Lo Squadrone Supremo, nelle storie che stanno leggendo negli Stati Uniti, non è particolarmente compatto, dopo gli eventi di Civil War II. Dispersi nel tempo e nello spazio a causa delle loro decisioni, devono decidere che fare dell’apparentemente defunto Namor e ricostruirsi un’identità di gruppo, già non semplice da mantenere provenendo tutti quanti da realtà defunte e universi paralleli.

James Robinson ha una bella gatta da pelare nel raccontare le vicende del più controverso, violento ed estremo gruppo di supereroi Marvel.

 

Squadron Supreme #13, copertina di Alex GarnerPiccoli gruppi invece di uno solo, compatto e voluminoso. Una situazione perfetta per uno scrittore che abbia voglia di raccontare storie emotivamente più profonde e dare spazio a tutti i personaggi. In questo momento, ogni membro dello Squadrone è fondamentale per la sopravvivenza di ognuna delle unità disperse nel Multiverso, il che significa maggior focus sulle individualità, piuttosto che sul gruppo.

Il rapporto tra il team e Namor farà un nuovo passo in avanti, dato che bisognerà decidere se tentare o meno di riportarlo indietro dal regno della morte. La sua uccisione è stata fondamentale per me che volevo mostrare al pubblico sin dal primo numero quanto il fine giustificasse ogni genere di mezzo per questa squadra. Volevo che i lettori fossero scioccati, ecco perché una decapitazione, una cosa che apparisse del tutto definitiva.

Il suo potenziale ritorno è un’occasione di redenzione per la squadra, almeno per alcuni dei suoi membri. Per altri è motivo di terrore. Una cosa è certa: questa situazione scuoterà le cose per tutti quanti. Namor è un personaggio selvaggio e indomito ed è un buon modo per ricordare allo Squadrone cosa significhi essere Supremo.

Quando il gruppo tornerà compatto, Nighthawk avrà imparato molto dall’Inumano di nome Ulysses, sarà venuto a sapere cose che lo renderanno sospettoso nei confronti di Hyperion. Gli eventi di Finding Namor renderanno invece il gruppo poco fiducioso nei confronti di Nighthawk. Non si prospettano rose e fiori al loro ricongiungimento.

 

Robinson ha quindi parlato di Jim Hammond, la Torcia Umana originale, un personaggio che adora e su cui ha già lavorato in occasione di All-New Invaders. Il primo vero supereroe Marvel, un essere umano del tutto artificiale, ma dotato di un’umanità e di una bontà d’animo infaticabili. Lo scrittore non ha dubbi nel paragonarlo a Capitan America e nel considerarlo il perfetto contraltare per l’ambiguità etica dello Squadrone Supremo. Il discorso si è poi spostato sul disegnatore della serie:

 

Credo che Leonard Kirk sia un disegnatore geniale. L’ho detto tante volte nei più di tre anni della nostra collaborazione, ma credo che continuerò a ripeterlo. Adoro il modo in cui interpreta le mie sceneggiature e mi fido ogni volta di più della sua visione delle cose. Sono abituato a scrivere in maniera molto dettagliata, ma con lui so di potermi rilassare e lasciare che faccia il suo lavoro come gli pare. E non mi delude mai.

 

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Fonte: Marvel