Wally West è solo l’ultimo caso. L’amato personaggio che ha vestito i panni di Flash per venticinque anni, sparito dopo la rivoluzione di New 52!, è ritornato ai propri lettori, ma ben diverso da come lo conoscevano. Il nuovo corso ha alterato o addirittura stravolto protagonisti del precedente DC Universe, i luoghi e le relazioni che vivevano, il filo della coerenza storica. Alcuni di essi mancano completamente nella nuova continuity. Diamo uno sguardo al nuovo “ex giovane Flash” e, prendendo spunto da un articolo apparso su Newsarama qualche giorno fa, ripercorriamo le dieci (+1) differenze, perdite e rimpianti, legati all’ultimo cambio epocale nella storia editoriale delle testate DC Comics: i Nuovi 52.

Attenzione! Possibile spoiler nel contenuto dell’articolo.

Wally West
Il nuovo team creativo della testata dedicata al Velocista Scarlatto, Robert Venditti, Van Jensen e Brett Booth, hanno chiuso il primo numero del loro nuovo corso con l’immagine di Wally West targata The New 52! (qui sotto): un ragazzo afroamericano, ben diverso dal pel di carota del vecchio DC Universe pre-reboot. “È stata una richiesta della DC stessa”, ha spiegato Jensen, “che intende esprimere uno dei motivi fondanti il rilancio di The New 52!: riflettere al meglio la società e la cultura contemporanea.” L’ulteriore curiosità legata a Wally, riguarda il fatto che il personaggio è stato reintrodotto nell’attuale continuity, morto, caso forse unico nella storia dei comics. Occorre specificare che l’accenno a questi in Flash #30 (uscito il 23 aprile negli States) è contestualizzato cinque anni avanti nel futuro (un anticipo di ciò che accadrà a tutte quante le testate a settembre come effetto di The New 52!: Futures End) mentre quelli di Flash Annual #3 (in uscita oggi) avvengono nel presente e raccontano il primo incontro tra Barry e Wally. Jensen ha rivelato che come nella vecchia conitnuity Iris è ancora la zia del ragazzo, figlio di un suo fratello che non abbiamo ancora conosciuto. “Rimane ancora un nodo da sciogliere”, ha ammiccato Venditti, “nessuna ha ancora mai affermato che Wally West vestirà i panni di Flash. Ma non penso siamo pronti per rivelarlo ancora”.

Fash #30 - The new Wally West

Fash #30 – Il nuovo Wally West

Donna Troy
Un’altra grande assente da tutte le serie del reboot è Donna Troy. Membro originale dei Teen Titans, inizialmente come Wonder Girl, la creatura di Bob Haney e Bruno Premiani esordì su The Brave and the Bold #60 del 1965. Personaggio molto amato dai lettori dei Giovani Titani e una tra le più sexy eroine del DC Universe, si sperava potesse venir reintrodotta con il rilancio di Teen Titans, ma dalle indiscrezioni finora giunte attorno alla nuova serie affidata a Wil Pfeifer e Kenneth Rocafort non è emerso nulla che potesse lontanamente alimentare l’aspettativa. Restiamo fiduciosi.

Donna Troy

Donna Troy

Oracle
Nel vecchio DC Universe se qualcuno aveva bisogno di una informazione era sicuro di trovarla chiedendo a Barbara Gordon, alias Oracle (Oracolo). La ex Batgirl era un punto di riferimento, di unione e anche di coordinamento per parecchi supereroi. Barbara ne I Nuovi 52! veste nuovamente i panni della Ragazza Pipistrello ma un certo vuoto come Oracle l’ha lasciato. Ora la maggior parte dei protagonisti del DCU è parte di una Justice League o lavora per un team controllato dall’A.R.G.U.S., oppure opera da solo nell’ombra. Se ciò in parte aumenta la tensione e la drammaticità nelle storie, ha privato questo nuovo mondo narrativo di un certo senso di comunità, restringendolo.

