E scisma generazionale sia! Non mentivano i molti teaser poster dedicati a Marvel NOW! che ci hanno accompagnato nel corso dei giorni scorsi, e ha visto giusto chi aveva intuito che uno dei temi portanti dell’Universo Marvel post-Civil War II sarebbe stato un conflitto tra gli eroi della vecchia guardia e i volti più giovani del panorama supereroistico.

Con l’annuncio di oggi è ufficiale: gli esordienti degli Avengers, assieme ad altre icone dell’Universo Marvel, si chiameranno fuori per riunirsi sotto un’insegna e un nome diverso, quello dei Champions. La formazione include Kamala Khan/Ms. Marvel, Miles Morales/Spider-Man, Sam Alexander/Nova, Amadeus Cho/Fichissimo Hulk, Viv Vision e la versione più giovane di Scott Summers/Ciclope.

A narrare le gesta degli “scissionisti” (ma resta da vedere quanto “seria” sarà la separazione e da quali motivi nascerà) un team creativo d’eccezione, composto da Mark Waid e Humberto Ramos. È proprio Waid che dalle pagine di Entertainment Weekly, assieme a Tom Brevoort, editor della Marvel, a rivelarci le prime coordinate di questa nuova generazione di supereroi.

 

Champions #1Mark Waid – I primi tre membri del gruppo (Ms. Marvel, Spider-Man, Nova) sono i ragazzi che hanno lasciato gli Avengers veri e propri. È stata una scelta facile: quei tre, da soli, formano un’interessante sottosquadra, le loro dinamiche sono fantastiche. Si fanno vivi l’uno nella serie dell’altro e, anche se spesso discutono o hanno dei momenti di tensione, è evidente che funzionano bene assieme. Quello è stato il punto di partenza. Amadeus Cho credo che sia stato suggerito da Tom.

Tom Brevoort – L’Hulk di Amadeus Cho per me funziona perché è un personaggio molto importante. Hulk è una figura essenziale dell’Universo Marvel e la sua presenza impartisce maggiore legittimità a ciò che cerchiamo di fare. Ogni volta che possiamo aver un Hulk in una situazione di gruppo, quella situazione diventa più movimentata, anche se si tratta di un Hulk soddisfatto e positivo. La sua presenza dovrebbe garantire ottime interazioni e colpi di scena.

Waid – Io appartengo a quell’esigua minoranza di lettori che ritiene Scott Summers il migliore X-Man di sempre.Ho adorato Scott Summers fin da quando cominciai a leggere i fumetti degli X-Men, a metà degli anni 60, quindi ho insistito molto per avere il giovane Scott Summers in squadra. Il mio primo obiettivo è stato conquistare i dubbiosi: scommettiamo che entro la fine del numero #1 riuscirò a farvi amare Scott Summers?

Champions #1 variantTom Brevoort – Champions è sotto certi aspetti un grande nome di squadra che la Marvel aveva perduto. Pubblicammo Champions negli anni 70 e da allora non abbiamo più potuto usare quel nome. Ora abbiamo raggiunto un accordo con i vecchi detentori del marchio che permetterà a noi di pubblicarlo e a loro di continuare a fare ciò che stavano facendo. Quindi, essenzialmente, è un nome Marvel che torna a casa. Questo mi è piaciuto molto, perché quando abbiamo iniziato a discutere del nome di questo gruppo, avevamo cominciato a parlare di “qualcosa Avengers”, ma mi è sempre sembrato inappropriato: se questi ragazzi intendono tagliare il cordone ombelicale, se vogliono farsi strada da soli e distinguersi da chi li ha preceduti, hanno bisogno di un nome tutto loro.

Mark Waid – I personaggi più giovani sono molto più emotivi. Quando sei un ragazzino, a prescindere dall’epoca in cui sei cresciuto, tutto è più melodrammatico. I tuoi ormoni imperversano, devi affrontare battaglie interiori ed esteriori che non avevi mai affrontato prima… ma a differenza di Tony Stark e Steve Rogers, che hanno visto tutto e di più, ogni cosa è vissuta con maggiore intensità.

Marvel, Divided We Stand

 

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Fonte: Entertainment Weekly