Il primo semestre di questo ricco 2016 è ormai alle spalle ed è già tempo di primi bilanci e previsioni per un fine anno davvero intenso. L’occasione è ghiotta per scambiare quattro chiacchiere con Davide Caci, Publishing Manager di Edizioni Star Comics, con il quale ci siamo lanciati in una panoramica delle attuali produzioni, in particolare sull’Universo Valiant, vero fiore all’occhiello della casa editrice perugina.

 

Ciao, Davide. Bentornato su BadComics.it!

Partiamo subito dalla grande novità Star Comics di questo 2016, la pubblicazione dei fumetti Valiant. Come vi siete approcciati alla pubblicazione di questo interessante universo narrativo, tenendo conto dell’opera del precedente editore?

Armor Hunters, copertinaI fumetti Valiant, a differenza degli albi americani da noi pubblicati nella collana Star Comics Presenta, compongono un vero e proprio universo narrativo, al pari di quello Marvel e DC e oggi come oggi rappresenta il terzo, nel mondo dei supereroi americani. Ci sono tantissime testate, tantissimi personaggi e quando abbiamo rilevato la licenza, abbiamo pensato che per cominciare dovevamo portare in Italia alcune delle testate già conosciute, in modo da continuare quanto fatto dal precedente editore e iniziare a porre le basi per la una riscoperta della Valiant per i lettori italiani.

Per questo ci siamo presi un mese, febbraio, che abbiamo chiamato “di sincronizzazione”, e abbiamo ristampato materiale già edito in Italia (ma in forme diverse dal paperback), affinché non fosse inficiata la collezionabilità per i lettori, che avrebbero rischiato di ritrovarsi con dei buchi tra un volume e l’altro. Terminata questa fase abbiamo iniziato, quindi, a pubblicare in media tre volumi al mese, contenenti sei testate Valiant: X-O Manowar, Harbinger, Archer & Armstrong, Bloodshot, Unity e Shadowman. Si è da poco concluso il primo evento Valiant gestito da Star, ovvero Armor Hunters, evento che ha colpito all’incirca tutte le testate dell’Universo Valiant. Ci ha dato grandi soddisfazioni e rappresenta un ideale punto di ingresso per nuovi lettori.

Uno degli aspetti più interessanti di Armor Hunters – e che in generale caratterizza tutti gli eventi Valiant – è anche la durata. A differenza dei crossover del mondo Marvel o DC, nel giro di due o tre mesi e aumentando un pochino il ritmo (un mese abbiamo pubblicato 4 volumi anziché 3), l’evento si è concluso. Questo è importante anche perché ha dato la possibilità a chi si avvicinava per la prima volta all’Universo Valiant di poterlo seguire senza fare un investimento enorme. Un lettore o una lettrice poteva farsi un’idea di cosa sia l’Universo Valiant, e decidere se, eventualmente, andare avanti.

Qual è stato il riscontro del pubblico?

Numeri alla mano, posso dire che Armor Hunters ha svolto egregiamente il suo compito, quello che speravamo facesse: l’evento è stato un successo e ha portato nuovi lettori in casa Valiant/Star Comics. In generale, comunque, dall’inizio della nostra gestione a oggi (quindi in meno di sei mesi), il trend di vendite è in crescita costante e non possiamo che essere soddisfatti per questo risultato. Al di là dell’aspetto commerciale, per un discorso qualitativo, Valiant sta sfornando serie straordinarie e i lettori italiani meritano di leggerle.

Quali sono i programmi per i prossimi mesi di pubblicazione?

