Edizioni Dentiblù si presenta ai lettori giunti a Lucca Comics & Games 2016. Stefano Bonfanti, metà maschile della coppia di coniugi ed editori, accompagna e introduce gli autori della scuderia, tra nuovi arrivati e volti noti. Con lui, Pedro Perez, Mirka Andolfo, Silvia Tidei, Francesca Mengozzi, Giovanni Marcora ed Emanuele Tonini.

Bonfanti ha iniziato con il suo primo autore straniero: Perdo Perez, creatore di Trizia. Il fumetto, ha spiegato, è già uscito in Spagna e ora arriva in Italia grazie a Dentiblù. Perez – già noto come grande illustratore, oltre che artista dell’animazione – li ha fatti innamorare con il suo stile di disegno davvero notevole. I Dentiblù, caso fortuito, sono stati contattati dall’editore spagnolo per i diritti di Trizia proprio quando stava nascendo il loro interesse per questa serie.

Si tratta di una serie di tre volumi, nelle volontà di autore ed editore, che dovrebbe vedere il prossimo volumetto nel 2017. Bonfanti ha voluto sottolineare i disegni meravigliosi di Perez, prima di chiedere all’autore di presentarsi.

 

Trizia, copertina di Pedro PerezPerez – Trizia è un personaggio che trova, nel suo percorso degli ostacoli rappresentati dal suo aspetto. Vuole diventare una fumettista, è molto innocente e non ha coscienza del fatto che la sua formosità può rappresentare un problema. Come le ragazze della sua età ha grandi aspirazioni e un carattere molto forte.

Io arrivo al fumetto per caso, perché ho sempre lavorato nell’animazione e per il cinema. Anche oggi, il mio impegno principale è produrre storyboard per film anche di livello internazionale e solo la sera si dedica ai fumetti. Trizia nasce anch’essa per caso, per divertimento, dalla pagina di Facebook su cui mi divertivo a creare pin-up.

Trizia era una di esse, ha fatto subito successo con il pubblico, producendo richieste e procurandomi un sacco di fan art dedicate a lei. Da qui è nata la sensazione che potesse essere un personaggio che funziona in una storia.

 

Sul palco, accanto a Bonfanti, sale quindi Silvia Tidei, autrice di Hadez assieme a Ilaria Catalani. In anteprima qui a Lucca si trova il terzo volume della serie, che chiude il ciclo narrativo di questo fumetto iniziato come autoproduzione e poi rilevato da Dentiblù.

 

Tidei – Io e la mia collega Ilaria definiamo Hadez un urban fantasy. Normalissimi ragazzi entrano in contatto con l’elemento fantastico. Hadez è il nome dell’antagonista della serie, uno spirito malefico che tormenterà gli adolescenti protagonisti. Nella storia si assiste a uno scontro tra il mondo reale e quello paranormale, che irrompe inaspettato.

Le vicissitudini dei protagonisti mostrano i due mondi che cozzano e la ricerca, da parte dei nostri eroi, di una sorta di equilibrio, che forse finalmente arriverà nel terzo episodio, probabilmente non nel modo sperato o previsto.

 

Bonfanti definisce Hadez una storia di malocchio ed esoterismo, raccontata con un tono leggero e scanzonato. Straordinari, avverte, i disegni, soprattutto essendo questa una storia d’esordio per le due autrici che lavorano con una tecnica già professionistica. Non si esclude che nel mondo narrativo di Hadez ci sia ancora qualcosa da dire, anche perché si tratta di un universo ben chiaro, coerente, coeso e che potrebbe tranquillamente essere ampliato.

 

TideiHadez è nato da un’idea mia e di Ilaria, sviluppata a quattro mani. Scriviamo assieme il soggetto, poi ci dividiamo i ruoli sugli interventi più tecnici. Ilaria realizza sceneggiatura e disegno, mentre io mi occupo dei colori digitali. Siamo di Civitavecchia. Io non ho alle spalle studi artistici, prima della Scuola di Comics di Roma dove ci siamo conosciute. Tutto quel che c’è nel mezzo è frutto del nostro impegno e della nostra passione anche da autodidatte.

 

Bonfanti giunge quindi a presentare il proprio lavoro di autore, assieme alla moglie Barbara Barbieri. Zannablù giunge a Lucca con la nuova parodia, Stranger Pigs.

 

Stranger Pigs, copertina di Stefano Bonfanti e Barbara BarbieriBonfanti – Sono uno di quei casi umani in cui l’editore pubblica se stesso, con conseguente dissociazione. Ormai sono sedici anni che è nata la nostra autoproduzione. Oggi abbiamo imparato a fare gli editori, ma ci è rimasto un pubblico che ci segue per il nostro Zannablù, che anche questa volta si cimenta in una parodia.

Abbiamo amato Stranger Things, produzione americana che ci ha stregati, e ci è venuto spontaneo intervenire con la satira e la dissacrazione. Non è stato semplice, perché questa storia l’abbiamo realizzata a tempo record, dato che la serie originale è uscita poco tempo fa. Noi stavamo lavorando a una sceneggiatura originale, ma lo show ci ha presi di sorpresa e non potevamo assolutamente esimerci. Andava fatta.

