Non è il caso di dilungarsi nel presentare Brian Michael Bendis, uno dei migliori sceneggiatori di comics americani. Basterà ricordare otto anni sulle testate principali dedicate ai Vendicatori e ora alla guida delle due X-serie portanti del mondo mutante, All-New X-Men e Uncanny X-Men, oltre alla sorprendente Guardians of the Galaxy che ha reintrodotto al grande pubblico personaggi inusuali della Casa delle Idee che vedremo presto al cinema.

The Art and Business of Writing Comics and Graphic Novels

The Art and Business of Writing Comics and Graphic Novels

Ma la duttilità di Bendis non si ferma certo qui. Oltre a innumerevoli progetti creator-owned di successo, è autore di serie televisive e videogiochi. Chi meglio di lui può dare suggerimenti e consigli, raccontando la propria esperienza nel realizzare script concepiti appositamente per le immagini, nel senso più eclettico del termine? È proprio ciò che lo scrittore fa in Words for Pictures: The Art and Business of Writing Comics and Graphic Novels, disponibile negli States a partire dal luglio scorso. Edito dalla Watson-Guptill, appartenente al gruppo Random House, è un vero e proprio manuale, un’estensione e una raccolta delle lezioni tenute da Bendis in questi ultimi anni alla Portland State University. Un incarico che non ha potuto rifiutare, intrapreso sotto le sollecitazioni di Diana Schutz, veterana del settore ed editor alla Dark Horse:

Lei è una professoressa e quando la Portland State stava cercando un docente di scrittura, ha fatto in modo che mi obbligassero ad accettare. Ho pensato, a proposito dell’offerta, che quasi tutte le persone che avevo ammirato nella mia vita, a me vicine o meno, sono state insegnati a un certo punto. Ho capito fosse qualcosa a cui dovevo dedicare del tempo.

Così ha raccontato in un’intervista di qualche tempo fa a CBR, precisando:

The Art and Business of Writing Comics and Graphic Novels

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Non terrò un corso su “Come scrivere alla mia maniera”, non mi interessa che scriviate come me, perché così è come lo faccio io. Voglio che Greg Rucka, Matt Fraction, Kelly Sue DeConnick e tutti gli altri che inviterò, vi trasmettano il loro punto di vista su questo ambiente e come intendono il proprio mestiere. Gli studenti faranno proprio quello che sentiranno più congeniale al loro modo di lavorare. Perché non c’è una risposta giusta o sbagliata, ma ci sono cose che funzionano per certe persone e altre no.

Da qui è nata l’idea di raccogliere lo spirito di quelle lezioni in un testo che è costato due anni di lavoro a Bendis. Alla fine il progetto è stato proposto alla Random House, che dopo un primo momento di titubanza ha deciso di pubblicarlo:

Ho fatto letteralmente appello a tutte le conoscenze che ho nell’ambiente e non è stato difficile, perché ci sono un sacco di persone che muoiono dalla voglia di raccontare il loro processo creativo. Words for Pictures propone ognuna di queste testimonianze e dà la parola a tutti questi autori che parlano di una parte così rilevante delle loro vite. Dio benedica Matt Fraction… Mi ha passato un intero capitolo scritto di suo pugno, intitolato “How I Write Hawkeye”. C’è roba che lui e David Aja non hanno neppure rivelato su Tumblr… Gironzolavo nel mio ufficio chiedendomi se potessi disturbare Stan Lee. Chi può permettersi di disturbare Stan Lee? Gli scrissi una email tramite l’interessamento di un mio carissimo amico. Stan mi rispose direttamente e per primo. Mi fece avere subito una sceneggiatura di Silver Surfer mai vista da nessuno.

The Art and Business of Writing Comics and Graphic Novels

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Nel volume sono contenute anche due round table, una di artisti e l’altra di editor, attraverso le quali vengono messi in evidenza gli aspetti professionali più importanti di queste due categorie, utili a qualunque aspirante scrittore di fumetti. La prima è incentrata su due domande fondamentali, ossia lo stile e il tipo di collaborazione che un disegnatore predilige e offre le risposte di alcune delle più grandi matite del passato e del presente. La seconda si focalizza su quelli che Bendis ritiene possano essere gli interrogativi più ricorrenti: “Come posso attirare l’attenzione di un editor?”. “Come riuscire a entrare in questo ambiente?”. “Cosa faccio una volta che ho ottenuto la loro attenzione, come mi comporto?”:

Ci sono le spiegazioni molto ben chiare, di tutti gli editor della Marvel e della Dark Horse su “Questo è ciò che dovresti fare e questo è ciò non dovresti fare”. Penso che solo questo valga il prezzo dell’acquisto… Dio mio, quando ero all’Università, se avessi avuto un libro così…

Il titolo fa riferimento non solo al lato artistico del mestiere ma anche a quello commerciale. Sono contenuti consigli su come gli scrittori alle prime armi dovrebbero approcciare l’aspetto finanziario della loro carriera (anche se si tratta delle pagine meno divertenti):

The Art and Business of Writing Comics and Graphic Novels

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Questo è il lato oscuro e sconosciuto di un mestiere creativo. Devi saper gestire un’attività. È difficile per gente come noi. Vi forniamo i fondamenti per come farlo, come proteggervi e non diventare uno sfortunato esempio da non seguire, perché santo cielo, c’è una settimana dove non abbiamo qualcuno da citare tristemente a tal proposito?

Bendis è convinto di aver confezionato un prodotto piacevole e divertente da leggere, come lo sono quelli che questo mestiere permette di realizzare e non un noioso manuale, e ha concluso:

Sono molto soddisfatto del risultato e non vedo l’ora di vederlo pubblicato, perché so che aiuterà qualcuno a ottenere ciò che vuole, a realizzare il suo sogno e cosa c’è di più bello di questo?

 

The Art and Business of Writing Comics and Graphic Novels

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Fonte: Comicbookresources