Martin F4Il Dottor Strange di George R. R. Martin che quasi fu è forse destinato a diventare una leggenda metropolitana di quelle che circoleranno per anni nella storia del fumetto. Pare che sia CM Punk che l’autore di A Game of Thrones avessero espresso interesse a sceneggiare un ciclo di storie ambientate nell’universo Marvel.

Ma mentre nel primo caso l’operazione sembra essere andata in porto, nel caso di Martin non è stato possibile trovare la quadra per consentire al papà di Tyrion e Daenerys di cimentarsi con i supereroi della Casa delle Idee. Martin ha un debole per il Dottor Strange e avrebbe gradito scrivere una storia su di lui, ma stando alle parole di Tom Brevoort, Senior VPP di casa Marvel, alcune condizioni da lui poste sono risultate inconciliabili.

Qualche dettaglio in più ci giunge da un’intervista rilasciata da Martin a MTV, in cui spiega sia i suoi progetti per il Dottor Strange che le sue condizioni per la storia che aveva in questione di narrare:

“Non so quale impronta darei alla storia. Il personaggio che troverei più divertente da scrivere sarebbe il Dottor Strange, il maestro delle arti mistiche, è sempre stato uno dei miei preferiti… Ma prima di farlo, farei incontrare i miei avvocati con quelli della Marvel per stipulare un contratto di ferro in cui si dice che tutto ciò che accade in quella storia avrà valore per sempre, e non potrà essere ritrattato, riformulato o reimmaginato per essere escluso dall’universo se uno scrittore successivo decidesse di metterci mano… Non mi sono mai piaciuti i reboot e i retcon, o il fatto che arrivi un nuovo scrittore e disfi quello che aveva fatto lo scrittore precedente, riportando in vita i personaggi morti, o uccidendo quelli Martin - Avengersnuovi… Però adoravo il Dottor Strange, e se dovessi sceneggiare un personaggio Marvel sceglierei lui e la sua dimensione. Lo separerei dal resto del Marvel Universe e non lo inserirei in una squadra. Non è adatto a quel genere del cose, è una figura che gli altri eroi non dovrebbero nemmeno conoscere: vive ai confini dell’Universo Marvel e protegge il mondo, la nostra dimensione e il nostro piano da pericoli e forze esterne di cui gli altri personaggi come Spider-Man e gli Avengers non immaginano nemmeno l’esistenza. È il nostro baluardo contro Cthulhu, i Grandi Antichi e il temibile Dormammu. Quello è il Dottor Strange al suo apice, e Stan Lee e Ditko lo sceneggiavano proprio in questo modo.”

Facile immaginare perché queste condizioni siano apparse inaccettabili al team Marvel, ma la mancata occasione difficilmente potrà minare il sodalizio di vecchia data tra Martin e la casa editrice, di cui si dichiarava accanito lettore e ammiratore già in tempi non sospetti, scrivendo entusiastiche lettere di approvazione sia ai Fantastici Quattro di Lee e Kirby che ai Vendicatori.

La passione di Martin per le vicende Marvel nel corso degli anni non è mai venuta meno, come lo stesso romanziere ama ricordare nel corso dell’intervista concessa a MTV, in cui parla sia dei suoi trascorsi da lettore e commentatore che delle sue storie preferite, citando (come stupirsene?) soprattutto l’occasione in cui la Marvel ebbe il coraggio di uccidere uno dei suoi protagonisti, riferendosi alla morte di Wonder Man nel celebre ciclo di storie dei Vendicatori… chissà che in uno dei capitoli conclusivi delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco Jon Snow, Daenerys Targaryen o Tyrion Lannister sviluppino dei superpoteri!

 

Martin MTV

 

Fonte: Bleeding Cool