Chi non ha mai letto o almeno sentito parlare di A Panda Piace? L’orsetto antropomorfo che incarna vizi e virtù dell’uomo comune è nato prima sul web come strip blog per poi diventare un successo editoriale.

Abbiamo incontrato Giacomo “Keison” Bevilacqua, oggi impegnatissimo su svariati fronti; l’autore romano ci ha riservato con la simpatia che lo contraddistingue un’intervista esclusiva, oltre a deliziarci con alcune tavole in anteprima assoluta della graphic novel su cui è al lavoro per BAO Publishing.

Altre due chicche riguardano Roma Città Morta, che ha firmato per Multiplayer.it, insieme a Luca Marengo e che verrà presentato ufficialmente al prossimo Napoli COMICON (30 aprile): una pagina inedita dell’opera e il video promozionale con la voce narrante di Taiyo Yamanouchi e il brano Ancora Giorni Freddi di Lucci feat. Coez. Lasciamo la parola a Giacomo, ringraziandolo ancora per la disponibilità.

 

A-Panda-Piace-Fare-I-Fumetti-Degli-Altri-Panini-Comics

A Panda Piace Fare i Fumetti degli Altri (e viceversa) – Panini Comics

Ciao Giacomo e benvenuto su BadComics.it. Partiamo dalla tua ultima avventura, quella di A Panda Piace con Panini Comics. Non un capitolo chiuso, hai lasciato intendere: anzi dopo i bimestrali, si parla di volumi non seriali che esordiranno alla prossima Lucca Comics. È corretto? Puoi svelarci qualcosa su formato, tipologia di storie e tutto quello che ti è permesso anticiparci?

Ciao ragazzi, è un piacere essere qui. Ho questo vizio strano di vestirmi bene e pettinarmi ogni volta che devo rispondere ad un’intervista scritta o radiofonica, quindi, anche se non potete vedermi, sappiate che sono vestito bene e pettinato. Ok, non ci crede nessuno, scherzavo, sono in pigiama e ho i capelli di Alf. Allora, sì, è esatto, nel mio cervello l’avventura di Panda non è finita del tutto. Con gli 8 volumi dell’Avventura ho, di base, creato un mondo, un mondo che non mi dispiacerebbe tornare a visitare ogni tanto. Inizieremo a discutere a breve con Panini le eventuali possibilità che questa cosa comporta. La mia idea è di cominciare proprio con questa Lucca, con un volume dedicato a uno dei personaggi più amati della serie: Godfrey, il volatile sovrappeso, la spalla irriverente di Panda. Al momento è solo una mia idea però, vorrei sia chiaro, vedremo cosa succede.

Il lavoro che hai appena terminato, ci hai comunicato a Cartoomics, è una storia per lo speciale Dylan Dog Color Fest dedicato a Groucho. La prima curiosità è come sei stato coinvolto, ti sei proposto tu o è stato Roberto Recchioni a cercarti?

Credo sia cominciato tutto ad una Lucca di due-tre anni fa, quando Mauro Marcheselli mi venne a fare i complimenti per Metamorphosis, che a quel tempo era appena uscito in edicola per l’Editoriale Aurea. In teoria, in questo lavoro, quando il direttore della principale casa editrice di fumetti d’Italia ti fa dei complimenti, può voler significare l’apertura ad un possibile dialogo. Ovviamente io non mi sono azzardato, in questi anni, ad aprire alcun tipo di dialogo professionale con loro, sai, la classica frase “non sono degno”. Poi un giorno è arrivata la proposta di Roberto di fargli avere dei soggetti per Dylan, lui anche era stato uno dei primi sostenitori di Metamorphosis, da quando, addirittura, la storia era solo embrionale. Ho scritto 3-4 soggetti, e gli sono piaciuti praticamente tutti. Poi è arrivata l’idea di questo Color Fest dedicato a Groucho, e Roberto mi ha chiesto di far parte del team assieme a Ortolani, Zerocalcare, Faraci e Ziche. Io ho accettato di buon grado, trasformando uno dei soggetti che avevo già scritto, e adattandolo al personaggio di Groucho.

Groucho

Groucho e Dylan Dog – un’interpretazione di Giacomo Bevilacqua

L’aiutante di Dylan Dog è uno dei personaggi più complessi, forse il più complesso dell’intera saga creata da Tiziano Sclavi. Recchioni lo considera addirittura un “demone” che perseguita, bonariamente, l’Indagatore dell’Incubo. Tu come ti sei trovato nell’affrontarlo e come lo interpreti?

