La voce dell’editor-in-chief della Marvel risuona, come ogni settimana, dalle pagine di Comic Book Resources e della sua rubrica Axel in Charge, dove Alonso racconta ai fan quel che può rivelare dei piani e di ciò che bolle in pentola dietro le quinte della Casa delle Idee. In particolare, questa edizione si è soffermata sulla polemica del momento, ormai in fase di assorbimento, sulla celeberrima copertina variant prevista per Spider-Woman #1, realizzata da Milo Manara. Ci auguriamo di non dovervene più parlare, ma è doveroso riportare le parole in merito di una delle più alte autorità della Marvel.

Alonso chiede apertamente scusa. Tutti devono sentirsi liberi e a loro agio nella lettura di Spider-Woman e, pertanto, sono doverose le scuse per il messaggio poco chiaro che quella copertina ha evidentemente lanciato. Ci tiene anche a precisare, però, che si tratta di una limited e che non sarebbe mai stata proposta un’immagine del genere per la copertina principale. In questo senso, si tratta soltanto di un’illustrazione dedicata ai collezionisti, che non riflette assolutamente il tono della serie in generale, proprio come una variant di Skottie Young difficilmente può interpretare l’atmosfera di tanti fumetti che ha accompagnato. La serie, al suo interno, ha in comune moltissimo con le altre che, ultimamente, hanno rilanciato personaggi femminili, da She-Hulk a Vedova Nera e Captain Marvel.

Gli errori possono sempre capitare, e la priorità per Axel Alonso in quanto editor-in-chief è quella di includere quanti più lettori, non certo allontanarli dalle storie, soprattutto il pubblico femminile, che è sempre più al centro dell’attenzione anche grazie al lavoro di Jeanine Chaefer, senior manager of talent, che sta lavorando per coinvolgere sempre più artiste e scrittrici tra le fila della Marvel Comics.

Alonso dichiara (o forse avverte?) anche del fatto che ci saranno altre cover di Milo Manara in futuro, dedicate alle persone che apprezzano il suo stile, ma che, data la crescente sensibilità del pubblico riguardo certi argomenti, ci sarà una maggiore vigilanza nel controllare e normalizzare i contenuti delle illustrazioni in questione. Nel caso in esame, alla Marvel, si era deciso di approvare la copertina perché Manara è ben noto come artista e tutti sanno quali stilemi si porta dietro la sua opera. Infatti, moltissimi hanno difeso la scelta e la realizzazione artistica della copertina, come molti altri non hanno proprio compreso il motivo della polemica. Ma questo non importa: dalla reazione del pubblico, è evidente che il messaggio che è passato non è quello che Marvel voleva lanciare su Spider-Woman. Ecco il perché delle scuse.

Nel frattempo, ha iniziato a circolare in rete da ieri questa immagine che, in teoria, dovrebbe fare da resa in tre dimensioni dell’anatomia della Spider-Woman di Manara, illustrarne l’insensatezza strutturale e posturale. Noi l’abbiamo scovata sul Telegraph, in un articolo dal titolo “Spider-Woman in 3D is Terrifyng and impossible“. Ve la mostriamo per dovere di cronaca, pur avendo già criticato questo genere di iniziative, che spostano, secondo noi, il problema.

 

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Se state pensando, come noi, che nessuno sembra ancora aver capito che la gamba destra è distesa al di là del cornicione, oppure che la mostruosità qui sopra non può essere il miglior render 3D disponibile, siamo felici di smentire la prima affermazione e di corroborare la seconda. L’immagine è infatti smentita da altre, di cui vi postriamo la prima e la seconda fonte. Non siamo esperti di grafica 3D, ma ci paiono decisamente più accurate e verosimili. E speriamo, con questo, di non dovervi più aggiornare su questa spiacevole storia.

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Fonte: Comic Book Resources