Faith vol. 1I prossimi mesi saranno caratterizzati da un ricambio in alcune testate. Tutte le serie Valiant hanno come caratteristica quella di non essere né infinite, né lunghissime. E da quando abbiamo iniziato a pubblicarle alcune sono giunte, o stanno giungendo, a naturale conclusione. Questo aspetto ci dà la possibilità di trovare nuovi spazi per proporre ai lettori italiani altre testate. A tal proposito posso dirti che tra settembre e novembre avremo ben tre “numeri 1”, tutti molto importanti in quanto segnano una nuova fase dell’Universo Valiant. E che, dal mio punto di vista (e qui parlo da lettore), sono un ulteriore salto in avanti in termini di qualità. Oltre a Imperium (che abbiamo già annunciato durante la nostra conferenza a Napoli Comicon), serie dedicata a Toyo Harada, personaggio che si è rivelato essere (finalmente!) il grande villain, a settembre avremo il numero 1 di Divinity, serie importante, che esordisce con un team di tutto rispetto (Matt Kindt e Trevor Hairsine), e che sta riscuotendo un grande successo in America.

E poi, posso finalmente annunciare che siamo lietissimi di portare – in anteprima a Lucca Comics, e poi in tutte le fumetterie – Faith, la serie che più di ogni altra ha fatto parlare di sé in questi ultimi anni in casa Valiant. Nata come miniserie, è stata trasformata in una serie regolare grazie all’ottimo riscontro di pubblico e critica, tanto da arrivare a essere la serie ristampata più volte in minor tempo (cinque, in tutto) della storia del fumetto americano. La protagonista – Faith, appunto – è una supereroina, tra l’altro già vista sulle pagine di Harbinger, che esce di molto dai canoni del fumetto americano. È una ragazza bionda, certo, ma bassa e cicciottella; e queste, insieme a tante altre caratteristiche, la rendono un personaggio sfaccettato e interessante.

Faith Friends, illustrazione di Marguerite SauvageAvremo senza dubbio una variant cover firmata da Emanuela Lupacchino, già realizzata per il mercato U.S.A., e, restando in tema di annunci, posso già dire che a Lucca avremo nostra ospite Marguerite Sauvage, autrice giovane e di grandissimo talento, molto apprezzata nel mercato americano (oltre che in Valiant, lavora per DC e Marvel). Insomma, un nome forte che accompagnerà il lancio di Faith. E, altrettanto forte, avremo nostra ospite anche Emanuela, tra gli autori italiani più influenti nel mercato dei comics, nonché autrice che si fa volere un gran bene, quindi è sempre un piacere averla con noi. Ci tengo a specificare che questi sono i primi due nomi “caldi” che annunciamo per Lucca Comics & Games 2016, ma ne seguiranno (molti) altri.

Tornando ai numeri 1, tra un paio di settimane arriverà nelle fumetterie un albetto (gratuito) che conterrà le prime pagine di questi numeri 1 (e di The Valiant), proprio per permettere ai lettori di toccare con mano cosa li aspetta.

Quando avremo il piacere di leggere anche in Italia il crossover di casa Valiant Book Of Death?

È già inserito nel nostro piano editoriale, e l’uscita è prevista per il primo trimestre del 2017. Tieni presente che si tratta di un evento di grande importanza, ma è relativamente breve (credo che riusciremo a pubblicarlo in due volumi) e rappresenta una sorta di preparazione, uno “step intermedio” per quello che è il grandissimo evento (in corso proprio in questi mesi negli Stati Uniti), 4001 A.D., che cambierà radicalmente l’Universo Valiant. La strategia pubblicitaria di Valiant è tanto interessante quanto a tratti geniale. Pensate che per 4001 A.D. hanno inviato delle “capsule del tempo” nelle varie fumetterie, scatole chiuse a chiave, il cui contenuto sarà svelato sono al termine dell’evento quando saranno fornite le chiavi. Noi per ovvi motivi non riusciremo a riproporre un’idea così grandiosa, ma stiamo già studiando, con i nostri addetti marketing, come muoverci, per non sfigurare.

Passiamo alla collana Star Comics Presenta. Quali novità ci attendono?

