Antonio TerenghiNella giornata di oggi ci ha lasciato il prolifico fumettista Antonio Terenghi, un pezzo di storia del fumetto italiano che ha disegnato moltissimi personaggi celebri degli anni ’50 e ’60 e ha creato l’indimenticabile sceriffo Pedrito el Drito e la sua moglie brontolona, Paquita, le cui avventure in origine venivano puhblicate su Il Monello.

Nato il 31 ottobre 1921, debutta nel settore come letterista per la casa editrice Edital, mentre successivamente, nel 1954, crea la parodia di Tarzan, Tarzanetto, per la milanese Dardo, personaggio che da comprimario diviene presto protagonista e che sarà successivamente ripreso dal Corriere dei Piccoli.

All’età di vent’anni si arruola e viene spedito in Africa, dove rimane prigioniero degli inglesi per sette anni. Rientrato in Italia, riprende da dove aveva interrotto lavorando per diverse casa editrici. A trent’anni, pubblica nel 1951, le avventure di Poldo e Poldino. Nello stesso anno debutta Pedrito el Drito, uno dei personaggi più longevi del fumetto nostrano su cui hanno lavorato altri grandi autori come Alfredo Castelli.

Nonostante la non più giovane età, negli ultimi anni Terenghi non si è mai allontanato dal tavolo da disegno e la sua carriera è continuata per tutti gli anni duemila. Tra i personaggi da lui creati ricordiamo Mac Keron, Gionni e la jeep-‘umanizzata’ Geppina, Nuto l’astuto, Ademaro il corsaro, Nita la svampita, Gastone il pigrone, l’azzimato Direttore de il Singhiozzo della Sera, Teddy Sberla, Fortunato Salomone, l’indiano Caribù, Panterina, Scansafatiche, l’elegantone Geo Brummel, lo scimpanzé Togo, i corvi Pik e Pak, Marietta e Rio Mendoza.

Ci stringiamo alla famiglia, gli amici e i colleghi con le nostre più sentite condoglianze.