Qualche settimana fa vi riportavamo della nascita di Wilder, etichetta indipendente online che, a partire da gennaio 2017, pubblicherà gratuitamente serie a fumetti di genere, con un taglio pop e moderno, tutte realizzate da autori professionisti. Nell’attesa, abbiamo pensato di istituire il Wilder Wednesday, una rubrica settimanale dove, ogni mercoledì, vi presenteremo in esclusiva una delle quattro serie in partenza per Wilder.

Dopo avervi parlato di Australia, Elliot e Black Rock, quest’ultimo Wilder Wednesday è dedicato a Il Cuore della Città, miniserie in tre parti dai toni surreali, scritta da Francesco Savino (Vivi & Vegeta) e disegnata da Giulio Rincione (Paperi, Paranoiae, Orfani).

 

Il Cuore della Città, copertina di Giulio Rincione

 

Il Cuore della Città è un’avventura urbana, un viaggio all’interno di una metropoli spaventosa e alienante. Il protagonista, un ragazzo che si è appena trasferito in città e di cui sappiamo ben poco, si ritrova presto conteso tra due forze in campo: da un lato la città vera e propria, un essere senziente che si nutre delle anime di chi la popola, dall’altro un gruppo chiamato “Il sindacato” e costituito dai derelitti personaggi ricorrenti di ogni città, che cercherà di far fuggire il ragazzo e salvare la sua anima. Il viaggio fino al cuore della città porterà però il protagonista a scoprire che la lotta tra bene e male spesso è solo una questione di prospettiva. E che il vero viaggio è quello dentro noi stessi.

 

Dopo aver ammirato l’evocativa copertina di Giulio Rincione – con logo realizzato da Officine Bolzoni – e dopo aver letto la sinossi della serie, abbiamo chiesto a Francesco Savino di parlarci de Il Cuore della Città.

 

Di cosa parla la vostra serie?

Il Cuore della Città è un viaggio. Un viaggio all’interno di una città, ma, come ogni viaggio che si rispetti, anche un percorso alla scoperta di sé. Il contesto surreale e grottesco delle vicende è un pretesto per raccontare quello che spesso capita quando ci si sposta in una grande città: un senso di straniamento e alienazione, di perdita della propria identità e di ricostruzione. Ed è proprio la ricerca della propria identità il centro focale della serie: quanto siamo disposti a cambiare e quanto è giusto farlo per adattarci a un nuovo ambiente e a una nuova vita?

Perché avete deciso di pubblicarla online e gratuitamente su Wilder?

Credo che i webcomic siano un ottimo strumento per potersi esprimere e sperimentare al meglio. Bisogna giocare secondo le regole del Fumetto, è vero, ma allo stesso tempo ci si può permettere di spingere sull’acceleratore in piena libertà. Perciò quando ho saputo della nascita di Wilder, etichetta fondata da autori professionisti che i webcomic li conoscono bene, ho capito che si trattava del posto giusto per proporre una storia atipica come quella cui stiamo lavorando io e Giulio.

Perché Il Cuore della Città merita una possibilità da parte dei lettori?

Perché, come dicevo prima, è una storia atipica. Perché io e Giulio ci stiamo mettendo il cuore, il nostro, in questo caso, e perché Giulio è un artista come pochi. All’interno di questa storia sta inserendo una sensibilità e una delicatezza che mi danno conferma, giorno dopo giorno, di quanto sia la persona giusta – ancor prima che il disegnatore giusto – per questo progetto.