Io ho sempre amato Groucho. L’ho sempre visto come l’altra faccia della medaglia di Dylan, e la cosa che mi ha incuriosito sempre maggiormente, era cosa facesse nei momenti in cui nel fumetto non compariva. Ecco. Nella mia storia succede esattamente questo, è una finestra su qualche ora della vita di Groucho, fino al momento in cui dovrà tirare la pistola a Dylan.

Sappiamo che un collirio trasformerà gli stencil di Londra in potenziali minacce e mostruosità per Groucho. Cosa puoi dirci di più?

Allora, non è proprio così. Nelle mie 32 pagine ci sono intere storie che gravitano attorno al mondo di Groucho. C’è un Dylan che non si sa dov’è, probabilmente sta vivendo un’avventura da qualche altra parte, un’avventura che non abbiamo idea di quale sia, finché non fa la sua apparizione nella nostra storia. Poi c’è il quartiere di Brick Lane deserto, ad eccezione di qualcosa che si muove e che vive di vita propria sopra i suoi muri, qualcosa che fugge impaurito, perché qualcosa di mostruoso sta arrivando per loro. E poi abbiamo Groucho, che non può vedere niente di tutto questo, perché è appena stato dall’oculista che gli ha messo le classiche gocce che dilatano le pupille. E non ha idea di dove si trovi, di dove stia andando, né di come poter tornare a casa. Questi sono gli elementi cardine della mia storia.

Com’è stato l’approccio in Bonelli? Hai curato personalmente anche il colore o ti sei affidato a un altro artista?

Per ora sono fermo a sceneggiatura e matite. Mi piacerebbe fare tutto da me, colori compresi. Ma allo stesso tempo ci sono molti coloristi che amo, soprattutto esordienti, di cui mi piacerebbe vedere l’approccio alle atmosfere della storia, quindi non escludo l’idea di dare una tavola in giro a qualcuno per far loro fare delle prove, se lo vorranno.

Ci sono altri progetti in cantiere con la casa editrice milanese?

Sì, mi hanno detto che posso dire di sì, posso dire che sarà una cosa scritta e disegnata da me, posso dire che sarà a colori, ma non posso dire altro.

Restiamo nel capoluogo lombardo. Un altro grosso annuncio di questi giorni è il tuo coinvolgimento per una graphic novel targata BAO. Non ci svelerai il titolo neanche sotto tortura ma almeno puoi indicarci sommariamente di cosa parlerà?

Il titolo non posso dirlo perché lo cambio ogni 20 secondi. Parlerà di New York, ho vissuto in quella città per diverso tempo, e volevo realizzare qualcosa di diverso che avesse la città come protagonista, che avesse al suo interno la mia visione della città, sia dal punto di vista narrativo che da quello visivo. Quando vivi in quella città, la cosa che ti colpisce maggiormente dopo un po’ è la sua luce, una luce squadrata e bellissima, che si insinua di taglio ovunque, come una lama, ed è qualcosa che ti rimane dentro, e, almeno visivamente, è su quello che la mia ricerca si sta concentrando.

Una vignetta dalla graphic novel per BAO

Una vignetta dalla graphic novel per BAO

 

Per quanto riguarda la storia, beh, la storia parlerà di un fotografo che dovrà passare 3 mesi a Manhattan rispettando un’unica e sola regola: non poter parlare con nessun altro essere umano.
E ovviamente la città di New York accetterà la sfida, con l’intenzione di farla fallire.
Questa è la premessa. Non posso dire di più.

Ci sono i presupposti per altre collaborazioni con la realtà editoriale diretta da Michele Foschini?

Beh, è un po’ prematuro per dirlo, vediamo come va questa, prima. Quello che so per certo è che Michele (Foschini) è molto contento di avermi tirato a bordo. Parte del merito va poi certamente dato all’altro Michele (Zerocalcare), perché ci sono state un sacco di chiacchiere tra di noi a riguardo, prima che io firmassi il contratto.

Quindi veniamo a Roma Città Morta, scritto da Luca Marengo e da te disegnato. Com’è nato questo fumetto? Uscirà in forma di graphic novel?

