Uno dei punti interrogativi lasciati dagli scontri di Civil War II riguardava il destino di Jennifer Walters, meglio nota come She-Hulk. A causa delle ferite pressoché fatali riportate in battaglia, la vita stessa del personaggio era in dubbio e, giunti quasi alla conclusione del crossover, ancora non si sapeva niente sulla sua sorte.

La risposta giunge in queste ore con l’annuncio di una nuova serie regolare che la vedrà protagonista, realizzata dal team creativo di Mariko Tamaki (impegnata anche alla DC Comics con la miniserie Supergirl: Being Super) e Nico Leon (Spider-Man, Ms. Marvel), e che paradossalmente la vedrà abbandonare il nome da battaglia che l’ha sempre accompagnata per adottare quello più essenziale e ancestrale di Hulk.

Proprio così: la Walters uscirà dall’ordalia di Civil War II forse risanata nel corpo, ma non nello spirito: là dove la vecchia She-Hulk era un’eroina positiva, solare e dotata del pieno controllo dei suoi poteri, la nuova Hulk sarà una figura sofferta, tormentata e gravata dagli stessi problemi di controllo delle pulsioni più oscure che per decenni hanno afflitto suo cugino Bruce Banner, l’Hulk originale.

A fare luce su questo nuovo, oscuro capitolo della vita di Jennifer Walters arrivano l’Editor-In-Chief Axel Alonso e gli stessi Tamaki e Leon che presentano la nuova odissea del personaggio con queste parole:

 

Hulk #1, copertina di Jeff DekalAxel Alonso – Il titolo She-Hulk evoca storie spensierate su una Jennifer Walters in pace con se stessa e in pieno controllo dei suoi poteri, ma questa serie è tutta un’altra cosa. Per contro, il titolo Hulk implica il fardello di 50 e passa anni di storia del fumetto di quel nome, una costante battaglia con il mostro interiore, ed è un titolo molto più appropriato per questa serie. Jen ha subito dei gravissimi traumi in Civil War II e la storia di Mariko e Nico ci mostrerà la conseguenze di quei traumi: l’ansia e la rabbia, a volte distruttiva, che essi possono generare. Se c’è una luce in fondo al tunnel, Jen dovrà cercarla con tutte le sue forze e dovrà combattere contro dei mostri molto feroci (incluso quello che è racchiuso in lei) per ritrovare se stessa.

Mariko Tamaki – Jen è stata profondamente rimodellata dal trauma a cui è stata sottoposta. Buona parte della sua storia è stata ispirata da come la gente reagisce in modo molto diverso ai momenti difficili che deve affrontare nel corso della vita, da come i ricordi e i traumi possono pervadere la nostra natura in ogni angolo e diventare delle vere e proprie presenze fisiche nelle nostre vite. Mi interessava molto l’idea di un Hulk, della capacità di trasformarsi in qualcosa di mostruoso, ma che resta comunque umano ed eroico. Mi interessava esplorare ciò che c’è di umano in Hulk e viceversa.

Nico Leon – Mi piace disegnare scene di vita quotidiana, quindi adoro l’idea di disegnare i momenti di vita comune di un supereroe che non deve essere un supereroe a tempo pieno. E sono entusiasta al pensiero di esplorare in che modo il nuovo status quo di Jennifer avrà effetto sulla sua vita e sulla sua personalità, come si manifesterà nel suo linguaggio corporeo e nelle interazioni con la gente comune e con gli altri eroi.

Credo che una delle sfide più inedite e interessanti nel disegnare questa serie stia nel condividere con i lettori le sue lotte interiori. Ogni eroe ha una sua lotta interiore, ma in questa serie Jen dovrà affrontare qualcosa di nuovo e di devastante che si agita nella sua stessa mente.

 

Il numero #1 di Hulk targato Marvel NOW! uscirà negli Stati Uniti a dicembre.

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Fonte: AVClub