Nel corso dello showcase dedicato a Life Zero (QUI la recensione del primo numero) Stefano Vietti, Marco Checchetto e Andres Mossa hanno parlato della nuova miniserie originale pubblicata da Panini Comics.

Marco Checchetto ha illustrato la genesi di Life Zero: l’idea dietro il fumetto è sorta fra il 2007 e il 2008 nel corso di una telefonata tra Checchetto e Vietti. Il progetto è nato dalla passione condivisa per il fumetto d’azione e quello zombie. Life Zero all’inizio era quasi un gioco, un mix fra le volontà e le passioni degli autori. Chiusa la prima conversazione telefonica a riguardo, Checchetto realizzò subito dopo uno schizzo, che poi è divenuto il primo artwork del fumetto. Il progetto è rimasto in hiatus per diversi anni, a causa degli impegni lavorativi dei due autori. Al Lucca Comics and Games di due anni fa Panini si è dimostrata interessata a rendere questo sogno realtà.

Vietti ha spiegato il “duro” lavoro di coinvolgimento dell’editore. Il progetto Life Zero non è di certo semplice da presentare, perché abbastanza senza mezzi termini e violento nei contenuti. Non tutti gli editori hanno la volontà o il pubblico per presentare un franchise dal contenuto molto adulto, lasciando gli autori liberi di esprimere la loro volontà, senza edulcorazioni, e influenze.

Gli autori sono molto felici del risultato finale. Il primo albo, uscito proprio in edizione di questa edizione di Lucca Comics and Games, è presentato in edizione regular e variant. Life Zero è una miniserie di tre uscite a caduta bimestrale.

Il colorista Andres Mossa ha poi parlato della collaborazione ormai simbiotica, che dura oramai da più di un anno, con Checchetto iniziata su Avengers World. Il disegnatore propose Life Zero a Mossa, come test. Test riuscito ovviamente, con grande soddisfazione reciproca. Mossa si dichiara molto cresciuto dal punto di vista professionale grazie a Life Zero. La colorazione dello stesso è inoltre stata molto studiata, e anche sperimentale sotto certi aspetti. Stessa tecnica poi utilizzata in Star Wars: Shattered Empire. Life Zero si può definire tranquillamente un “comics italiano”.

L’influenza principale dal punto di vista cromatico è arrivata dal cinema: da Alien Scontro Finale e La Cosa di John Carpenter: forte attenzione al contrasto di colori freddi e caldi. Il colore è narrazione, non riempitivo.

Vietti ha parlato del suo modo di scrivere, diviso in tre fasi: la prima ha come protagonista la storia originale in senso assoluto. Successivamente si passa dall’idea alla sceneggiatura: qui esordiscono le prime influenze da altri medium, specie nelle scene d’azione, in quei passaggi “silenziosi”. La terza fase è quella dei dialoghi: questi sono brevi ed efficaci, concisi, come nei videogame. Vietti ha lavorato con una sceneggiatura all’americana, non bonelliana: ossia meno rigida, fatta di dialoghi e passaggi di sequenze, lasciando grande libertà al disegnatore per l’impostazione dello storytelling.

Checchetto ha raccontato delle sue influenze specifiche, precisando come questo fumetto sia il manifesto del suo amore per John Carpenter: da La Cosa a 1997: Fuga da New York. Il personaggio principale, inoltre, assomiglia a Solid Snake di Metal Gear Solid, videogame a sua volta ispirato proprio a Fuga da New York. Il protagonista è influenzato a livello grafico anche dal Punitore della Marvel. Non vi è alcuna influenza da parte del fumetto Nathan Never, né per il disegnatore che per lo scrittore. Le fonti d’ispirazione, dal punto di vista dei videogame, sono giunte principalmente da Resident Evil. Praticamente nullo, il contributo in termini d’ispirazione da parte di The Walking Dead: Life Zero non è una storia di zombie, è una storia con gli zombie. Nel primo numero si è giocato a proporre tutto ciò che Life Zero potrebbe sembrare, ma la storia sarà ribaltata nel secondo numero e poi nuovamente anche nel terzo.

Vietti ha raccomandato di leggere il primo numero con grande attenzione, perché sono presenti degli easter eggs che potrebbero aprire finestre su altre storie. La serie si presta chiaramente ad avere una continuazione e un universo espanso: tutte le valutazioni del caso saranno, però, fatte in seguito. Il fumetto sarà quasi sicuramente esportato all’estero.