Lo sceneggiatore di Unknown Soldier e di diversi progetti Valiant Comics Joshua Dysart ha annunciato sul proprio sito ufficiale di essersi preso una pausa dal suo lavoro per recarsi nella difficile regione del Kurdistan, in Iraq. L’obbiettivo è dare vita a un progetto ideato assieme al World Food Programme della Nazioni Unite.

Dysart ha dichiarato a riguardo:

Stiamo pensando di raccontare alcune storie riguardo la complessità e la necessità di nutrire i popoli più disagiati del mondo in maniera ottimale. Ora stiamo dando finalmente inizio a tutto questo e presto partirò per l’Iraq del nord. Lì, farò ricerche sulla situazione attuale, incontrando i rifugiati curdi in fuga dal conflitto siriano e dalla violenta spinta dello Stato Islamico.

Joshua Dysart

Bisogna ricordare che Dysart non è nuovo a questo tipo di esperienze “sul campo”: nel 2007 infatti l’artista passo un mese ad Acholiland in Uganda per fare ricerche che poi sarebbero tornate utili per il già citato Unknown Soldier, fumetto targato Vertigo che riportò in auge il Soldato Fantasma, classico personaggio DC Comics attualizzandolo e trattando con estremo realismo la situazione nel paese. Dysart ha ricordato così quel periodo:

Vidi come la guerra è in grado di distruggere culture, strutture familiari, legami generazionali, e speranza. Dopo quel viaggio, tornai negli States per realizzare un fumetto di supereroi, guardare film, mangiare bene, ma da allora ho sempre dentro di me una sensazione che mi fa sentire come se mi stessi sottraendo dall’affrontare qualcosa, o stia fuggendo da qualcosa. È bello essere liberi e in salute, ma tutto ciò comporta la responsabilità di preoccuparsi di coloro che non lo sono.

Campo di Kawrgosk

L’autore ha anche concesso un’intervista a Newsarama nella quale ha fornito altri dettagli di questo suo nuovo progetto lavorativo e umanitario, direttamente dal Kurdistan.

Era da un anno che ne parlavo con il World Food Programme, cercando il modo migliore di raccontare questa storia in un fumetto, che è un media popolare, al fine di portare questo tema all’attenzione di un’audience più ampia. Tutto ciò divenne molto importante man mano che andavamo avanti, anche grazie alla raccolta fondi di cui ho scritto sul mio blog, che ha raccolto 58 milioni di dollari. Tutto ciò avrà effetti positivi su tantissime persone. Ci sono circa un milione e novecentomila rifugiati in Iraq.

Abbiamo quindi elaborato molto velocemente l’idea di raccontare tutto questo in una storia, così da raccogliere fondi per il WFP. Confidiamo che l’anno prossimo le cose vadano ancora meglio sotto il profilo della raccolta. Inizieremo con un fumetto di 10 pagine basato su questo viaggio, i cui ricavati saranno a loro volta utilizzati per reclutare persone interessate a realizzare un progetto ancora più grande. La mia speranza sarebbe quella di realizzare qualcosa a cadenza settimanale da pubblicare online, per poi avere materiale sufficiente a dar vita a una graphic novel di 150 pagine circa, cosa che potrà mostrare realmente in ogni uscita cos’è la vita di questi rifugiati e le difficoltà nel portar loro gli aiuti. Se riusciremo a pubblicarla, questo rappresenterà una grande fonte di introiti per il WFP. E se avremo successo tutto ciò potrà essere solo l’inizio di un progetto a lungo termine. È tutto molto fluido a riguardo.

Rifugiati Kurdistan 01

Dysart ha poi parlato della difficile situazione dei rifugiati che ha avuto modo di vedere con i suoi stessi occhi.

Mi è difficile provare a trovare le parole giuste per definire tutto ciò. A oggi, le immagini che sto vedendo in questa parte del mondo sono davvero, davvero, davvero terribili. E poi c’è l’ombra che quella bandiera nera dell’ISIS produce, come un veleno che si diffonde. Penso sia molto importante mostrare ciò che avviene in quell’ombra, mostrare come l’umanità viene distrutta. Penso che questo luogo rappresenti il centro del nostro mondo. Certo, ci sono tanti altri problemi di cui parlare, ma al momento è questo il centro focale per me.

Inoltre, ovviamente, penso sia vitale supportare il World Food Programme. L’idea che non ci debba essere nessun essere umano che muore letteralmente di fame, a prescindere dalla situazione geopolitica nella quale si trova, è un concetto fondamentale di civilizzazione. Non siamo davvero civilizzati se non riusciamo a fare tutto ciò che possiamo. Ripongo la mia fede nelle Nazioni Unite, nelle persone con le quali sto lavorando in questa regione.

Rifugiati Kurdistan 02

La redazione di Badcomics.it sposa appieno il progetto di Joshua Dysart, e invita rispettosamente i propri lettori a fare lo stesso in base alle proprie possibilità. Potete effettuare la vostra donazione al WFP cliccando qui. Un poco, molto spesso, può essere abbastanza.

Kurdistan Slide

 

 

Fonti: Joshua Dysart | Newsarama