Presso la Sala Tobino di Palazzo Ducale di Lucca, durante la prima giornata di Lucca Comics & Games 2016, si è tenuto l’incontro con Elena Casagrande, artista di fama internazionale al lavoro sulla serie a fumetti dedicata al Decimo Dottore di Doctor Who, che esordisce in Italia, in anteprima, proprio alla kermesse Lucchese.

La giovane autrice ha parlato del suo rapporto con lo show e di come è nata questa collaborazione con Titan Comics, casa editrice britannica che pubblica i fumetti dedicati al Dottore.

 

Ero già fan di Doctor Who, quando ho iniziato a lavorare ai fumetti del Decimo Dottore. Guardo sempre delle serie TV mentre lavoro e già avevo avuto modo di conoscere – e amare – il Dottore in questo modo.

Quando mi è capitato di disegnare la storia dedicata al Decimo nel “crossover” fumettistico in dodici parti uscito nel 2013, in occasione dei 50 anni della serie, sapevo che sarebbe stata la mia “ultima occasione”, perché la IDW stava per perdere i diritti di Doctor Who.

Potete immaginare la mia sorpresa quando la Titan Comics, nuova licenziataria della serie BBC, mi chiamò per continuare a lavorare sui nuovi fumetti che stavano mettendo in cantiere.

 

La disegnatrice ha anche parlato di quali siano le difficoltà maggiori nel trasporre su carta le avventure del Dottore.

 

A differenza di tanti fumetti che vengono poi portati sugli schermi televisivi e cinematografici, Doctor Who nasce come serial TV. È quindi fondamentale che graficamente personaggi ed elementi appaiano il più possibile simili alla loro controparte televisiva.

Il vantaggio, nel disegnare il Decimo Dottore, è che ha un volto estremamente caratteristico. E soprattutto che è il mio Dottore preferito.

La difficoltà consiste soprattutto nel farlo “recitare” come la sua controparte televisiva. Ma in questo un grande aiuto mi viene dato da Nick Abadzis, lo sceneggiatore. I suoi script catturano benissimo l’essenza del personaggio, facilitandomi parecchio il compito.

 

Il lavoro di Elena Casagrande ha ricevuto il plauso dei fan del Dottore, segno che è riuscita nell’impresa.

 

Quando sono usciti i primi numeri del fumetto, i miei social sono stati letteralmente invasi da commenti entusiastici. Sono riuscita a portare su carta con successo il mondo di Doctor Who e i fan erano contenti di quanto avevo fatto. Sicuramente il fatto di essere una whovian ha influito non poco.

È stata, infatti, un’esperienza molto diversa da quella fatta con i fumetti di Star Trek. Sarà che non sono un’appassionata, ma i fan della serie stellare erano sempre pronti a lamentare qualunque dettaglio che trovassero impreciso nel mio lavoro.

 

L’artista, oltre che appassionata di Doctor Who, è anche una fan dell’attore David Tennant e ha ammesso che gli piacerebbe disegnarlo in qualche altro suo ruolo.

 

Ad esempio in Broadchurch. Se dovessero fare un’operazione simile anche con il serial poliziesco di Tennant, sarei felicissima di doverne disegnare questa sua versione più matura.

 

Non è mancato un accenno agli altri Dottori.

 

Il Decimo è il mio preferito, ma ammetto che mi piacerebbe cimentarmi con un altro Dottore: il Dodicesimo, per via delle caratteristiche sopracciglia. Trovo invece l’undicesimo il più ostico da disegnare.

Per quanto riguarda la serie classica, invece, non saprei. Non l’ho mai vista, ma è una carenza che intendo colmare quanto prima.

Elena Casagrande