Warship Jolly RogerAl momento, visto il grande impatto dell’Universo Valiant, abbiamo deciso di orientarci più spesso verso il mercato franco-belga, che non quello americano. In percentuale, quindi, il fumetto francese sta avendo maggiore spazio rispetto a quello statunitense, con qualche sostanziale eccezione, come Drifter (di cui arriverà tra qualche mese il secondo volume) e Low, serie Image di Remender e Tocchini, presentata proprio in anteprima a Napoli Comicon, che ci sta dando grandi soddisfazioni.

Tra le prossime uscite troveremo il secondo volume di D-Day, realizzato da Jean-Pierre Pécau, Fred Duval, Ian Wilson e Bojan Kovacevic, con lo stesso formato editoriale del primo (quindi un “flip book”). Da settembre, invece, arriverà in Italia Warship Jolly Roger vol. 1 (di 2), una serie di pirateria fantascientifica che può contare sui testi di uno sceneggiatore esperto come Sylvain Runberg e di un fuoriclasse del disegno come Miki Montlló. A novembre, con anteprima a ottobre a Lucca, pubblicheremo in un volume unico La Madonna del Pellini, serie che segna l’esordio sul mercato francese di Riccardo Federici (su testi di François Rivière). Riccardo è uno dei “giovani maestri della bande dessinée” ed è un grande piacere e onore, per noi, averlo in catalogo. Questi sono, grossomodo, gli appuntamenti che ci aspettano da qui a fine anno, ma stiamo lavorando già ad altri titoli, che avremo modo di annunciare prossimamente.

Le novità invece per la collana Graphic Novel? E, in generale, le produzioni italiane?

Roberto Recchioni presenta: I Maestri dell’AvventuraPer quanto riguarda la collana Graphic Novel, stiamo ragionando su una nuova struttura. Al momento, abbiamo acquisito i diritti di pubblicazione di Léonid, storia simpatica e poetica scritta da Fred Brémaud e disegnata da una delle superstar del fumetto italiano: Stefano Turconi. Racconta di un gattino che vive tranquillo in una casa di campagna e si ritrova all’improvviso con il suo status quo stravolto. I disegni poetici di Turconi sono qualcosa di magnifico e straordinario. Andrebbero studiati, vignetta dopo vignetta.

Per le produzioni italiane, dopo l’esperienza dei Maestri dell’Orrore, abbiamo deciso di andare avanti con il format della serie curata da Roberto Recchioni, questa volta con i Maestri dell’Avventura. Altri quattro volumi dedicati ai classici della narrativa avventurosa, nello specifico: L’Isola del Tesoro di Robert Louis Stevenson, Uno studio in rosso di Arthur Conan Doyle, Cuore di Tenebra di Joseph Conrad e Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne. Lo staff è in parte composto da autori della serie precedente, con alcune new entries (tra cui Mauro Uzzeo, all’opera su Ventimila leghe sotto i mari). Anche questi volumi, come quelli dell’anno scorso, usciranno tutti insieme.

Sempre a livello di produzioni, posso anticiparti che – e non parlo della serie dei Maestri – l’avventura è un tema che stiamo affrontando molto, in Star Comics.

È qualcosa che rientra nel genere di collana di cui abbiamo appena parlato o avrà un format specifico? In generale, ci sono altre novità all’orizzonte?

No, non c’entra nulla con questa collana, ma per il momento non posso aggiungere davvero altro. Diciamo solo che il tema “avventura” è qualcosa che stiamo sviluppando anche in altre direzioni che presto potremo definire meglio con altri annunci.

Mi sembra interessante ricordare, inoltre, il ritorno in edizione da libreria della serie di Alessandro Bilotta, Valter Buio. È uno dei personaggi a cui siamo più legati, e ci sembrava fosse giunto il momento di riportarlo sugli scaffali delle librerie. Nello specifico, anche in questo caso, parliamo della prima metà del 2017, sicuramente.

Puoi anticiparci ancora qualche altra interessante novità oppure dobbiamo fermarci qui?