Allora, questo libro sarà un diario, un diario a tutti gli effetti, e come ogni diario che si rispetti, è un ibrido. È un libro a tutti gli effetti, scritto a quattro mani da me e da Luca, la parte “narrativa” è affidata a lui, sono i suoi occhi che ci raccontano l’apocalisse zombie a Roma, questa parte sarà intervallata da degli innesti scritti e disegnati da me, che rappresenteranno la MIA visione delle stesse cose che vive lui, ripeto, sarà un diario a tutti gli effetti, una sorta di “giro turistico” dell’orrore nella situazione socio-politica di una Roma del futuro che ha resistito all’assalto degli zombie.

Lo potremo leggere in formato cartaceo e digitale a partire da maggio prossimo grazie a Edizioni Multiplayer.it. Dall’assaggio che abbiamo avuto dallo spillato promozionale di Cartoomics, il terrore sposerà l’ironia e il sarcasmo. Cosa dobbiamo aspettarci e cosa ti ha divertito di più nel realizzare il soggetto horror più in voga del momento?

Allora, la parte di Luca sarà quella più “cruda” quella che conterrà la carne morta. La mia anche, ma visto che il diario è tenuto da entrambi, chi mi conosce sa che io senza sdrammatizzare o senza fare una battuta non so stare per più di 10 minuti, quindi tutte le parti scritte/disegnate da me avranno un po’ la funzione dell’acqua fredda su una ferita. Tutto il progetto mi ha divertito molto, in più, la Greyladder di Torino ha lavorato su un booktrailer di tutto rispetto, in cui la voce narrante è dell’attore/doppiatore e rapper Taiyo “Hyst” Yamanouchi e per cui Lucci (uno dei rapper più forti di Roma) mi ha donato una suo pezzo: ANCORA GIORNI FREDDI, (feat. Coez) che è un pezzo fighissimo che si sposa perfettamente con le atmosfere del libro e che sarà la colonna sonora di tutte le presentazioni o gli eventi che riguarderanno Roma città Morta.
ll libro uscirà in anteprima a questa Napoli Comicon 2015 e poi in tutte le librerie dalla prima settimana di Maggio.

E pensare che alla fiera milanese hai scherzato dicendo che non hai niente da fare. Ma ci sono ancora prospettive all’orizzonte che magari, solo per pungolarci, ti va di accennare?

V’ho detto tutto, pure più di quanto avrei potuto. In realtà con Roberto si scherzava del fatto che ho chiuso subito sceneggiatura e matite di Groucho perché mi era capitato il momento di vuoto pneumatico lavorativo dopo la chiusura dell’ultimo numero di A Panda piace l’avventura. E quindi ne ho approfittato perché effettivamente “non avevo nient’altro da fare” ma come succede in genere con questo lavoro, già dopo pochi giorni sono arrivati tutti insieme dei “SI” a dei progetti che avevo proposto durante questo vuoto. E ora sono di nuovo con l’acqua alla gola.
Ecco, spero che l’acqua rimanga là, visto il cognome che porto.

Giacomo e Panda

Giacomo e Panda

Chiudiamo con una nostra consuetudine. Ti va di salutare i lettori di BadComics.it, consigliando un fumetto italiano o estero che ti ha colpito o hai letto recentemente?

No.

Scherzo. Ok. Sì,  ciao lettori di BadComics.it, allora, facciamo così, voglio essere il vostro fantasma del natale passato, presente e futuro, pure se siamo molto più vicini a ferragosto che a Dickens.
Allora:
In quanto fantasma del passato vi consiglio Memorie di un uomo in pigiama di Paco Roca, edito da Tunuè, perché è estremamente divertente.
In quanto fantasma del presente vi consiglio Sex Criminals di Matt Fraction, edito da BAO, perché è uno dei fumetti più folli che ho letto ultimamente ed è qualcosa di sublime.
In quanto fantasma del futuro vi consiglio “La principessa spaventapasseri”, di Federico Rossi Edrighi, che uscirà per BAO a Ottobre di quest’anno.
L’ho letto in anteprima, così come ho letto in anteprima la storia di Edrighi per il prossimo Dylan Dog Color Fest, e non faccio fatica ad affermare che, per me, è uno dei migliori narratori che ci regalerà la stagione di fumetto italiano 2015/16.
E con questo ho detto tutto quello che c’era da dire.
Grazie mille delle domande, e grazie mille a tutti coloro che hanno letto fino a qui.
Anzi, fino a qui.