Giant-Size X-Men #1 (1975)
Prima dell’Avengers-mania erano gli X-Men a fare la voce grossa in casa Marvel. I Vendicatori erano sì, per definizione, il più importante gruppo della Casa delle Idee nonché gli Eroi più Potenti della Terra, ma non potevano nulla, almeno in termini di vendite, contro gli studenti di Charles Xavier.
Curiosamente la prima incarnazione editoriale degli Uomini-X, lancianta nel 1963 e firmata da gente come Stan Lee, Jack Kirby e Neal Adams non ottenne il successo sperato; per qualche anno si tramutò addirittura in un testata di ristampe, pur mantenendo la numerazione originale (e creando un po’ di confusione…). È con la cosiddetta Seconda Genesi gestita da Chris Claremont, lanciata da Len Wein e Dave Cockrum in Giant-Size X-Men #1 (1975) e le prime apparizioni di Nightcrawler, Tempesta e Colosso che la musica cambiò. Ah, sì: aiutò parecchio anche l’affiliazione di un certo Wolverine.
Da quel momento furono solo successi, in particolare con il tandem creativo formato dai litigiosi Claremont e John Byrne, che forse in virtù di questo produssero le più celebri storie degli X-Men: La Saga di Fenice Nera (1980) e Giorni di un Futuro Passato (1981). Nel corso degli anni ’80 i mutanti cominciarono a moltiplicarsi a livello esponenziale: pensando che i suoi studenti fossero morti in missione, Xavier formò i Nuovi Mutanti (in sostanza la Terza Generazione di X-Men, 1989), mentre qualche tempo prima avevano debuttato X-Factor (con i cinque membri fondatori riuniti, 1986) e la divisione inglese di Excalibur (1988).
Con gli anni ’90 diventa quasi impossibile fare un sunto in poche righe di tutti i cambiamenti vissuti dalle squadre mutanti: ogni testata Marvel marchiata con la “X” vendeva migliaia di copie e il picco ci fu con X-Force #1 di Fabian Nicieza e Rob Liefeld. Oggi vi presentiamo un’infografica abbastanza accurata che mostra i cambiamenti sostanziali della formazione titolare attraverso i decenni. Gli X-Men hanno infatti compiuto l’anno scorso 50 anni, un’occasione ideale per tirare le somme!
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