Qualche giorno fa abbiamo intervistato Scott Koblish, nella sempre affascinante cornice del Napoli Comicon e ci troviamo oggi a proporvi le sue dichiarazioni, assieme a quelle dei colleghi Salva Espin e Iban Coello. Come mai? In vista del crossover intitolato Til Death Do Us… tra le testate Deadpool, Spider-Man/Deadpool e Deadpool and the Mercs for Money.

I tre disegnatori si troveranno infatti a illustrare ognuno una parte del processo di separazione tra Wade e Shiklah. Ecco cosa raccontano a Marvel.com.

 

Deadpool #28, copertina di Reilly Brown

Koblish – La fine della loro storia ci porta ad aggiungere livelli di narrazione visiva, rispetto al solito. Hanno avuto una relazione piuttosto intensa, prima degli eventi degli ultimi mesi. Ho contribuito ad alcuni degli alti e bassi ed è stata una grande occasione per mettere in scena momenti emozionanti. Si amano davvero, solo che un matrimonio diventa complicato quando uno dei due partner cerca di conquistare Manhattan con un esercito di mostri.

Espin – Credo che nella loro relazione ci sia sempre stato un sacco di amore. Be’, amore e passione. In questo crossover lo mostreremo in alcune scene. Realizzarle è una grande sfida per un disegnatore.

Coello – Il rapporto tra Shiklah e Deadpool rende il conflitto tra loro decisamente personale. Cerco di fare in modo che i loro sentimenti siano visibili nel modo in cui li disegno. Un’operazione complicata, ma necessaria per la trama.

Koblish – Chi può resistere alla gioia pura di disegnare Frankenstein? Ho anche l’occasione di realizzare Jack Russell nella sua condizione attuale, il che è stato divertente. E poi tanti personaggi che amo, come Marcus, il Centauro Licantropo Cibernetico, Simbiotico e Diabetico. Uno spasso.

Espin – Come ha detto Scott, disegnare Frankenstein è il massimo. A parte lui, mi sono goduto un sacco la Mummia. Mi piacciono i mostri classici con i bendaggi. Mack the Knife è il mio personaggio preferito di Captain Commando, il videogioco degli anni novanta. Per realizzare i servi vampiri di Dracula, mi ispiro sempre al Nosferatu classico.

Coello – Io sto disegnando Dracula, nelle mie pagine e mi sto divertendo un mondo! Ha un aspetto diverso da quello classico in stile Bela Lugosi, ed è bello disegnarlo come un vero duro.

Koblish – Per realizzare mostri nuovi, mi sono basato molto sul lavoro di artisti che hanno lavorato su Deadpool, come Reilly Brown e Mike Hawthorne, che hanno segnato lo stile dei mostri che stanno con Shiklah. Mi sembrava importante mantenerne coerente l’aspetto. Le copertine di Reilly per i tre primi numeri sono state una grande ispirazione.

Espin – Nel mio caso, sono tornato al design dei mostri di Shiklah che io stesso ho realizzato, quando Deadpool si trovava nella Metropoli dei Mostri, nella miniserie Mrs. Deadpool and the Howling Commandos.

Coello – Avevo una lista di tipi di mostri che so disegnare in un fumetto, ma sto aggiungendo qualche creatura in stile Alien, perché adoro quei film. Le copertine di Reilly sono una grande ispirazione anche per me.

 

Essendo un crossover, i personaggi delle tre testate si mescoleranno. Koblish è stato felice di avere sotto mano Gorilla Man e di poter rivisitare Masacre, perfetto contraltare di Testata Negasonica e Domino. Espin e Coello hanno avuto il privilegio di realizzare Spider-Man, che il secondo definisce un sogno divenuto realtà.

Una componente importantissima della realizzazione di Til Death Do Us…: i tre artisti concordano nel fare unanime applauso agli editor delle rispettive testate che hanno reso possibile lavorare in accordo e con sincronia.

 

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Fonte: Marvel