Oracle

Oracle

I personaggi minori
Il nuovo DCU sembra più piccolo e meno “popolato” di prima. Le intenzioni al reboot erano molto ambiziose: ogni elemento della continuity avrebbe avuto il suo spazio, i più grandi in una o più testate dedicate, i minori nei team più o meno importanti che se ne sarebbero guadagnata una. Ma dopo due anni e mezzo di personaggi quali B’wana Beast, Atlas e altri ancora, non si è saputo più nulla, mentre le varie incarnazioni della Justice League occupano il palcoscenico. Batman Incorporated, DC Universe Presents e altre collane hanno provato a ricostituire e ripopolare il vecchio “pantheon” di buoni e cattivi della seconda e terza linea, ma l’impresa è ardua, necessita molto tempo e soprattutto occorre che le serie dedicate al compito non vengano terminate prima del previsto.

Atlas

Atlas

Il Daily Planet
Uno dei quotidiani immaginari più famosi di sempre, insieme al Daily Bugle della rivale Marvel ma fondato più di venti anni prima di quest’ultimo, esiste ancora in The New 52! ma in un certo senso è un lontano ricordo del passato. Clark Kent non ne fa più parte da più di un anno, divenuto un blogger a tempo pieno, mentre il cast principale formato da Lois Lane, Jimmy Olsen e Perry White è stato messo un po’ da parte sulle Super-testate. Superman funziona molto bene quando agisce e si relaziona con le persone comuni, senza poteri. Ciò accresce l’umanità del personaggio, mettendone in mostra spesso il lato migliore e il Daily Planet giocava un ruolo fondamentale in questo aspetto. A tutti i lettori manca quello, anche se il flirt attuale con Wonder Woman può incuriosire per il momento. Geoff Johns e John Romita Jr. (che prenderanno le redini della serie ammiraglia a partire dal #32 di giugno) sono avvertiti.

Daily Planet

Daily Planet

Oolong Island
Oolong Island è la bizzarra isola apparsa per la prima volta nella serie 52, otto anni fa, popolata interamente di scienziati pazzi, una celebrazione delle figure più stravaganti e inquietanti del DCU, tra cui Egg Fu, un gigantesco uovo parlante con istinti genocidi. Il nuovo corso di The New 52! non possiede nulla di tutto ciò, privando il lettore dell’occasione di credere che tutto sia possibile e soprattutto di una buona dose di divertimento. La fanta-tecnologia che abbiamo conosciuto finora nel reboot pare davvero povera e solo una lontana parente di quella straordinaria e delirante scienza che per decenni ha terrorizzato l’umanità e contribuito a ispirare alcune delle più grandi performance dei suoi supereroi.

Egg Fu

Egg Fu

La Terra
La Terra nel vecchio DC Universe era il centro del cosmo, un porto intergalattico. I suoi protagonisti arrivavano da una miriade di pianeti diversi e ripartivano per altrettanti oppure l’abbandonavano solo per una breve escursione. Il DCU era un tutto, compatto e coerente. Nel nuovo corso post-reboot, vi è, sembra, una netta separazione tra ciò che accade sulla Terra e ciò che avviene nello spazio; c’è come una frattura narrativa tra le vicende che si sviluppano sul nostro pianeta e quelle lontane da esso. Per esempio Hal Jordan non vi rimette piede da quando lascio la Justice League circa un anno fa. Oppure Blue Bettle, tornato sulla Terra alla fine di Threshold, ma mai più rivisto in azione. La Justice League United di Jeff Lemire e Mike McKone che ha esordito questo mese con il numero #0, sembra nata per rispondere a questa esigenza. I presupposti ci sono e pure positivi.

