Programma Extinzione riemerge dalle ceneri del passato per tormentare gli X-Men del futuro prossimo: sarà infatti uno dei domini più cupi ma anche uno dei più importanti di Battleworld, il campo di battaglia delle Secret Wars. A narrare la saga della caduta di una nazione arriva Marc Guggenheim, ma un contributo essenziale sarà fornito dalle ispirate matite di Carmine Di Giandomenico, l’artista italiano scelto per affiancare lo sceneggiatore alla realizzazione della saga.

Ecco come Guggenheim presenta la genesi della storia:

 

Extinction AgendaQuello che farò è un sequel di Programma Extinzione, che in pratica inizia alla fine della storia originale e poi compie un balzo in avanti di dieci anni. L’universo degli X-Men è cambiato di conseguenza, quindi gli X-Men di dieci anni dopo il Programma Extinzione originale non sono gli stessi che conosciamo e amiamo oggi. Per esempio, in Nuovissimi X-Men, Hank McCoy ha portato la formazione originale degli X-Men nel presente, ma in questa realtà la Bestia ha portato invece la squadra di Giant Size X-Men #1. In questa variante Logan è morto proprio come nell’Universo Marvel 616, ma c’è un Logan che se ne va in giro assieme agli X-Men che è il Logan molto più rozzo di Giant Size X-Men #1 e che ha ben poco del samurai in sé.

Genosha è diventata un vero e proprio inferno. Non è più la terra verde e piacevole che era quando comparve la prima volta su Uncanny X-Men. È un paese che si sta letteralmente sfaldando, soprattutto a causa del fatto che la popolazione si sta estinguendo a causa di un virus, naturalmente chiamato il Morbo Extinzione. Il morbo sta spazzando via tutti i mutanti e i mutati di Genosha. Wolfsbane e Havok, che sono rimasti sul posto per ricostruire il paese, come accadeva alla fine del Programma Extinzione originale, devono affrontare questo problema e non sarà affatto facile. Ci sono dei richiami al Virus Legacy, sono un fan di quell’arco narrativo, ma è anche scritto sulla falsariga delle più recenti vicende sull’Ebola nel mondo reale. È un po’ l’una e l’altra cosa.

WolverineLa Rahne della mia storia è un incrocio tra ciò che definirei come il suo tipico idealismo e una specie di pragmatismo che è stata costretta ad adottare. Ha dovuto indurirsi, perché – diciamocelo – ha affrontato situazioni veramente pesanti. Il cammino non è stato facile per lei, e volevo che questo si riflettesse nella sua caratterizzazione. Ma allo stesso tempo, volevo che rimanesse pur sempre Rahne.

Ho scelto Programma Extinzione perché è stato il primo crossover degli X-Men in senso ufficiale. È facile dimenticarsene perché da allora ce ne sono stati tanti, ma questo fu il primo crossover strutturato. Ero appena arrivato alla Marvel durante la sua produzione, lavoravo nel settore pubblicitario. Programma Extinzione ha un significato particolare per me, mi ricorda quei bellissimi giorni della mia vita e ho adorato la sua trama.

Visivamente, Genosha è una sorta di utopia costruita sulle spalle dei mutanti e dei mutati. Questa Genosha mantiene la stessa infrastruttura, ma ho chiesto all’illustratore Carmine Di Giandomenico di immaginare che il paese come un’utopia trasformata in un inferno. Adoro il suo stile: ha un senso del design davvero fantastico, e in tutta onestà è essenziale avere un artista come Carmine in questa serie, perché buona parte di ciò di cui necessita la storia deve essere immaginato da zero.

 

Di seguito trovate una gallery con gli studi di tutti i personaggi di Programma Extinzione realizzati da Carmine di Giandomenico.

 

 

 

Fonte: CBR