I nostri inizi da fumettisti erano completamente allo sbaraglio. Fortunatamente qualcuno ci ha presi sul serio, anche perché erano originali il nostro immaginario di cinghiali e maiali e alcune idee grafiche. Al che ci siamo presi un po’ sul serio pure noi, tanto da decidere di voler lavorare come fumettisti, per poi diventare illustratori e disegnatori per case editrici francesi, cosa che ancora fa parte del nostro lavoro quotidiano. La versatilità è per noi un obiettivo costante e per questo non ci siamo mai voluti limitare a Zannablù.

 

Sicuramente l’autrice più nota e di successo della squadra, Mirka Andolfo sale sul palco a presentare il nuovo volume di Sacro/Profano, Nel nome del padre, il quarto in ordine di tempo. Bonfanti la ringrazia per aver deciso si proseguire una saga considerata conclusa con un nuovo capitolo originale e diverso dai precedenti.

 

Andolfo – Molti lettori chiedevano di proseguire la storia, perché nel terzo volume non tutte le trame erano state risolte. Stefano e Barbara volevano che continuassi e anche io mi sono convinta, volevo risolvere l’irrisolto. Inoltre si tratta di un fumetto molto diverso, non fatto di storielle di una pagina sola, ma con un respiro narrativo più ampio. Quindi non lo considero un nuovo episodio, ma qualcosa di differenze e un passo ulteriore per S/P.

 

Bonfanti confessa che far ripartire la saga è stato un bello sforzo, ma ne è valsa la pena, anche per questa evoluzione narrativa in mini-storie che si inseriscono in un contesto di continuità.

 

AndolfoSacro/Profano è arrivato in Francia prima ancora che in Italia, su una rivista. Il libro completo è uscito in Olanda come trilogia, tra poco arriverà in Germania, da poco è stato proposto in Spagna e c’è un nuovo contratto che sta per chiudersi a giorni, che ancora non si può annunciare.

 

Per il futuro si riflette ancora sulla possibilità di continuare. Certamente ci sono ancora altre storie che si possono raccontare e qualche linea narrativa in sospeso. Probabilmente, concordano editore, autrice e l’intervenuto Davide Caci, l’anno prossimo ci ritroveremo con un quinto volume della saga che ha reso celebre Mirka Andolfo.

Non senza un certo orgoglio, Bonfanti ci parla di Kill the Granny, invitando a raggiungerlo gli autori: Francesca Mengozzi e Giovanni Marcora. Non si tratta di un titolo nuovo, ma di un progetto che fece giustamente rumore qualche anno fa, tra i titoli targati Pavesio.

Il primo volume, uscito a primavera, ripropone l’interessante idea di base: un gatto viene castrato dalla sua padrona, una vecchietta dolcissima, e decide di cercare vendetta. Stringe quindi un patto con Satana, che si impegna a restituire i testicoli in cambio della vita della vecchietta. Ecco che partono i tentativi del felino di farla fuori con ogni mezzi.

 

Kill the Granny vol. 2: Tra i due litiganti, il terzo muore, copertina di Giovanni MarcoraMengozzi – I fan ci chiedevano dove fossero finiti i nostri personaggi e noi avevamo un sacco di altre storie divertenti da disegnare. Chiuso il capitolo con Pavesio, si è aperto il rapporto con Dentiblù, cui ci accomuna la sensibilità artistica. Insieme abbiamo progettato questa rinascita.

Non un remake, ma un reboot vero e proprio, con un profondo restyling dei personaggi principali. A noi piace pensare al primo volume, già uscito, anche un po’ come un What if…? che racconta cosa sarebbe successo se il gatto avesse fatto scelte diverse. Prendiamo quindi direzioni molto differenti partendo dalle stesse premesse.

La protagonista del secondo volume, che portiamo qui a Lucca, è una gatta persiana che un tempo era una donna, deceduta e reincarnatasi nell’elegante felino. Il suo padrone è il marito d’un tempo. Una dolce e ancora avvenente vecchietta si trasferisce vicino a lui, che si invaghisce. La gatta, gelosa, tenterà di uccidere la rivale. Ogni nuovo volume presenterà quindi una nuova vecchietta e un nuovo felino assassino, con ragioni sempre diverse per compiere l’omicidio in questione.

 

Ultimo, ma non ultimo, Emanuele Tonini presenta il nuovo capitolo di Deficients & Dragons. Prosegue la saga, parodia epica ispirata alle gesta degli eroi da giochi di ruolo, nata per Shockdom e poi approdata a editoriale Dentiblù.

 

Tonini – Con La Maledizione della Ciurma Maledetta, si riparte dopo un periodo di pausa. Il volume è sulla falsa riga degli altri, ma i protagonisti sono i cattivi delle storie precedenti. C’è un che di parodistico, in questo volumetto, dato che la citazione del sottotitolo allude chiaramente a Pirati dei Caraibi. Il tono delle mie storie è sempre lo stesso, così come l’intento: regalare a tutti quanti una mezz’ora di divertimento.

Deficents & Dragons vol. 4: La maledizione della ciurma maledetta, copertina di Emanuele Tonini