David ha discusso il suo approccio con i giornalisti di Comic Book Resources, confermando che la dimensione di soap opera mutante è al centro dei suoi pensieri narrativi. Le difficoltà di Polaris a interpretare il proprio ruolo di leader, gli scrupoli di Quicksilver nei confronti della sorellastra, che sta sostanzialmente spiando per conto di Havoc, il travaglio interiore di Danger e la storyline che vede Jamie Madrox, l’Uomo Multiplo, coinvolto in vicende piuttosto shoccanti di cui non vogliamo rivelarvi nulla. Ma si tratta davvero di momenti piuttosto forti e coraggiosi per un fumetto mainstream.
David ha chiarito che i membri di X-Factor sono sei e tali rimarranno. Durante i precedenti cicli di storie i fan si lamentavano per i troppi personaggi coinvolti. Poi hanno adorato archi narrativi che avevano per protagonisti una moltitudine di mutanti. Ora non fanno che chiedere chi si aggiungerà al gruppo. Riposta: nessuno.
David conferma inoltre i suoi piani per quanto riguarda l’approfondimento dei rapporti interpersonali tra i membri del gruppo e gli impiegati della Serval Industries, lo sponsor del team. Ci saranno intrecci sempre più profondi dal punto di vista umano tra i dipendenti dell’azienda di Harrison Snow e i mutanti guidati da Lorna Dane. A proposito del logo della Serval, nata dalla sua penna e sulle pagine di X-Factor, che ora compare qua e là anche in altre testate Marvel, David ha chiarito che tutto dipende dagli editor della casa editrice e non ci sono in programma attualmente crossover strutturati.
Stimolato dalle domande a dare una definizione di carattere psicologico ai suoi personaggi principali, lo sceneggiatore ha definito Gambit come vittima di una forma accentuata di narcisismo, Polaris come una personalità borderline bipolare e Quicksilver… come un semplice cretino. Una splendida fotografia dell’attuale situazione interna al gruppo di mutanti che sta facendo più parlare di sé e che sta dando vita a una serie davvero interessantissima.
Fonte: Comic Book Resources
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