otto Octavius è finito nelle grinfie di Arnim Zola, che gli ha offerto l’opportunità di unirsi all’Hydra e di costruirsi una nuova armatura tentacolare. Difficile non accettare.

 

In conclusione: se parte della squadra è composta da membri dalla moralità discutibile, resta difficile credere che figure come il Figlio di Odino e Scarlet possano reggere a lungo sotto la crudeltà del regime dell’Hydra. Da questo punto di vista, forse, la morte di Jones e le sue ultime parole potrebbero fungere da catarsi per una futura ribellione degli Avengers al servizio di Cap.

Più dura invece la battaglia per l’anima di Steve Rogers, che almeno da queste prime pagine, sembra perduta in partenza. Ma questa, come si suol dire, è una storia ancora da narrare…

 

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Fonti: CBR | Comic Book