Solo due giorni fa vi abbiamo dato la notizia dell’ultimo romanzo a cui è alle prese Warren Ellis, Normal. Se l’osannato fumettista britannico comincia solo ora a farsi un nome anche nel campo della narrativa in prosa, un altro suo esimio collega e connazionale, Neil Gaiman, realizza romanzi da più di 25 anni. Il prossimo si intitolerà Norse Mythology e la casa editrice americana W. W. Norton lo pubblicherà a febbraio 2017.

L’autore, che è sempre stato affascinato dalla mitologia nordica, ha confessato di essersene innamorato la prima volta a sette anni, dopo aver letto Mighty Thor di Stan Lee e Jack Kirby e di aver poi letteralmente consumato Myths of the Norsemen, del professor emerito Lancelyn Green, collega come scrittore e docente alla Oxford University di giganti della Fantasy moderna come J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis, tutti membri dell’informale circolo letterario Inklings. Gaiman ha dichiarato al New York Times:

 

Quelle saghe norrene mi hanno accompagnato praticamente in ogni cosa che abbia fatto. Hanno attraversato come una vena d’argento Sandman, sono state il fondamento di American Gods.

 

Proprio uno dei suoi capolavori, American Gods (2001, distribuito in Italia da Mondadori) – che presto diventerà una serie TV – fece incetta dei premi più prestigiosi in merito (Bram Stoker nel 2001, Nebula e Hugo nel 2002) e vede tra i protagonisti un personaggio basato sulla figura di Odino.

La nuova opera getterà uno sguardo insolito sulle leggende e le divinità che appartenevano alla cultura vichinga. Norse Mythology parlerà dei miti di Asgard, includendo tutti e nove i regni, popolati da esseri fantastici e ben noti al pubblico italiano come i Giganti del Ghiaccio, demoni, elfi, nani e dei quali Thor, Odino, Loki e Hella. Nessun romanzo del genere sarebbe poi completo senza il ciclo che prevede l’apocalisse, la morte e la rinascita dell’universo, noto come Ragnarok.

 

Avere l’opportunità di raccontare ancora i miti e i poemi che l’antico Nord Europa ci ha lasciato in eredità, era quasi troppo bello per essere vero.

Mi auguro che i contenuti esposti siano adeguati ma soprattutto spero di aver proposto nuovamente storie da leggere come eventi reali: talvolta austeri, talvolta divertenti, talora eroici e talora cupi ma sempre ineluttabili.

 

 

 

Fonte: New York Times