Una delle coppie più belle del fumetto americano (insidiata soltanto da DeConnick/Fraction) è quella formata dai coniugi Kathryn e Stuart Immonen. Lui apprezzatissimo disegnatore dell’attuale comicdom, lei brillante sceneggiatric che abbiamo scoperto soprattutto grazie al celebrato Runaways. Dopo aver lavorato assieme in diverse occasioni, la prima volta su Never as bad as you think, piccolo gioiellino di estetica pop e commedia surreale che consigliamo a tutti di recuperare, marito e moglie tornano a collaborare con un progetto indipendente e piuttosto innovativo.

Snipe è la continuazione di un volumetto (dello stesso titolo) venduto soltanto nelle comic conventions durante l’ultimo anno, che ha trovato una seconda notorietà grazie alla pubblicazione digitale e a ComiXology. Un fotografo di bellezze naturali si perde nei boschi e, scatto dopo scatto, si confronta con i ricordi di un sogno allucinato avuto la notte prima, durante un delirio febbricitante. Con un salto indietro nel tempo e carpiato nel significato del titolo, i due autori felicemente maritati ora pubblicano Snipe II. Protagonista non più un fotografo, ma qualcuno che prende la mira in maniera molto più tragica. Simo Häyhä è considerato da molti il migliore e più famoso cecchino (sniper) della Guerra d’Inverno tra Finlandia e Russia, soprannominato “La Morte Bianca” per le molte vittime mietute tra i soldati dell’Armata Rossa.

Filo conduttore tra il primo e il secondo capitolo, il riemergere di ricordi e immagini oniriche, il confronto con le psicolsi, le paure, le manie dei personaggi. Snipe è un fumetto piuttosto sperimentale, soprattutto nel secondo e nuovo capitolo che mescola diverse tecniche di narrazione e sfocia a volte nella schematicità di un’infografica, affiancata alle tavole sempre precise e pulite di Immonen (Stuart). Lo trovate su ComiXology a questo link.

Fonte: Bleeding Cool