Finalmente è disponibile per tutti, l’interessante reportage che BBC ha realizzato lo scorso mese per la serie What Do Artists Do All Day, su una giornata tipo di Vince Deighan, meglio conosciuto nel mondo dei comics come: Frank Quitely. La telecamera accompagna l’artista a partire dalle prime luci dell’alba nella sua Glasgow, il viaggio in bus, l’arrivo allo studio che condivide con altri colleghi, la preparazione del caffè o del pranzo, la cena in un locale, la notte. Il filmato ci accompagna lungo un’intera giornata dell’autore, attraverso le luci soffuse dell’ambiente di lavoro, gli sbalzi atmosferici della sua Scozia e le sue straordinarie tavole. L’inglese può risultare ostico ma vale la pena anche soltanto vedere questo suggestivo video-racconto per ammirare la tecnica e il tratto di un grande protagonista del fumetto americano.

Si scopre che l’inizio della giornata lavorativa, come confessa Quitely, può considerarsi negativa per lui, se alla fine avrà cancellato più tratti di matita di quanti ne avrà invece lasciato sul foglio. Apprendiamo un aneddoto curioso sul soggetto che ha ispirato la sua cover di The Walking Dead: un insegnante delle scuole elementari. L’attenzione cresce quando Quitely si sofferma a descrivere i suoi meccanismi creativi, la necessità di avere ben chiaro tutto prima della sceneggiatura, di spendere più tempo nella pianificazione della pagina che nella sua realizzazione. L’ultimo esempio è Juppiter’s Legacy, la strepitosa miniserie Image, a cui sta lavorando a fianco dell’amico Mark Millar.

Nel documentario il disegnatore ci parla della sua infanzia, il suo amore immediato per le arti figurative e il fumetto, le influenze e i grandi maestri della gioventù, tra cui emergono Dudley Dexter Watkins e Katsuhiro Otomo. Ci svela la sua teoria secondo la quale Superman, figura rassicurante, venda di più in tempi di crisi e Batman in un’epoca di prosperità, in quanto capace di incarnarne meglio lo spirito. I 30 minuti scorrono veloci così come le immagini di All Star Superman, l’opera capolavoro che gli ha dato successo e fama ma gli è costato, rivela, anche molto stress, scritta da un altro amico e connazionale: Grant Morrison.

Quitely illustra con grande onestà e umiltà il proprio mestiere, le sue insidie come il rischio di finire fuori moda e dimenticato, i suoi svantaggi come i guadagni non paragonabili a quelli provenienti dal videogame design o dallo storyborad per i film, ma ricorda con trasporto l’unicità del fumetto, il perché non voglia abbandonarlo per le sue possibilità di offrire un controllo assoluto della propria arte, concludendo:

In un fumetto realizzi qualcosa che non può andar bene in alcun modo in un film o in prosa. Più comprendo come funziona questo lavoro, più capisco quanto sia unico.