Su All-Star Batman, nuovo titolo targato Rinascita scritto da Scott Snyder, sta andando in scena un epocale scontro tra Batman e Due Facce nella storyline principale firmata da John Romita Jr., ma anche il duro processo di allenamento di Duke Thomas come nuova spalla dell’eroe in un arco narrativo secondario illustrato da Declan Shalvey.

 

All-Star Batman #4, copertina variant di Declan ShalveyShalvey – Ho letto tutto il Batman di Scott, e sono un grande fan del suo lavoro. Il mio intento non è certo quello di fare un cattivo lavoro, ma in questi casi la mia paura è sempre quella che qualcosa di così grande possa poi ridursi a una storia di supereroi come tante altre.

Conoscendo molto bene Scott, so che cerca sempre di fare qualcosa di differente, e questa storia lo è parecchio: è audace e ha una propria propria identità, quasi agli antipodi rispetto alla serie illustrata da Greg Capullo.

Inoltre sapevo bene che sarebbe stata una bella sfida per me, soprattutto capire come avrei disegnato Batman, un personaggio che è stato rappresentato da tanti grandi artisti. Come diavolo avrei fatto?

Ma una volta entrato in questa storia, che è qualcosa di davvero interessante per Duke, mi sono divertito precchio a mettermi alla prova per ogni singolo capitolo. Ognuno aveva una splash page, molta trama e in ogni vignetta c’è narrazione, dialoghi, e l’azione dei personaggi. E poi c’era sempre almeno una pagina in cui potevo fare qualcosa di davvero diverso, mai sperimentato prima.

Ho già avuto modo di parlare della pagina costruita come un mosaico. Probabilmente è una delle migliori che abbia mai disegnato, non solo in funzione del risultato finale, ma della sfida artistica che rappresentava. Accade anche quando lavoro con Warren [Ellis], quando mi chiede qualcosa di particolare e la mia reazione è: “Come diavolo dovrei disegnarlo?”

Per quanto queste sembrino sfide impossibili, è in questi momenti che do il meglio di me, perché mi spingono a testare i miei limiti, mi fanno affrontare il lavoro con un nuovo approccio. La pagina “mosaico” ha richiesto un tempo di lavorazione pari a quello di tutte le altre della storia messe insieme, ma ne è valsa la pena, ne vado fiero.

 

È toccato poi allo sceneggiatore spiegare la decisione di suddividere il ciclo d’apprendimento di Duke in più step, ognuno segnato da un colore diverso, a partire dal nero.

 

All-Star Batman #4, copertina variant di JockSnyder – Volevo cominciare gettando Duke in uno degli step d’allenamento più difficili. Il nero rappresenta il saper guardare la motivazione umana oltre le ombre e l’oscurità del crimine. Si tratta di diventare un buon detective in grado di risolvere l’equazione di qualcosa di davvero orribile, in modo da poter risalire la catena degli eventi che ha prodotto un determinato risultato, anche quando alcuni dettagli appaiono senza senso.

In questa storia, Batman crede che in qualche modo avere i propri genitori in quarantena, perché contaminati dalla tossina di Joker, rappresenti una distrazione per Duke. Batman li associa a qualcosa di “nero” perché sono stati dominati da un male insensato, per cui potrebbero rappresentare un ostacolo insormontabile per la crescita di Duke, o perlomeno un tremendo handicap.

Ma nell’ultimo numero, Duke nega tutto ciò e afferma che riuscirà a guardare oltre tutte le brutture del caso che coinvolge Mr. Zsasz per trovare il fattore scatenante ed essere sicuro che quanto accaduto non si ripeta mai più. Alla fine, credo che la vera spinta sia la sua capacità di guardare alla forza, alla bontà e alle motivazioni delle parole dei suoi genitori.

Per me, la sua storia è molto più oscura di quella vissuta da Bruce quando era ragazzo. Quello che voglio dire è che le sue origini non si basano sull’uccisione dei propri genitori da parte di un criminale: sono stati letteralmente trasformati in orribili mostri. È molto peggio della morte.

Nel prossimo arco narrativo toccherà al colore bianco, con la partecipazione di Mister Freeze: tratterà del saper resistere a una sfida tremenda. E poi avremo il verde, il rosso, e tutte le altre parti della ruota. Ma credo che il nero sia stata quella più grande e difficile.

 

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Fonte: Newsarama