Cosmic Odyssey

Cosmic Odyssey

I matrimoni
Riallacciandoci a Wally West e a sua zia Iris, quasi tutti avranno notato che nel nuovo corso The New 52!, non solo Barry Allen e Iris West non sono sposati, ma neppure si frequentano. La stessa cosa accade tra Clark Kent e Lois Lane. D’altra parte Hawkman non ha nessuna Hawkwoman, e Aquaman e Mera, seppur molto legati, sono solo una coppia di fatto. Lo stesso, annunciato matrimonio gay di Batwoman, fu cancellato dalla DC e costò l’abbandono della testata al team creativo che avevo attentamente preparato l’evento, W. Haden Blackman e J. H. Williams III. Pare ci sia una certa fobia, comune agli editor di fumetti, (vedi la cancellazione dalla continuity da parte della concorrenza, del matrimonio tra Spider-Man e Mary Jane), nei confronti del sacramento nuziale, solitamente rifuggito o evitato perché reo di invecchiare e ingessare i personaggi. Senza esagerare, è spassoso vedere ogni tanto un po’ di confetti e riso nei comics.

The wedding of Clark Kent and Lois Lane

Il matrimonio di Clark Kent e Lois Lane

Una storia coerente
La rivoluzione di The New 52!, aveva tra i vari obbiettivi, quello di portare ordine e coerenza all’interno di un universo oltremodo variegato, a cui una miriade di autori aveva messo mano a più riprese per oltre settant’anni, a volte dimostrandosi poco rispettosi della continuity. Sono passati pochi anni da quel settembre 2011 eppure è già difficile tenere traccia di quanto sia accaduto in questo breve lasso di tempo. A volte è ancora più arduo che in passato connettere tutti i fili delle varie trame, che sono già molteplici e danno adito a domande e dubbi. Non poche contraddizioni sono già presenti dopo così poco cammino editoriale. Tim Drake ha mai vestito i panni di Robin nel nuovo DCU? Starfire è mai stata un membro dei Teen Titans? Doomsday che presto farà ritorno, ha ucciso in passato Superman? L’augurio è che Secret Origins (da poco disponibile in America), possa risolvere parecchia di questa confusione (e non aggiungerne altra). Meglio ancora sarebbe se colmasse quella lacuna di cinque anni, tra l’esordio della formazione della Justice League e il resto del nuovo DCU.

History of the DC Universe #1

History of the DC Universe #1

The Justice Society of America
Nell’attuale continuity i supereroi sono in azione dal debutto di Superman, ovvero sei o sette anni prima. Questo vuol dire che gran parte della mitologia DC, l’intera storia della Justice Society per esempio, è stata completamente gettata via, sia sulla Terra “ufficiale” che su Terra 2 (per quanto qualche elemento possa aver debuttato in precedenza). Questa scelta rende il DC Universe più attraente e fruibile ai lettori di oggi, ma implica una rinuncia totale a personaggi che come Batman, Superman e Wonder Woman hanno fatto la storia della casa editrice sin dalla Seconda Guerra Mondiale, e che dai loro esordi nella Golden Age, nel corso degli anni, sono stati continuamente aggiornati. Pensiamo agli originali Alan Scott, Jay Garrick, Ted Grant, a molti altri ancora. È come se la DC Comics rinunciasse alla propria identità e alle proprie radici invece che celebrarle. Non si potrebbero recuperare come abitanti di che so, Terra 22 o simili?

Justice Society of America

Justice Society of America

Il concetto di Legacy
Strettamente legato al punto precedente, emerge un altro effetto negativo delle modifiche apportate nella nuova dimensione The New 52! dell’Universo DC, la perdita totale del legame generazionale che ha unito tra loro i più grandi supereroi, l’impegno, i poteri e la responsabilità passati come un testimone di mano in mano dal più vecchio al più giovane. Un concetto sottinteso nella Silver Age e poi esplicitato negli anni ’80 e ’90, quando i personaggi iniziarono a comprendere e conoscere veramente l’eredità e i predecessori che loro stessi rappresentavano. Chiudiamo il cerchio e ritorniamo a Wally West. Tutti si augurano di vederlo presto nei panni di Flash, di non essere privati di una figura unica in questo contesto; quella che più di tutti i “sidekick” ha incarnato il crescere, il divenire da giovane promessa un grande supereroe, conquistandosi il rispetto dei colleghi e soprattutto l’affetto dei lettori.

Flash legacy

Flash legacy

Fonte: Newsarama