Prison School 1, variant cover di Mirka AndolfoCi sono parecchie cose che bollono in pentola. Tieni conto che Star Comics, negli ultimi tre anni in particolare, ha cominciato un’opera di grande rinnovamento. Fino a poco tempo fa, eravamo visti dalla maggior parte dei lettori come “la casa editrice che fa manga e fumetto italiano” (cosa verissima, peraltro). Invece Star ha, da sempre, una vocazione ampia e varia, se pensi che nel tempo abbiamo pubblicato materiale Marvel, Image Comics, francese e tanto altro. Porteremo avanti quest’operazione di ampliamento in tante direzioni ma ancora non posso dire nulla. Posso solo ricordare che il 2017 sarà l’anno del trentennale di Star Comics e, ovviamente, per questo evento abbiamo in mente tutta una serie di iniziative. In più, aggiungo che per Lucca avremo la copertina variant realizzata da un autore italiano per un manga, come già successo con Giuseppe Camuncoli per Ajin e Mirka Andolfo per Prison School.

Senza volerci addentrare troppo in analisi di dati e numeri, tu come valuti la situazione del mercato editoriale italiano?

Parto con una riflessione squisitamente personale, ancor prima che “aziendale”. In generale, ritengo sia un periodo molto interessante e “fecondo”, per il mondo del fumetto: c’è tanto materiale di qualità, in tantissime vesti, spesso a prezzi molto bassi e questo per il lettore è sicuramente positivo.

Per contro, però, stiamo vivendo da diversi anni un periodo di grossa sovrapproduzione, non tanto per quanto riguarda la produzione italiana, quanto con le serie importate dall’estero, e questo fa sì che per il lettore sia sempre più difficile scegliere. Se 20 anni fa il lettore poteva scegliere tra “n” albi a fumetti, oggi si troverà dinanzi a “n+y” albi a fumetti, un numero decisamente maggiore. Questa fa sì, complice anche il fatto che la possibilità di spesa non sempre è così ampia, che alcune cose particolarmente interessanti, ma meno commerciali, rischino di non essere notate.

Per Star Comics, posso dirti che proprio per questo motivo abbiamo deciso di adottare una politica calmierata. Anche negli anni passati Star Comics, pur essendo una casa editrice grande, non ha mai partecipato a questa corsa alla sovrapproduzione. Quanto a mezzi, avrebbe potuto, ma è stato deciso di non farlo. Anche quando è nata la collana SCP, non abbiamo iniziato una corsa ad accaparrarci quante più licenze possibili, preferendo restare nei limiti della mensilità o bimestralità, proprio perché riteniamo che inondare il mercato di pubblicazioni possa pagare nel breve periodo, ma poi, nel medio e lungo termine, possa creare danni, non solo per la casa editrice, ma per il mercato stesso.

Oltretutto non dobbiamo tralasciare il fatto che i canali di vendita siano in continua evoluzione: le edicole sono cambiate radicalmente negli ultimi anni (e sono un canale sempre più complesso, un vero e proprio campo minato); le fumetterie restano il core business per tutti gli editori di fumetti e devono mantenere una valenza di un certo tipo (che troppo spesso non hanno); e poi c’è la libreria di varia che, grazie ad alcuni grandi fenomeni, sta aprendo la porta al fumetto, sebbene con i dovuti distinguo. Un caso editoriale che vende decine di migliaia di copie fa bene sicuramente al fumetto, ma fa bene soprattutto a se stesso e alla sua casa editrice (tra l’altro sarebbe utile, prima o poi, capire la differenza tra “distribuito” e “venduto”, che in libreria di varia conta non poco). Però è innegabile che la libreria, rispetto a qualche anno fa, sia in grossa crescita per il fumetto, anche per noi che per la tipologia di titoli nel nostro catalogo abbiamo cominciato solo da poco a esplorare questo canale.

Grazie mille, Davide!

Nel ringraziare te e la redazione di BadComics.it per l’attenzione e le domande, invito voi e i lettori a rimanere sempre sintonizzati sui nostri canali social per novità e aggiornamenti.

Davide Caci